San Giuseppe custode della vita: l’atto paterno di cura dei bambini nel grembo

Un atto “paterno”, di cura e di custodia degli embrioni e della dignità umana lo ha fatto qualche giorno fa la “Federazione Europea One of Us per la vita e la dignità dell’uomo” con una lettera aperta indirizzata Presidente di turno dell’Unione Europea, il francese Macron. “L’aborto elimina il nascituro e abbandona la donna nella sua maternità senza altra alternativa che costringerla ad eliminare suo figlio. Le donne devono essere tutelate anche durante la maternità. È questo che chiediamo noi cittadini europei”.

L’intenzione di preghiera di papa Francesco per il mese di maggio è dedicata agli embrioni e al rispetto della dignità umana. “Gli embrioni umani non possono essere trattati come materiale usa e getta, diffondendo così questa cultura [ndr dello scarto] che fa tanti danni” scrive il Papa. “Si tratta di proteggere sia la dignità umana sia il progresso…non possiamo pagare con la dignità umana il prezzo del progresso, no! Le due cose vanno armoniosamente insieme. Di fronte alle nuove sfide che presenta la bioetica, preghiamo affinché i cristiani, attraverso la loro preghiera e la loro azione sociale, promuovano la difesa della vita”. Mi piace leggere questa intenzione in collegamento al 19 marzo, festa di S. Giuseppe, custode-padre della vita di Gesù e della vita di tutti i bimbi del grembo.

Un atto “paterno”, di cura e di custodia degli embrioni e della dignità umana lo ha fatto qualche giorno fa la Federazione Europea One of Us per la vita e la dignità dell’uomo con una lettera aperta indirizzata Presidente di turno dell’Unione Europea, il francese Macron. Lo scorso gennaio, in occasione del suo insediamento europeo, il Presidente francese aveva proclamato il suo desiderio di includere nella Carta Europea dei Diritti Fondamentali un asserito “diritto di aborto”.

Nella lettera, sottoscritta da oltre 100 associazioni di 15 paesi europei, One of Us afferma: “Respingiamo con forza questa proposta”. La lettera-dichiarazione, intitolata “L’Unione Europea: la guerra, l’aborto e la presidenza francese”, è uscita quasi contemporaneamente alla denuncia netta della inaccettabile guerra in Ucraina. La Federazione One of Us si fa grido di Pace “dei popoli d’Europa”, ha affermato Marina Casini, presidente del MpV Italiano, membro fondatore di One of Us: “Come si può veramente raggiungere la pace senza il rispetto e l’accettazione della vita umana, di tutta la vita umana?”.

Questa consapevolezza ha portato la Federazione a rivolgersi al presidente dell’UE, invitando l’Europa all’unità che “deve fare appello ai veri valori che hanno fatto la sua storia” perché oggi “la difesa dei diritti umani è più che mai necessaria”. Senza dimenticare che, secondo scienza e diritto, “l’aborto è la morte dell’essere umano e pertanto viola i diritti umani”.

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“È dovere di ogni Stato proteggere la vita umana” continua One of Us perché “il diritto alla vita è in cima ai diritti fondamentali. Ignorarlo mina la nostra civiltà nella sua essenza”. Se il concepito è “biologicamente vita umana, un essere umano vivente, perché la Presidenza dell’UE ritiene di proporne l’eliminazione?” chiede One of Us al Presidente francese. Questa proposta è frutto “di una visione meramente ideologica dei diritti umani” che “porta a tradirli e, in definitiva, ad eliminarli” secondo la Federazione Europea.

“Dare valore alla distruzione della vita umana” è un “errore antropologico” che “propone di elevare una tragedia, come l’aborto, a categoria di diritto” si legge ancora. La lettera si conclude con un vibrante appello che vale la pena riportare integralmente: “L’aborto elimina il nascituro e abbandona la donna nella sua maternità senza altra alternativa che costringerla ad eliminare suo figlio. Le donne devono essere tutelate anche durante la maternità. È questo che chiediamo noi cittadini europei: la protezione delle donne in una fase della loro vita in cui la vera azione che legislazione, politica e società devono offrire è il sostegno concreto. Ciò che propone Macron è l’abbandono assoluto delle donne e l’eliminazione di un nuovo membro della nostra società che merita il nostro rispetto e protezione.

Noi cittadini europei oggi, mentre soffriamo per le vite perse durante la pandemia globale e nel mezzo di una guerra, chiediamo di poter vivere insieme in una vera democrazia nella quale i nostri rappresentanti non strumentalizzino il potere che ostentano per imporre un’ideologia mortifera che attacca non solo i nostri figli ma anche la nostra coscienza.

La società civile che rappresentiamo esige che le autorità e le istituzioni pubbliche lavorino non per sostenere alcune pericolose ideologie, ma per il diritto di tutti all’integrità fisica e morale, per il rispetto della democrazia e, in definitiva, per il bene comune di tutti noi che condividiamo una civiltà e un futuro comuni”.




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