BRICIOLE DI VANGELO

18 Febbraio 2022

La libertà di parlare

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8,34 – 9,1)
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».

Il commento

Se qualcuno vuol venire dietro a me” (8,34). Dal punto di vista narrativo, siamo ad un punto di svolta: la prima parte del ministero pubblico ha trovato il suo sigillo nella rivelazione dell’identità messianica (8, 27-30) e nel primo annuncio della passione (8, 31-33). Sono due elementi strettamente legati. Ora tutto è più chiaro. Gesù può parlare con franchezza: “…rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (8,34). Il primo passo nel cammino della fede è scoprire chi è Gesù. Solo in questa luce, possiamo capire chi è il discepolo. Se consideriamo il contenuto, piuttosto impegnativo, è giusto immaginare che questa catechesi sia rivolta ad un gruppo ristretto, a quelli che condividono più da vicino l’esperienza di fede. E invece l’evangelista scrive che il Nazareno si rivolge a tutti: “Convocata la folla insieme ai suoi discepoli” (8,34). In questo modo non solo sottolinea che tutti sono chiamati ma spiega anche che tutti coloro che intendono seguire Gesù devono prendere sul serio le sue parole. Il verbo convocare [proskaléomai] ha un carattere ufficiale, quasi istituzionale, il termine greco invece ha un valore più confidenziale, letteralmente significa chiamare presso. Parole come queste non possono essere gettate al vento della folla ma possono essere consegnate solo quando s’è instaurato un rapporto di maggiore intimità.

Prima di avanzare nella lettura, è necessario chiederci se siamo entrati in quella confidenza che dà a Gesù la libertà di dire tutto quello che desidera comunicare. Chissà quante volte, vedendoci timorosi e preoccupati, per non caricarci di pesi troppo grandi, il Signore resta in silenzio. “Non mi è chiaro”, diciamo a volte per giustificare la nostra indecisione. Quell’oscurità o quella confusione non dipende dal fatto che Dio non dona la luce necessaria. Dipende unicamente da noi: non siamo in grado di riconoscere la parola che Dio semina nella nostra vita. Oggi chiediamo la grazia di entrare in quella confidenza che permette a Gesù di parlare con franchezza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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