Il matrimonio è davvero un pezzo di carta?

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“Dopo la cerimonia eravamo così felici che saremmo anche potuti andare a casa. Siamo contenti di essere qui, a festeggiare con voi al ristorante, ma la Messa per noi è stata la vera festa”. Vi racconto la gioia di una coppia di sposi in cui i primi testimoni sono proprio gli sposi. 

Sono appena rientrata a casa da un matrimonio. Ho i piedi gonfi per i tacchi, la testa che mi fa male e tanta stanchezza addosso, ma sento il desiderio di raccontarvi subito la bellezza che ho potuto vedere in questa giornata. Al di là della festa, piacevole e divertente, ciò che porto con me è il dono di aver partecipato alla gioia di due persone che si vogliono bene sul serio, che hanno vissuto con dedizione il loro percorso fino all’altare, che credono davvero al “per sempre” e alle promesse che si sono scambiati, al punto di dire: “Dopo la cerimonia eravamo così felici che saremmo anche potuti andare a casa. Siamo contenti di essere qui, a festeggiare con voi al ristorante, ma la Messa per noi è stata la vera festa… abbiamo sentito un amore così grande che ci avvolgeva!”.

L’amore è un fatto privato e il matrimonio è solo un pezzo di carta?

 

Non so voi, ma io ho sentito dire tantissime volte che “sposarsi non serve a nulla”, “non ha senso festeggiare spendendo un sacco di soldi” oppure che “la firma su un pezzo di carta non aggiunge nulla”.  Lo ammetto, spesso, soprattutto in adolescenza, mi sono interrogata sulla veridicità di queste frasi. Mi sono posta il problema: se io amo un uomo e lui ama me, davvero la cosa riguarda “solo noi”? Il giorno in cui guarderò negli occhi l’uomo che sposerò e gli prometterò amore per tutta la vita… davvero firmerò semplicemente un pezzo di carta? Più me lo chiedevo, però, più mi rispondevo di no. Non potevo credere a una visione così “chiusa” e così “materialista” del matrimonio. Oggi, che sono moglie e madre, più che mai penso che la coppia non sia “un’isola”. L’amore che circola tra due persone che si vogliono bene è destinato ad uscire, ad essere fecondo, a contagiare altri. Come una luce, posta dentro ad una lampada, illumina il luogo dove si trova, perché nessuna luce brilla per sé stessa… così il matrimonio non è chiusura nel proprio mondo, ma missione verso il mondo.

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La testimone agli sposi: “I veri testimoni siete voi”

Il sacramento del matrimonio rende vivo Cristo in mezzo agli sposi (mica una cosa da poco…), ma anche ad un livello “umano” la coppia ha una rilevanza sociale e un ruolo importante nella missione della Chiesa. Oggi, alla fine della celebrazione, la testimone della sposa ha letto una lettera che ci ha commosso tutti. Dalle sue parole si capiva chiaramente che lei non era stata semplice “osservatrice della relazione dei suoi amici”: quell’amore le aveva davvero fatto concretamente e personalmente del bene…  Vincendo l’imbarazzo, alla fine della messa, mi sono avvicinata a lei. Le ho chiesto se avesse piacere di pubblicare su una rivista online quel suo pensiero così profondo e arricchente.  All’inizio era quasi incredula. Posso capirlo: non capita spesso che una “giornalista in borghese” ti chieda di finire sul giornale quando tu hai letto semplicemente un pensiero per la tua migliore amica. Tuttavia, quasi onorata, ha detto di sì. E quindi ve lo condivido. Che possiate anche voi cogliere in queste righe la luce che l’amore sponsale emana nel mondo…

“Mia carissima sposa e mio carissimo sposo, finalmente oggi siete riusciti a coronare quello che avevate in serbo nel vostro cuore da molto tempo. Trovare le parole giuste in questo momento così importante ed emozionante non è per niente facile, ma vorrei iniziare semplicemente dicendovi GRAZIE. Grazie anzitutto a te, amica e sorella, che mi hai fatto il dono di questo ruolo così importante di testimone, ma un GRAZIE ancora più speciale, permettetemi, va a Chi mi ha regalato l’opportunità di vedere nascere, fiorire, crescere e maturare questa bellissima storia d’amore, che tutti abbiamo davanti ai nostri occhi. Sono davvero onorata di aver avuto la possibilità di accompagnarvi in tutto il vostro percorso, fin dal primo giorno. GRAZIE ragazzi per avermi regalato in tutti questi anni la prova che l’Amore vero esiste: siete stati la mia forza nei periodi di vacillamento, perché soltanto guardando voi, in quei momenti così bui, potevo continuare a credere nell’Amore vero, quello con la “A” maiuscola. Non c’è stata mai una volta che avessi dubitato di questo sacro e grande sentimento che vi ha sempre legati e come spesso vi ho detto augurerei a tutti un amore come il vostro. GRAZIE per il dono speciale della vostra testimonianza: oggi mi sento di dirvi che siete voi i miei testimoni e ringrazio il Signore per aver compiuto questa straordinaria meraviglia. Vi auguro tutte le cose più belle, come quelle che avete vissuto e molte di più. Sappiate che da oggi non sarete più soli, perché nella vostra famiglia ci sarà Qualcuno di speciale a tenervi per sempre la mano. Tantissimi Auguri, E.”.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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