BRICIOLE DI VANGELO

18 Novembre 2021

Ottimismo tragico

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 19,41-44)
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Il commento

Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa” (19,41). Il lungo pellegrinaggio è giunto al termine. Gesù scende da Betania (19,29), sotto i suoi gli occhi si stende Gerusalemme. La città che sta per incontrare è quella che vive abitualmente, non ci sono drammi, conflitti, apparentemente tutto scorre secondo la più placida normalità. Il profeta, l’uomo di Dio non si limita a guardare con gli occhi della carne ma intravede il dramma che sta per abbattersi, quello che gli altri non riescono neppure lontanamente a percepire. Siamo chiamati anche noi a guardare la storia con gli occhi di Dio. La coscienza di fede dona uno sguardo nuovo. Il cristiano deve custodire un “ottimismo tragico” (Georges Bernanos): la certezza di poter sempre contare sull’amore di Dio non può evitare di intuire i problemi che si annidano nella vita quotidiana. Più di tutti gli altri, il cristiano coltiva la virtù della speranza e non cade nel catastrofismo oggi in voga; e più di tutti percepisce il male e le ferite che il peccato produce nel presente e nel futuro. Questa sofferenza è tanto più intima e intensa quanto meno è condivisa dagli altri.

Accostandosi alle nostre città, oggi Gesù vede un’umanità che vive tra dolori e speranze, lotte e compromessi, vede la città come una Babele di lingue e progetti in lotta fra di loro, vede persone e gruppi che cercano di guadagnare spazio e di imporsi anche a scapito degli altri e dell’altrui libertà. E vede anche il peccato che accompagna e inquina la vita della Chiesa. Dinanzi a tutto questo, anche oggi Gesù piange. I santi hanno percepito il dolore di Dio ed hanno cercato di consolarlo. Teresa di Lisieux appartiene a questa categoria: “Il mio solo desiderio è di fare sempre la volontà di Gesù, di asciugare le lacrime che i peccatori gli fanno versare…” (LT 74, 6 gennaio 1889). Non basta vivere in modo responsabile e solidale per attenuare le sofferenze dell’umanità. È necessario fare di tutto per rallegrare il cuore di Dio. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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