BRICIOLE DI VANGELO

10 Novembre 2021

Tornò indietro

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 17,11-19)
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Il commento

Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce” (17,15). Fino a questo momento i dieci lebbrosi sono stati insieme, l’evangelista li ha presentati come se fossero una comunità compatta. Quando si soffre è più facile fare alleanza e mettere da parte le differenze. Quando invece giunge la guarigione, l’unità si sgretola: “uno di loro”, uno solo, sceglie di tornare indietro. Non è un verbo qualsiasi [hupostréphō], è vero che possiamo utilizzarlo per indicare il movimento fisico ma nel Vangelo di Luca lo troviamo in tanti altri episodi per sottolineare un evento che ha suscitato un cambiamento radicale: dopo aver incontrato il Bambino Gesù, i pastori “se ne tornarono, glorificando e lodando Dio” (2,20); e così pure i discepoli che tornano dalla missione pieni di gioia per tutto quello che hanno compiuto (10,17) o i discepoli di Emmaus che, dopo lo svelamento eucaristico, in tutta fretta tornano a Gerusalemme per raccontare anche agli altri quello che era avvenuto (24,33). Questi brevi accenni sono sufficienti per spiegare che questo tornare esprime il movimento di chi ha fatto esperienza di Dio, è segno di un cuore risanato che riconosce in Gesù il Salvatore, la sorgente di ogni bene.

E difatti non solo torna ma “si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo” (17,16). Il verbo [píptō] significa cadere a terra. È un’espressione che l’evangelista ha già utilizzato per indicare la reazione di Simone dinanzi alla pesca miracolosa (Lc 5,8). È il passo decisivo della fede: lodare Dio è l’atteggiamento di ogni credente, prostrarsi dinanzi a Gesù significa riconoscere in Lui il Signore della vita. La storia potrebbe finire qui, l’evangelista invece chiude il racconto con le parole di Gesù: “Àlzati e va’, la tua fede ti ha salvato” (17,19). L’avventura continua. La guarigione è solo la premessa di una storia. Ogni incontro con la grazia mette nel cuore una più grande certezza e il desiderio di continuare con più ardore il cammino della fede. Stando in adorazione, ai piedi di Gesù Eucaristia, ringraziamo il buon Dio per la luce e la forza che ogni giorno ci dona.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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