BRICIOLE DI VANGELO

25 Settembre 2021

Il prodigio più grande

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,43b-45)
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Il commento

Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini” (9,44). I miracoli possono abbagliare (Lc 9, 28-43), per questo Gesù invita i discepoli a non farsi illusioni e ritorna a parlare della passione, annuncia nuovamente e sempre più chiaramente che la sua missione non si compirà con una vittoria eclatante ma dovrà passare attraverso un’esperienza dolorosa. I miracoli sono raggi di luce che svelano il volto di un Dio che si china sulle piaghe dell’umanità ma il prodigio più grande è quello di un amore che arriva fino a donare la vita. Quando Gesù compie miracoli la folla applaude convinta. Quando invece pende dalla croce molti restano perplessi e tanti altri, delusi, voltano le spalle. A nessuno piace la croce, nessuno cerca la sofferenza. E tuttavia, qui come altrove, la parola del Vangelo offre una luce nuova e suggerisce una via che rende più umana la vita. Insegna a fare dell’amore la regola della vita.

L’amore non è solo un sentimento che lega temporaneamente due persone, non si riduce ad una soddisfazione dei sensi né può essere cercato solo come una terapia psicologica al fine di raggiungere un benessere psicofisico. Amare significa entrare in una relazione che coinvolge tutto l’essere, impegna ad accogliere e servire le persone alle quali siamo legati da vincoli affettivi. L’amore vero non è solo un’esperienza affascinante ed emotivamente coinvolgente ma genera una storia in cui ciascuno in tutta libertà sceglie di donare tutto se stesso. Chi ama non ha paura di mettere la propria vita a disposizione dell’altro né teme di consumare i propri giorni per riempire di gioia i giorni della persona amata. La cronaca mediatica riporta solo gli efferati delitti nati all’ombra di un amore malato; la vita reale invece è piena di fatti in cui l’amore vive e vince, malgrado l’umana debolezza. Oggi chiediamo la grazia di non chiuderci nella paura quando la sofferenza bussa alla porta. E quando emerge il timore, ripetiamo la fiduciosa preghiera dei discepoli di Emmaus: “Resta con noi perché si fa sera” (Lc 24,29).



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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