Papa Francesco: l’aborto è un omicidio, il matrimonio non si cambia

Sul volo di ritorno dal viaggio a Budapest e in Slovacchia, il Santo Padre è tornato a parlare di aborto e unioni omosessuali. 

Quando qualcuno accusa i cattolici di poca chiarezza o poco rispetto per le libertà e le scelte altrui dovrebbe soffermarsi meglio sulle parole del Pontefice. Il Santo Padre, Francesco, è infatti tornato a parlare di aborto e matrimonio. Due di quei temi che io uso definire di frontiera o forse sarebbe meglio dire di trincea

Questa volta i chiarimenti del Papa sono stati fatti durante la conferenza stampa sul volo di ritorno dal viaggio a Budapest e in Slovacchia. Il collega Gerard O’Connell (America) gli ha domandato in parole povere se è possibile concedere l’Eucaristia ai politici che sostengono le leggi sull’aborto. Il Pontefice in maniera molto chiara dopo aver precisato di non aver mai negato l’Eucaristia a nessuno, ha detto che quando si parla di aborto il discorso va oltre: “Quello dell’aborto: è più di un problema, è un omicidio, chi fa un aborto uccide, senza mezze parole. Prendete voi un qualsiasi libro di embriologia per studenti di medicina. La terza settimana dal concepimento, tutti gli organi stanno già lì, tutti, anche il Dna… È una vita umana! Questa vita umana va rispettata, questo principio è così chiaro! A chi non può capire, farei questa domanda: è giusto uccidere una vita umana per risolvere un problema? È giusto assumere un sicario per uccidere una vita umana? Scientificamente è una vita umana. È giusto farla fuori per risolvere un problema? È per questo la Chiesa è così dura su questo argomento, perché se accettasse questo è come se accettasse l’omicidio quotidiano. Mi diceva un capo di Stato che il calo demografico è cominciato perché in quegli anni c’è stata una legge sull’aborto così forte che hanno fatto sei milioni di aborti e questo ha lasciato un calo di nascite nella società di quel Paese”.E quando il discorso cade sulla famiglia ecco arrivare l’immancabile domanda (o provocazione a seconda dei punti di vista): “Sulla famiglia: lei ne ha parlato con le autorità ungheresi e da Strasburgo proprio ieri è arrivata la notizia di una risoluzione del Parlamento europeo che invita a riconoscere i matrimoni omosessuali e relativi rapporti di genitorialità. Qual è il suo pensiero a proposito?”. Anche qui la risposta di Francesco è cristallina: “Il matrimonio è un sacramento, la Chiesa non ha potere di cambiare i sacramenti così come il Signore li ha istituiti. Ci sono leggi che cercano di aiutare le situazioni di tanta gente che ha un orientamento sessuale diverso. È questo è importante che si aiuti la gente, ma senza imporre cose che, per loro natura, nella Chiesa non vanno. Ma se una coppia omosessuale vuole vivere insieme, gli Stati hanno possibilità civilmente di sostenerla, di dare loro sicurezza di eredità, salute, ecc… I francesi hanno una legge su questo, non solo per gli omosessuali, ma per tutte le persone che vogliono associarsi. Ma il matrimonio è matrimonio. Questo non vuol dire condannarli, sono fratelli e sorelle nostri, dobbiamo accompagnarli. persone che sono così, no, per favore, sono fratelli e sorelle nostre. Dobbiamo accompagnarli, ma il matrimonio come sacramento è chiaro, è chiaro”.




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Ida Giangrande

Ida Giangrande, 1979, è nata a Palestrina (RM) e attualmente vive a Napoli. Sposata e madre di due figlie, è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli, Federico II. Ha iniziato a scrivere per il giornale locale del paese in cui vive e attualmente collabora con la rivista Punto Famiglia. Appassionata di storia, letteratura e teatro, è specializzata in Studi Italianistici e Glottodidattici. Ha pubblicato il romanzo Sangue indiano (Edizioni Il Filo, 2010) e Ti ho visto nel buio (Editrice Punto famiglia, 2014).

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