In generale ho un buon senso di orientamento quando guido, ricordo piccoli particolari e mi districo facilmente anche in zone o città che non conosco. Ma sono sempre in ritardo. Non so perché. Vi assicuro che parto per tempo. C’è qualche inghippo che non riesco a risolvere. Mio figlio dice: “Mamma, o sono le telefonate che ricevi o la tua eterna indecisione su cosa indossare”. Lui ha le idee chiare. Molto più delle mie.
Comunque, quando sono palesemente a rischio di non arrivare per un appuntamento in un luogo che non conosco, metto il navigatore. Ottima prodotto del progresso. Dovrebbero inventarne uno anche per le scelte quotidiane della vita ma mi sa che la libertà non è a rischio, almeno in questo mondo. Mi piace ascoltare i nomi delle vie: personaggi famosi, santi, scrittori, artisti. Non so chi abbia avuto questa idea ma dedicare strade alle persone significa in qualche modo riconoscere la bontà, la sapienza, la grandezza di un uomo o di una donna che con la loro vita hanno lasciato una scia di luce.
In Italia la toponomastica è molto al maschile leggevo in questi giorni e il primo in classifica nei nomi femminili è quello della Vergine Maria seguito da scrittrici e poetesse ma anche da una bella schiera di sante. La fede, ieri più di oggi, non è cosa marginale. Fa parte della storia dell’uomo, è parte integrante.
Così ieri mentre percorrevo via Santa Chiara nel mio paese, pensavo a come sarebbe bello se ciascuno di noi avesse la sua toponomastica della fede. Punti di riferimento, testimoni credibili, santi, e innanzitutto la Madre celeste che sempre guida e accompagna la nostra vita. E poi lo Spirito santo potrebbe farci da navigatore a condizione di affidarci perché quando ci perdiamo, sbagliamo strada o ci impantaniamo nel peccato, Lui ci dica: “Per favore fare inversione di marcia”.
E infine volete mettere la gioia di sentire: “La tua destinazione è sulla destra”? Per questa ultima opzione però dovremmo fare a meno del tempo. Non ci sarà indicato l’ora in cui arriveremo. Per questo dobbiamo sempre tenerci pronti.
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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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