25 agosto 2021

25 Agosto 2021

Le priorità da custodire

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,27-32)
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

Il commento

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti […] All’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità” (23, 27.29). Come una lama affilata la parola di Gesù penetra nell’intimo della coscienza (Eb 4, 12) e ci costringe a fare un onesto e serio esame di coscienza. È facile puntare il dito contro la civiltà dell’apparenza, chiediamoci piuttosto se siamo disposti a verificare il nostro stile di vita per individuare quali comportamenti sono dettati (e spesso dominati) dalla vanità e dalla ricerca del superfluo. Ce ne sono, purtroppo, e spesso vengono accarezzati e giustificati come amici insostituibili. Viviamo in una società in cui l’estetica non solo prevale sull’etica ma, di fatto, la sostituisce. Gesù invita a cercare l’essenziale, ciò che serve per la vita… eterna. Non condanna la cura esteriore ma chiede che corrisponda a quella interiore. La bellezza di una casa dipende unicamente dall’amore che regna nella comunità domestica. Dobbiamo ammettere che, non poche volte, la cura eccessiva dell’esteriorità impedisce di coltivare nei modi e nelle forme più adeguate la vita interiore! Ci preoccupiamo troppo delle cose materiali che spesso riempiono di…vuoto; e non diamo la dovuta importanza a quei valori che restano per sempre. A metà degli anni ’60 don Luigi Giussani diceva provocatoriamente: “Toglieteci tutto, fateci andare in giro nudi, ma lasciateci la libertà di educare”. Aveva intuito quali erano le priorità da custodire.

Non basta fare una sincera verifica e prendere coscienza dei limiti, occorre compiere con decisione quelle scelte che raddrizzano la nostra vita. Sant’Agostino ricorda che quand’era giovane pregava così: “Dammi la castità e la continenza, ma non ora”. E spiega: “Per timore che, esaudendomi presto, presto mi avresti guarito dalla malattia della concupiscenza, che preferivo saziare, anziché estinguere” (Confessioni, 8, 12,28). Chiediamo piuttosto di rispondere oggi stesso con sincera disponibilità  e tutta la determinazione necessaria.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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