21 agosto 2021

21 Agosto 2021

Chi può salire in cattedra

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,1-12)
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Il commento

 “Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere” (23,3). Gesù accusa scribi e farisei di essere scrupolosi nell’insegnare la legge di Dio ma non altrettanto rigorosi nel metterla in pratica. La denuncia è netta: “essi dicono e non fanno” (23, 3). Ciò che insegnano deve trovare una cordiale accoglienza perché viene da Dio; al contrario, quello che fanno deve essere rigettato perché allontana da Dio. Gesù offre un criterio sempre valido, ci insegna a non misurare la Parola con il comportamento di quelli che la proclamano. Il giudizio rivolto ai farisei tocca anche noi presbiteri, chiamati ad annunciare una Parola ben più grande di ciò che riusciamo a manifestare con la vita. Gesù si presenta come l’unico Maestro (23,8) ma lascia ai discepoli il compito di continuare la sua opera: “Andate dunque e fate discepoli” (Mt 28,19). Ma se dobbiamo sempre registrare una discreta discrepanza tra ciò che annunciamo e ciò che viviamo, chi può salire oggi sulla cattedra e insegnare la verità di Dio? Chi può avere l’audacia di annunciare il Vangelo? Gli unici maestri sono i santi, solo loro possono insegnare efficacemente perché lo fanno attraverso la testimonianza di una vita luminosa, malgrado i limiti che accompagnano ogni esperienza umana. È bene però ricordare che i santi non pretendono affatto di insegnare, anzi riconoscono di essere ben lontani dall’ideale evangelico. Eppure il loro stile di vita è tale da suscitare desideri di bene.

Teresa di Lisieux si presenta come “una piccolissima anima che può offrire al buon Dio solo piccolissime cose” (Ms C 31r). Lo scrive nella maturità della sua breve esistenza. E dice con sincera umiltà: “Oh, come sono felice di vedermi imperfetta e di avere tanto bisogno della misericordia del buon Dio al momento della morte!” (Ultimi colloqui, 29 luglio). Eppure questa Santa è una delle grandi maestre spirituali del nostro tempo ed è stata proclamata Dottore della Chiesa. Quanto più saremo umili, tanto più faremo della vita un’eco fedele della Parola di Dio. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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