10 agosto 2021

10 Agosto 2021

Una povera croce di legno

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 12,24-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Il commento

Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (12,24). Si avvicina il tempo della passione, Gesù conosce l’esito drammatico della sua missione, non vuole illudere i discepoli ma consegna una parola che ribalta completamente la cronaca dei fatti, annuncia infatti che la sua morte diventerà sorgente di vita. Un insegnamento sorprendente. È una parola che dobbiamo ricordare più spesso in un tempo in cui essere cristiani è diventato oggettivamente più pericoloso, come ricorda drammaticamente la tragedia che ieri ha colpito la comunità cattolica francese. In questo contesto vi sono quelli che danno spazio alla lamentazione, ve ne sono altri che abbandonano la fede, altri ancora che accettano di fare compromessi con la propria coscienza pur di evitare i rischi. E poi vi sono quelli che, restando incollati al Maestro e non avendo altro desiderio se non quello di essere come Lui, non temono di soffrire perché sanno che ogni croce, anche quella più piccola, ha una sua misteriosa fecondità. È questa la testimonianza offerta da padre Olivier Maire, ucciso dall’uomo che aveva accolto in nome di quella carità che vince ogni paura. Non cercava il martirio, voleva solo essere un fedele servitore di Gesù.

La vicenda di san Lorenzo fa pensare alla persecuzione, antica e recente. Accanto al martirio cruento c’è la fedeltà quotidiana e nascosta, quella che nessuno vede, tanto raccomandata da san Josemaria Escrivà: “Quando vedi una povera croce di legno, sola, senza importanza e senza valore … e senza Crocifisso, non dimenticare che quella croce è la tua croce: quella di ogni giorno, quella nascosta, senza splendore e senza consolazione … che sta aspettando il crocifisso che le manca: e quel crocifisso devi essere tu” (Cammino, 178). Per intercessione dei santi martiri, oggi chiediamo la grazia di santificarci attraverso le piccole contrarietà della vita, facendo degli ostacoli altrettanti gradini per salire la scala dell’amore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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