Il 21 settembre del 2010, Anna e Salvatore Caracciolo, una giovane coppia di sposi della Fraternità di Emmaus, arrivano in quella che una volta fu la “Città dei ragazzi” ad Angri (SA), uno spazio animato da don Enrico Smaldone (22 novembre 1914 – 29 gennaio 1967), un sacerdote della Diocesi di Nocera-Sarno che accolse bambini poveri e in difficoltà. Anna e Salvatore trovano uno stabile abbandonato: “Noi vedevamo in quella casa tante possibilità” racconta Anna. Tinteggiano le pareti e preparano una stanza per l’Eucaristia. I lavori proseguono senza sosta, aiutati dagli altri amici e fratelli nel cammino.
La Fraternità decide che la prima opera di carità all’interno della Cittadella è proprio la costruzione della Cappella, intitolata a Luigi e Zelia, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino un segno di carità per tutte le famiglie. La preghiera come prima forma di carità. Il 26 marzo del 2012 la Chiesa è inaugurata, Anna e Salvatore insieme a Rosa Maria e all’ultimo arrivato, Giovanni Paolo, ne diventano i custodi: “Il nostro impegno è quello di custodire la vita orante, la prima porta che si apre ogni giorno è quella della Cappella”. All’epoca i coniugi Martin erano ancora beati ma dopo appena tre anni, il 18 ottobre 2015, la Chiesa li proclama santi e ad Angri è un tripudio di gioia.
Ogni giorno sono tantissimi gli sposi che affidano alla Cappella Santi Martin le loro intenzioni di preghiera. L’Adorazione Eucaristica continua vede la presenza di più di 200 adoratori: giovani, sposi, laici, consacrati. In questi giorni la Cappella è in fermento. Il 12 luglio è la memoria liturgica dei Santi Martin. Tanti gli appuntamenti previsti: per i giovani fidanzati, i giovani formandi alla vita consacrata, gli sposi, i sacerdoti. Tutti sotto lo sguardo di questa meravigliosa famiglia.
Uno degli appuntamenti centrali della festa è certamente la Via Amoris dedicata agli sposi. Di anno in anno assume sempre di più un significato speciale. Qual è il senso di questo momento? “Ripercorrere tappa per tappa il cammino dell’amore,” dicono Anna e Salvatore “All’arrivo le coppie saranno divise e vivranno un tempo di ascolto della Parola con una catechesi proposta da don Silvio Longobardi. A conclusione della catechesi verrà offerto un tempo di silenzio personale all’interno del quale ogni sposo avrà la possibilità di scrivere una lettera e comunicare al proprio coniuge le luci interiori e le sollecitazioni dello Spirito, condividendo desideri e chiedendo perdono
per i peccati che ciascuno ha commesso nei confronti dell’unità coniugale. A conclusione del tempo di ascolto e preghiera le coppie si ricompongono attraverso il rito “Ecco l’uomo che ho pensato per te” che si svolgerà sul ponte allestito al centro del piazzale ed insieme entreranno e siederanno nell’area liturgica dove verrà celebrata la Santa Messa. Prima della Celebrazione Eucaristica verrà offerto un nuovo tempo nel quale la coppia potrà dialogare, leggere la lettera che il proprio coniuge gli consegnerà, ed insieme scrivere un proposito coniugale o una precisa intenzione di preghiera che consegneranno in un cesto ai piedi dell’altare. L’ultima tappa della Via Amoris sarà la partecipazione della Santa Messa nella quale ogni coppia potrà rinnovare le promesse matrimoniali. Il tutto si concluderà nella gioia della festa”.
Una proposta spirituale di grande spessore in cui gli sposi sono chiamati a comprendere che il loro amore è un dono, un cammino di scoperta e un dialogo con Dio. Affidarsi a Dio seguendo l’esempio dei santi è ciò di cui abbiamo bisogno come sposi.
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