25 giugno 2021
25 Giugno 2021
L’aborto come diritto: la vergogna dell’Europa | 25 giugno 2021
Il rapporto Matic è stato approvato ieri 24 giugno con 378 voti favorevoli, 255 contrari e 42 astensioni. Nel giorno in cui come Chiesa ricordiamo san Giovanni il Battista, l’amico dello Sposo, colui che dal grembo di Elisabetta aveva sussultato per la presenza di Gesù nel grembo di Maria. La più bella e unica relazione tra due vite ancora custodite nel seno delle madri. Una giornata della vita che si è trasformata in una pagina oscura.
Il Parlamento europeo ha votato una mozione introdotta dal politico croato, Predrag Fred Matic, per chiedere a tutti gli Stati membri di riconoscere l’aborto come un “diritto umano” e come una “prestazione sanitaria essenziale”. Un documento che definisce l’obiezione di coscienza come “negazione all’assistenza medica”. Tutti quelli che si oppongono con articoli, manifesti o incontri a favore della vita, sono annoverati dal Rapporto come “campagna di disinformazione”. Siamo davanti ad un delirio di onnipotenza. Viene negato al bambino non ancora nato il diritto alla vita, viene negato al medico il diritto alla libertà di coscienza rifiutando certe prestazioni sanitarie, viene negato la libertà religiosa a quelli che vogliono seguire il loro credo, è negato il principio di sussidiarietà tra gli Stati membri oltrepassando i poteri del Parlamento europeo, giuridicamente credo che violi anche la legge 194 in Italia. Insomma, è l’emblema dell’ideologia più becera e aberrante dei tempi moderni.
Ciò che mi inquieta maggiormente è la totale mancanza di contraddittorio. Non c’è spazio per chi non la pensa come loro, non si tiene conto della vita presente scientificamente nel grembo della donna, né le conseguenze sulla sua salute fisica e psichica adeguatamente riconosciute nella sindrome post aborto. Ci sono dati di letteratura scientifica, tutto viene con inganno palesemente ignorato. E con inganno si presentano a favore delle donne promuovendo l’aborto, la contraccezione e la cosiddetta Educazione sessuale globale non considerando gli effetti collaterali che si manifestano ormai da decenni e le cui vittime sono proprio le donne e i bambini.
Ieri sera ho pensato a Carlo Casini che tanto si è battuto nelle stanze del Parlamento europeo a favore della vita, ho ripensato a Jerome Lejeune che ha cercato di dare alla medicina un volto più umano, a Giovanni Paolo II e al suo grido nell’Evangelium vitae…e non ho potuto non provare un misto di rabbia e compassione per questa umanità che non può più definirsi tale perché non custodisce né difende i suoi figli e le sue donne. Ma credo nello stesso tempo che le loro parole, le loro azioni rivivono nelle parole e nella testimonianza di tanti che ogni giorno lottano e soffrono a favore della vita. Spero che in Italia non saremo costretti a ribadirlo ai ministri di turno che già da 40 anni hanno facilitato questa barbarie con la scusa che dobbiamo adeguarci all’Europa.
Vai all'archivio di "Con gli occhi della fede"
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
Lascia un commento