L'INIZIATIVA

#iostoconipasseggini

Politiche Familiari

di Gigi De Palo

Quando con mia moglie ci siamo sposati ed abbiamo deciso di formarci una famiglia, sapevamo che sarebbe stato bello, faticoso, ma bello. La famiglia è bellezza e fare figli significa investire nella bellezza. Certo significa anche tante difficoltà in una città, Roma, che tutto è meno che un luogo a misura di bambino. E questo vale anche per chi di figlio ne ha solo uno.

A dire il vero molte città italiane, non solo Roma, avrebbero bisogno di essere ripensate intensificando tutta una serie di servizi rivolti alle famiglie e ai bambini. Personalmente mi batto tutti i giorni e non da solo, per mettere in rete l’esistente, raccontandolo e valorizzandolo. Le famiglie vanno in difficoltà quando rimangono sole. Farle conoscere, raccontando il più possibile la loro quotidianità è ciò che crea una comunità.
Oggi purtroppo si parla di città a misura di bambino come se i bambini nascessero sotto i cavoli e non avessero una mamma, un papà o una rete familiare. Ci si riferisce loro sempre come cittadini di domani, senza riflettere sulla più lapalissiana delle verità: che sono dei piccoli cittadini già oggi. Anche per questo è nato #iostoconipasseggini. Un’iniziativa che ha preso spunto dall’assurdo aumento delle tariffe nido avvenuto a Roma durante l’estate e dopo che le iscrizioni all’asilo erano già avvenute. Una battaglia giusta, la nostra, che ha già visto un primo, importante, riconoscimento dal TAR, che ha sospeso la delibera del sindaco Marino. Attenzione però, #iostoconipasseggini non è un movimento, è un tema, una proposta, una priorità.
L’Italia fa pochi figli perché farli è diventato difficilissimo, eppure c’è un grande desiderio di famiglia come ci hanno mostrato anche gli ultimi dati Censis. Per questo tanta gente, e non solo a Roma, sta dicendo insieme a noi: #iostoconipasseggini. Perché scegliendo di mettersi dalla parte dei passeggini, dei più piccoli e dei più indifesi, ci si mette dalla parte di chi ha a cuore il futuro del nostro Paese che, ormai, non fa più figli. Le mamme e i papà che si sono lasciati coinvolgere non si riconoscono in un’appartenenza politica, ma nella consapevolezza che senza politiche familiari adeguate non andiamo da nessuna parte.
Abbiamo portato centinaia di famiglie in Campidoglio e tantissimi sono stati i messaggi arrivati da tutta Italia. Penso a Padova, Verona, Foggia, Napoli, Catania, Como, Milano e altri piccoli comuni, dove stanno nascendo gruppi spontanei che si riconoscono in questo tema e che ci chiedono di aderire. La mia risposta è sempre la stessa: se state dalla parte dei passeggini e se volete mettere al centro dell’agenda politica del Paese la famiglia, andate in una piazza con i vostri passeggini vuoti e, sorridenti, dite #iostoconipasseggini. Ripartire dagli aiuti alle famiglie è un obbligo, per tutti. Per il futuro nostro e dei nostri figli. Io credo che l’asilo nido, oggi, sia l’unica scelta possibile per molte coppie che lavorano, ma so che non tutti possono beneficiarne. Mi spiego: non sarebbe meglio, alla luce dei costi di un asilo nido a Roma, dare l’opportunità alle famiglie di scegliere? Se mio figlio al nido costa al Comune di Roma circa 1.300,00 euro, non sarebbe meglio ricevere 650,00 euro e dare a me l’opportunità di scegliere cosa fare? In questo modo azzereremmo la lista di attesa e permetteremmo ad una famiglia di scegliere se: portare il bimbo al nido, pagare una babysitter, concordare con l’azienda un part-time per me o mia moglie, chiedere aiuto ai nonni e utilizzare i 650,00 euro per pagare il mutuo.
Le famiglie vorrebbero arrivare alla fine del mese con qualche soldo in più: cosa ce ne faremo tra qualche anno di mille asili nidi se non facciamo più figli? Bisogna ascoltare le richieste delle famiglie e provare a dare loro riposte concrete alle esigenze di tutti i giorni. Mi rendo conto per esperienza personale che amministrare è difficilissimo e decidere non piace mai a nessuno. Ma nel caso degli aumenti dei nidi a Roma è stato fatto un errore incredibile per pigrizia. Se avessero fatto delle simulazioni, se avessero perso tempo incontrando le persone vere, se non avessero trattato le famiglie come un file Excel tra i tanti, non avremmo avuto questa sollevazione popolare.
Lo sapete qual è la migliore politica familiare? Se non puoi fare nulla, non aumentare le tariffe. Altrimenti ci ridurremo a pensare che la legge non è uguale per tutti. E se a violarla è un Sindaco o un’amministrazione comunale diventa preoccupante perché tutto allora è relativo. La gente si domanda: perché sono costretto a trovarmi un secondo o terzo lavoro per dare un futuro alla mia famiglia? Questa è la follia, non solo a Roma. È giusto che mentre nel resto d’Europa chi fa un figlio venga valorizzato e aiutato, mentre in Italia si deve sentire abbandonato e colpevolizzato? Auspico che il Presidente Renzi, che è anche lui padre di tre figli, faccia qualcosa di concreto per aiutare le famiglie. Questi 80,00 euro sono un segnale, ma purtroppo il mutuo o l’asilo non lo paghiamo con i segnali.
Serve una riforma seria perché siamo ad un punto di non ritorno. O adesso o mai più. #iostoconipasseggini terrà alta l’attenzione su questo tema. Continuando quanto più possibile a fare a tutti una semplice domanda: “#iostoconipasseggini e tu, da che parte stai? ”.




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