13 Maggio 2021

Il sorriso di Maria che guarì il cuore di Teresa | 13 maggio 2021

Oggi desidero condividere un sorriso. Un sorriso che ha rallegrato e guarito una giovane fanciulla diventata una grande santa. Un sorriso che mi accompagna nei momenti più bui e tristi della mia vita. Un sorriso che spero un giorno di poter contemplare faccia a faccia quando, liberata da tutte le colpe e le sofferenze di questa terra, potrò entrare nella gioia senza fine.

È il 2 gennaio 1873, verso mezzanotte si sente un vagito di una bambina e in casa Martin è gioia grande. Nasce la nona figlia di Luigi Martin e Zelia Guerin, incomparabili sposi e genitori che oggi la chiesa ci fa venerare come santi. Scrive Zelia il 3 gennaio: “La mia figlioletta è nata ieri, giovedì, alle 11e mezza di sera. È forte e sana, mi dicono che pesa otto libbre, anche se facciamo sei, non c’è male: pare graziosissima. Sono felice…”.

Nel pomeriggio del 4 gennaio nella parrocchia di Notre Dame ad Alençon, Teresa riceve il battesimo. Tutto va per il verso giusto ma ben presto Zelia è costretta a mettere la piccola Teresa a balia per un anno a causa della cagionevole salute. Al rientro dopo pochi anni, la cara mamma Zelia si ammala quando la piccola ha solo quattro anni e mezzo. È Teresa stessa che descrive quel momento nel suo primo Manoscritto. “Il giorno stesso, o all’indomani della partenza di Mamma, papà mi prese in braccio dicendomi: Vieni ad abbracciare per l’ultima volta la tua povera Mammina. E io in silenzio ho accostato le mie labbra alla fronte della mia amata Madre… Non mi ricordo di aver pianto tanto, non parlavo a nessuno dei profondi sentimenti che provavo… Guardavo ed ascoltavo in silenzio… nessuno aveva il tempo di occuparsi di me e perciò vedevo tante cose che avrebbero voluto nascondermi; una volta ero proprio davanti al coperchio della bara… mi sono fermata parecchio tempo a guardarlo, non ne avevo mai visto, e tuttavia capivo tutto… ero così piccola che malgrado la bassa statura di Mamma ero costretta ad alzare la testa per vedere la parte superiore del coperchio, che mi pareva molto grande… molto triste..”. (M A n. 43)

Da quel momento Teresa, anche se circondata da tanto amore, soffre tantissimo tanto da ammalarsi alcuni anni dopo molto gravemente di un male psicologico profondo. È in quel momento che la statua della Vergine posta in casa Martin ha un ruolo molto importante nella vita di questa famiglia. Ma ricostruiamo brevemente la presenza di questa immagine tanto amata in casa Martin.

Il padre Luigi l’aveva ricevuta in dono prima ancora di sposarsi e l’aveva inizialmente posta nel giardino della piccola abitazione a due piani, una torretta detta “Pavillon”, che aveva acquistato per abitare ad Alençon e che si trovava vicino alla campagna e al fiume. Dopo il matrimonio con Zelia, la statua della Vergine è trasferita nella casa familiare e diventa un punto di riferimento spirituale per tutta la famiglia Martin, specialmente nel mese di maggio dedicato alla Madonna, quando le bambine coglievano fiori per attorniarne la statua e facevano altre decorazioni (cf. Ms A, 29v°).

L’immagine è portata dalla famiglia Martin da Alençon a Lisieux nel loro trasferimento dopo la morte di Zelia, nella casa dei “Buissonnets”, ed è qui che prese il nome di “Vergine del sorriso” da quando, il 13 maggio 1883, con un sorriso, guarisce Teresa da quella strana malattia psicofisica che l’aveva resa ipersensibile dal momento della morte della madre Zelia nel 1877.

Teresa racconta di sé come di un fiorellino che «languiva e sembrava per sempre appassito… Tuttavia aveva un Sole accanto a sé, questo Sole era la Statua miracolosa della Madonna che aveva parlato due volte alla mamma, e spesso, molto spesso, il fiorellino volgeva la sua corolla verso l’Astro benedetto… Una domenica mi misi a chiamare quasi a bassa voce: “Mamma… Mamma”. […] Mia sorella Maria si inginocchiò accanto al mio letto con Leonia e Celina, poi si rivolse alla Madonna e, pregandola con il fervore di una Madre che chiede la vita del figlio, Maria ottenne quello che desiderava… Dal momento che non trovava alcun soccorso sulla terra, anche la piccola Teresa si era volta alla sua Madre del Cielo; la pregò con tutto il cuore di aver finalmente pietà di lei… All’improvviso la Madonna mi parve bella, così bella che non ho mai visto nulla di così bello: il suo volto spirava una bontà e una tenerezza ineffabile, ma ciò che mi penetrò fino in fondo all’anima fu “l’incantevole sorriso della Madonna”. Allora tutte le mie sofferenze svanirono…» (Ms A, 29v°-30r°).

Chiediamo oggi anche noi con fiducia alla Vergine che guarisca i nostri cuori dalle afflizioni e dalle preoccupazioni e ci conceda la grazia di essere uomini e donne del sorriso per i nostri fratelli.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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