Pedofilia
Don Di Noto: “La privacy in rete? Blocca le indagini sui pedofili”
a cura della Redazione
“Lo denunciamo da anni e siccome lo diceva e lo denuncia un prete, mi ridevano in faccia e qualcuno mi beffeggiava”. Recita così la dura reazione di don Ferdinando Di Noto, presidente di Mater Onlus, alla notizia che la privacy in Rete blocca le indagini sui pedofili.
«La privacy blocca le indagini dei pedofili. Come la mettiamo ora? È da anni che lo denunciamo, basta leggere i report Meter, e siccome lo diceva e lo denuncia un prete, mi ridevano in faccia e qualcuno mi beffeggiava: perché non si fa i caz…. suoi. Già proprio così! Ed oggi leggo in prima pagina, su Avvenire a firma di Luciano Moia quanto segue: “… Il codice privacy blocca le indagini sui pedofili. le polizie postali non sono più in grado di operare. Se non si riuscirà ad intervenire in tempi brevi, non sapremo più nulla, o quasi, degli orchi in rete perché sarà azzerata la possibilità di individuarli”».
Circa 65.000 (sessantacinquemila) protocolli di segnalazioni inoltrate alle Polizie di mezzo mondo e ai Server Provider. Che fine hanno fatto? Un senso di frustrazione si solleva perché i potenti del mondo non agiscono contro questo scempio? Ecco, ditemelo voi…». Sono queste le parole con cui don Fortunato Di Noto, commenta la notizia che la privacy sarebbe da ostacolo alle indagini della Polizia Postale contro i pedofili.
Don Ferdinando Di Noto è il sacerdote impegnato da anni in prima linea nella battaglia contro la pedofilia. Con la sua Associazione Meter Onlus, diventata nel tempo un punto di riferimento sostanziale non solo in Italia ma anche in Cina, Giappone e USA, collabora attivamente con le Forze dell’Ordine per sgominare bande di criminali attivamente operose nel sottobosco della pedofilia e della pedopornografia. Un pilastro fondante dell’Associazione è il Centro Ascolto per le piccole vittime di abuso e per le loro famiglie.
Grazie a numerosi protocolli d’intesa con scuole di ogni ordine e grado e con le università, Meter svolge una capillare opera di formazione ed educazione presso il Polo Formativo ed Educativo sulle tematiche di pertinenza (bullismo, cyber-bullismo, sexting, educazione ai social network, pedofilia, fragilità, disabilità). Circa 156 Gruppi WhatsApp e Telegram da gennaio ad oggi sono stati denunciati da Meter alla Polizia Postale, congiuntamente inviate ad altre Polizie estere e agli stessi gestori WhatsApp e Telegram da parte dell’Osmocop (Osservatorio mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia, ufficio altamente specializzato di Meter che si occupa di monitorare la rete da più di 20 anni).
Negli anni la pronta denuncia di Meter ha aperto canali di attenzione per sviluppare approfondimenti e l’individuazione dei soggetti. Ma tutto questo ora rischia di essere intralciato dal codice privacy. Ci uniamo alla battaglia di don Di Noto nella certezza che gli orchi in Rete sono una realtà che sfrutta ogni possibile escamotage per nascondere la propria identità.
Per maggiori informazioni su Meter Onlus clicca qui
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