Educazione

Amore o amicizia: quali differenze?

fiore

di Elisabetta Cafaro, insegnante

Spesso confondiamo le due cose ma amare qualcuno e voler bene sono la stessa cosa? L’amore, quello vero, è fonte solo di gioia e non di sofferenza.

Con i ragazzi in DAD abbiamo guardato un video davvero molto bello che vi consiglio assolutamente di vedere: La differenza tra amare e volere bene”. Tratta da “Il Piccolo Principe”. Nella storia che, per chi non l’avesse già fatto, invito a leggere, c’è un dialogo con la rosa davvero bellissimo: «“Ti amo”, disse il Piccolo Principe “Anche io ti voglio bene” rispose la rosa. “Ma non è la stessa cosa rispose lui… In effetti non è la stessa cosa, se vogliamo bene a qualcuno – continua il Piccolo Principe – abbiamo alcune aspettative. Se l’altra persona non ci dà quello che ci aspettiamo, stiamo male. Il problema è che c’è un’alta probabilità che l’altro sia spinto ad agire in modo diverso da come vorremmo, perché non siamo tutti uguali. Ogni essere umano è un universo a sé stante… Amare significa desiderare il meglio dell’altro, anche quando le motivazioni sono diverse. Amare è permettere all’altro di essere felice, anche quando il suo cammino è diverso dal nostro. È un sentimento disinteressato che nasce dalla volontà di donarsi, di offrirsi completamente dal profondo del cuore. Per questo, l’amore non sarà mai fonte di sofferenza”.

In realtà noi forse non siamo capaci di amare ma solo (ahimè!) di volere bene. Ma allora quando con le lacrime agli occhi diciamo di aver sofferto per amore sbagliamo? Sì, perché l’amore quello vero è fonte solo di gioia non di sofferenza. Erich Fromm, nel suo bellissimo libro “L’arte di amare” afferma che: “L’amore si apprende lungo il cammino della vita se si è disposti ad uscire dal proprio egoismo, a incontrare l’altro in quanto persona diversa da sé, a donarsi agli altri superando pigrizie, gelosie, impulsività, ad avere fiducia nella persona che ci sta di fronte”.

Bisogna imparare ad amare costruendo rapporti autentici di amicizia. Ma in che modo si possono costruire rapporti autentici di amicizia? Voglio rispondere a questa domanda parlando di un’amicizia speciale quella tra Pietro e Gesù. Questa amicizia attraversa tutti i momenti: amore, condivisione, affetto, riconoscimento, tradimento, dolore, pianto, delusione, paura, ma… non finisce perché questa è un’amicizia forte, duratura e determinante per la vita di tutte e due. Un primo passaggio molto importante per cogliere questa amicizia, lo leggiamo nel Vangelo: «“Voi chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente…”». Non è forse un vero amico colui che sa comprendere cosa abbiamo nel cuore e riconosce chi siamo? Pietro parla con grande sicurezza, segno di un’intimità che ha creato con Gesù. Egli lo ha riconosciuto e Gesù lo fa diventare la struttura portante della Chiesa. Ma una grande amicizia o un grande amore vive anche momenti di profonda crisi. Pietro tradisce e rinnega Gesù: “In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte”. Paura, vigliaccheria? Pietro possiede tutte quelle debolezze che sono tipiche degli esseri umani. Rivela il rapporto con il potere, sogna il successo e si comporta come un vile quando la persona che aveva seguito e amato “cade”. Uscito fuori però Pietro piange amaramente. Nel pianto Pietro comprende che l’amicizia, l’amore, la fedeltà all’altro è un valore più grande dell’avere potere, dell’avere un ruolo sociale. Gesù risponde con una struggente richiesta d’amore. Quand’ebbero mangiato disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti amo…”.

“Mi ami…?”. L’amicizia è sicuramente amore. Gesù avrebbe dovuto rimproverare Pietro invece lo supplica chiedendogli amore. Come è bella questa richiesta d’amore da parte di Gesù, sembra di vederlo in questa scena in tutta la sua umanità uguale ad ognuno di noi nel nostro bisogno di affetto. Ma adesso voglio lasciare la parola ai miei giovani alunni. Cosa pensano dell’amore, dell’amicizia, quali sono le loro esperienze in merito? Che differenza c’è per loro tra voler bene e amare?

Come sempre vi saluto con affetto e non solo vi rimando al mio prossimo articolo ma anche a farmi delle domande, a raccontarmi una vostra esperienza sull’amore e sull’amicizia. 

Benedetta 15 anni: Voler bene vuol dire sentirsi se stessi con la persona che hai al tuo fianco, sentirsi liberi, accettati da qualcuno che speri condivida lo stesso affetto che tu provi nei suoi confronti. Un amico cerca sempre di farti sorridere anche quando non ci riusciresti, ti consola quando non hai forza di andare avanti, ti dice quando hai ragione ma anche quando hai torto. Amare vuol dire essere disposti a tutto per la persona che ti lascia senza fiato anche solo incrociando il suo sguardo, che ti fa rinascere con il suo sorriso, le sue attenzioni, solo ed esclusivamente lui. Quando ami qualcuno senti il tuo petto esplodere, le farfalle nello stomaco, gli occhi lucidi magari solo sentendo la sua voce. Alla fine noi vogliamo bene o amiamo per sentirci completi, potremmo anche essere le persone più fortunate del mondo ma se non abbiamo un amico o qualcuno da amare, se siamo soli, ci sarà sempre un pezzo mancante dentro di noi”.

Serena 14 anni: “L’amicizia è una fiamma che mai si spegnerà. Essa è paragonabile al sole, alla luce. Avere una vera amica è come possedere un tesoro che tu non vedi. A parole non si può dire perché è grande come l’infinito, vale più del bene che tu hai e che sogni di avere. Solo la vita può dire cosa essa sia: se è illusione o se esiste… I valori basilari dell’amicizia sono la fiducia e l’onestà. Quando una persona, senza esitare, ti guarda negli occhi e può dire: “Sì, di te mi fido!”, quella è vera amicizia. Penso che l’amica sia colei che ti sa capire, colei che se hai un problema ti aiuta, che crede in ciò che fai, dici e pensi, in ciò che sei, anche se tutto dimostra il contrario. Penso all’amicizia come ad un qualcosa di eterno, che non nasce e non muore, ma vive all’infinito dentro a ognuno di noi”.

Gilda 14 anni: Beh… l’amicizia è sicuramente quel rapporto che si ha tra due o più persone che si vogliono bene incondizionatamente, basato sul rispetto reciproco, sulla fiducia e sulla stima. L’amicizia è uno dei primi sentimenti con cui entriamo in contatto: ne avvertiamo infatti l’importanza sin dall’infanzia. Nei primi anni di vita i bambini considerano gli amici come dei semplici compagni di gioco ed è molto facile stringere nuove amicizie. Crescendo, poi, si comincia a fare differenza fra amici, semplici conoscenti e compagnie che non si vuole continuare a frequentare. Durante l’adolescenza, spesso, gli amici sono più importanti dei propri genitori: quando si ha bisogno di qualcuno per sfogarsi, parlare di un problema, fare i compiti o divertirsi, il primo pensiero va proprio all’amico del cuore, al quale si può dire qualsiasi cosa. Un amico ti fa capire ciò che sarebbe meglio, e sa come ti senti nel momento stesso in cui stai soffrendo, o stai solo parlando con lui”.




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