Suor Anna Nobile

Per Natale ho pensato di raccontare una storia speciale ai miei ragazzi: la storia di Anna Nobile

di Elisabetta Cafaro

Dai cubi delle discoteche alla consacrazione è un attimo se di mezzo c’è Gesù. Questo il filo conduttore della testimonianza che ho pensato di dare ai miei ragazzi per Natale. È la testimonianza di una suora, suor Anna Nobile.

È una domenica di dicembre grigia e piovosa. Fuori soffia un freddo e forte vento. Manca poco al Natale. Le luci colorate del mio albero mi fanno compagnia mentre in silenzio avvolta nel mio plaid guardo dalla finestra la pioggia scendere fitta. Sorrido nell’osservare che dalle case limitrofe altre luci natalizie illuminano questa notte d’inverno e fanno compagnia al mio albero. Questo è proprio il tempo di vivere in famiglia, tra il profumo dei dolci fatti in casa e il piacere di ascoltare qualche bella storia mentre al calduccio gustiamo una squisita tazza di cioccolata calda. La nascita di Gesù porta sempre con sé qualcosa che non si riesce a spiegare e anche in un momento storico così difficile la gioia dell’attesa non manca. Sembra che cielo e terra si uniscono creando una strana comunione tra il già e il non ancora. Si rinnova il patto d’amore tra Dio e l’uomo, si ricrea quell’accordo che ci unisce come esseri pensati e voluti per amore.

I miei alunni mi hanno inviato le foto dei loro alberi di Natale e dei loro presepi tutti bellissimi e luminosi. In questo tempo di attesa tutte le sere con una classe, definita “chiassosa” ai tempi della scuola in presenza, precisamente la terza B del liceo linguistico, facciamo con i ragazzi una videochiamata ed insieme recitiamo una bella preghiera per questa nostra umanità sofferente nel corpo e nello spirito. Sono certa che è stata cosa molta gradita a Dio.  

Quest’anno siamo lontani dagli aspetti esteriori e consumistici. Desideriamo più che mai recuperare la verità del Natale nell’autenticità del suo dato storico e nella pienezza del significato di cui esso è portatore. Ma in che modo farlo? Davvero se accogliamo Gesù nel nostro cuore o almeno ci proviamo, la nostra vita verrà trasformata? Come Abramo non ebbe paura di mettersi in cammino verso la terra promessa così anche noi impariamo a metterci alla sequela di Cristo.

Ma cosa significa incontrare Gesù e metterci alla sua sequela? Per spiegarlo ai miei ragazzi ho fatto vedere in DAD, il video della testimonianza di suor Anna Nobile. Ho preso ovviamente una tra le tante testimonianze di uomini e donne che hanno incontrato l’amore di Dio nella loro vita. La mia scelta è piaciuta molto ai giovani. 

È La storia di una giovane donna e della sua trasformazione. Una storia fatta di solitudine, di abbandono, di una ricerca costante dell’amore. Una bambina solitaria, poi una ragazza con un grande vuoto interiore che però danza per dimenticare e finisce sui cubi delle più note discoteche milanesi. Adesso però è una donna e una suora che ha incontrato l’amore quello con la “A” maiuscola. L’amore per la fede ed ha deciso di danzare per il Signore. In una notte della Vigilia di Natale entra in Chiesa e si sente avvolta, come lei stessa ci dice, in un’atmosfera sconosciuta vedendo tanti cristiani che si abbracciano tra il profumo forte e misterioso dell’incenso, il sacerdote che invitava ad andare sull’altare per un abbraccio di comunione ed è rimasta affascinata.

La sua conversione è stata molto lenta e graduale. Suor Anna spiega che in realtà inizialmente viveva una doppia vita era divisa tra l’adrenalina e l’euforia della notte, la musica, l’alcol e la gioia che provava in Chiesa dove incontrava belle persone che volevano solo conoscerla e non usarla. Chiede allora a Gesù di cambiare il suo cuore e dopo un percorso molto travagliato e difficile lei stessa dirà: “Ho sentito dentro di me l’amore di Dio e, piano piano, con tanta sofferenza, ho cominciato ad amarmi e accettarmi”. Aveva 28 anni quando ha preso i primi voti. Il dono ricevuto da Dio “danzare” non è stato soffocato, ma è stato posto al servizio della Chiesa. Un mezzo per stare al centro dell’attenzione, è diventato uno strumento per esprimere il suo amore per Dio. Nasce così nel 2007 la scuola Holy dance (danza Santa) con sede a Palestrina, aperta a tutti i bambini, i ragazzi, i giovani e gli adulti. Una scuola che desidera rendere lode a Dio con la danza e comunicare il Vangelo, favorire una formazione artistica, umana, spirituale, quindi la crescita integrale di ogni persona. Oggi conta un centinaio di iscritti. 

Dopo la lezione e la visione del video ho ricevuto dai miei allievi molte riflessioni tutte belle e significative. Vi invito a leggere la lettera di Rita, una mia alunna di 15 anni, che frequenta il secondo anno del liceo classico: “Ho sempre pensato che Gesù fosse quella persona che ti è accanto quando splende il sole ma anche quando incombono le peggiori tempeste. Spesso le persone tendono ad avvicinarsi a Dio soltanto nei momenti difficili. L’amore è un costante impegno da coltivare nel tempo, è come un fiore che per sbocciare ha bisogno di cure. Forse molti si accorgono della Sua presenza dopo un percorso difficile, come è accaduto per suor Anna Nobile. Nella vita, però, non è mai troppo tardi per ritrovare la giusta via. Suor Anna Nobile, dopo aver vissuto una vita tra discoteche e a ballare sui cubi, comprende di aver sbagliato, di essere entrata in un tunnel senza uscita, che la privava della sua vera essenza e che la rendeva una persona bella solo all’apparenza. Soltanto quando ha incontrato Dio ha capito quale fosse la sua vera vocazione. Questa storia mi ha fatto comprendere che ognuno di noi è nato per portare a termine una missione. Quella di suor Anna è di avvicinare il prossimo a Dio mediante la danza. Solitamente il dolore tende a chiuderci per questo l’ammiro molto, perché ha saputo rimediare ai suoi errori e trasformare la sua vita, trasportandola dall’altra sponda del fiume, dove vi è l’amore per l’essere e non per l’apparire”.

Auguro a tutti in questo nuovo Natale che è alle porte di incontrare Gesù realmente per poter vivere quel cambiamento tanto atteso, che eleva ogni uomo come figlio speciale e amato da Dio, che ci ha creati unici, che ci ama e ci aiuterà sempre attraverso il dono dei carismi ricevuti. Dal blog “Grazie Prof!” vi auguro un Santo Natale!




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