Incontri

Un amore più grande delle nostre fragilità

(© Halfpoint - Shutterstock.com)

di Emanuela Pandolfi

I coniugi Giuseppina e Francesco Miano sono l’unica coppia italiana ad essere stata convocata all’Assemblea Sinodale Straordinaria in qualità di collaboratori del Segretario Speciale.

Come avete accolto questa chiamata?
Con una grande gioia perché sappiamo di poter prendere parte a questo fondamentale momento di vita della Chiesa universale e con grande trepidazione, derivante dalla consapevolezza della nostra inadeguatezza di fronte a questo compito.

Come vi state preparando, come coppia e come famiglia?
Ci stiamo preparando con la preghiera personale, familiare e comunitaria, con il dialogo coniugale, con la riflessione e l’approfondimento tra noi e insieme a tante altre persone.

Cosa vi aspettate da questo Sinodo Straordinario?
Il Sinodo è un momento di Chiesa, è la Chiesa che ascolta, riflette e si interroga. Com’è nella natura stessa della Chiesa, le parole che nascono da questo ascolto e da questo interrogarsi sono rivolte a tutti, perché la Parola affidata alla Chiesa è per l’uomo: è il Vangelo di Gesù che è annuncio di pienezza e di vita per ogni uomo. Ed è questa Parola che la Chiesa del Sinodo, una Chiesa accogliente che cammina con gli uomini, vuol far ancora risuonare nella loro concreta esistenza. Non chiudere gli occhi di fronte alla problematicità e alla delicatezza delle questioni ma riscoprire, a partire dal racconto di un’esperienza riletta in profondità, la bellezza dell’essere famiglia e di un amore più grande delle nostre fragilità che può operare miracoli nella vita quotidiana.

È questo che ci aspettiamo: affrontare le tante delicate questioni che l’Instrumentum Laboris ha saputo porre all’attenzione di tutti, saperle rilanciare in un’ottica grande, l’ottica dell’amore e della misericordia; imparare a cogliere il crescente desiderio di famiglia presente nel nostro tempo e il valore con cui ancora viene percepita questa fondamentale esperienza, nella convinzione che le difficoltà non delimitano in maniera assoluta e univoca l’orizzonte della famiglia. Dinanzi alla crescente fragilità ma anche al desiderio di famiglia, la Chiesa avverte la responsabilità di annunciare il Vangelo della famiglia. C’è bisogno di raccontare di nuovo e con un linguaggio nuovo la bellezza dell’essere famiglia. Si tratta di aiutare a ritrovare il senso della famiglia nel disegno d’amore di Dio per l’uomo, riscoprendo la famiglia come manifestazione di questo stesso amore.




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