Vita Ancora una volta, ci voleva la morte per spiegarmi la vita… Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 6 Ottobre 2020 Nessun commento su Ancora una volta, ci voleva la morte per spiegarmi la vita… di Michela Giordano Ho temuto di avere un tumore. In ospedale ho saputo che non era così, ma ho conosciuto la sofferenza di altre persone e ho capito che mi serviva la prospettiva di avere pochi mesi, per rendermi conto di quanto prezioso sia ogni singolo istante. Per 10 giorni, il mese scorso, ho temuto di avere un tumore al fegato. Fino all’esito rassicurante della risonanza magnetica, io e mio marito abbiamo vissuto proiettati nella prospettiva di avere poco, pochissimo tempo, per essere felici insieme, crescere nostra figlia, progettare il futuro. Dieci giorni preziosi, forse i più significativi della mia esistenza. Con l’orizzonte della morte così ad un tiro di schioppo, tutto il resto mi è apparso come un’inutile preoccupazione. Ho messo da parte l’astio per il vicino di casa insopportabile, l’irritazione per il traffico, il fastidio della chat delle mamme inutilmente intasata, le lamentele per la casa sempre in disordine e ho veicolata l’intera mia attenzione su come e cosa fare per lasciare un’impronta di me, una memoria viva, in mia figlia. Con il terrore dell’incognito al mio fianco, mi sono interrogata su cosa dovessi concentrarmi e la risposta che ho trovato non è stata originale. Milioni di persone, prima di me, poeti e analfabeti, filosofi e gente comune, hanno detto la stessa cosa: l’amore, conta solo l’amore. E così, con il pensiero fisso sull’amor che “muove il sole e le altre stelle”, ho affrontato 10 giorni di esami e controlli, lasciando che, profondamente claustrofobica, nel tunnel della risonanza magnetica, mi facesse compagnia la leggerezza dei pensieri felici legati a mia figlia e a mio marito, con mio padre, morto un anno fa, che mi teneva una mano sulla spalla. L’ho sentito fortemente accanto a me, proprio fisicamente; ne ho avvertito perfino il profumo, di sapone da barba alla menta e di saponetta. Leggi anche: In una notte insonne la morte mi ha spiegato la vita… Non sono stati inutili, questi dieci giorni da incubo. Quante cose ho imparato! Il primo giorno, al pronto soccorso oncologico del policlinico, ho visto davanti a miei occhi la caparbietà di giovanissimi, perfino di un bambino di 6 anni; l’impegno e la dedizione di medici e infermieri; la disperazione di una mamma. Nella sala d’attesa per la Tac ho ascoltato il racconto di un uomo, allontanato dalla propria famiglia perché omosessuale, che, a 800 km da casa, affronta nella più completa solitudine, un tumore al colon. In attesa della Tac, la nonna di due gemellini nati prematuri, che facevano fatica all’esame, parlava, via cellulare, con il genero, rimasto bloccato in sud America per il coronavirus, e poi cercava su internet “cose a poco prezzo per vestirli”, perché “due e pure malati, non ce li aspettavamo e non sappiamo dove sbattere la testa!”. In questi 10 giorni ho capito di non avere un tumore, ma una vita piena, data per scontata ed invece così straordinaria. Una volta ho letto che “la seconda vita comincia quando capisci che ne hai una sola”. È davvero così. Mi serviva la prospettiva di avere pochi mesi, per rendermi conto di quanto prezioso sia ogni singolo istante, di quanto sia inutile affannarsi per sciocchezze, di quanto io sia fortunata. Ancora una volta, ci voleva la morte per spiegarmi la vita. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Noi, portate in pellegrinaggio dai santi Martin”: quattro suore si raccontano “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? Per Paola Binetti sarebbe segno di speranza “Papà per scelta”: quando il sentimentalismo non lascia posto a un dibattito vero Il compleanno di vostro figlio, una tappa del viaggio della vita Chi è causa del suo mal pianga se stesso? La Vigna di Rachele non la pensa così… Ero ateo, sono sacerdote: mia madre pregava che trovassi la felicità “Prof, perché va a Messa, se insegna scienze?”. Io rispondo con la storia di Enrico Medi Quando c’è vera intimità? Quando vi donate davvero l’uno all’altra! Cambia impostazioni cookie Close GDPR Cookie Settings Panoramica privacy Cookie strettamente necessari Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Powered by GDPR Cookie Compliance Panoramica privacy Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili. Per ulteriori informazioni sui cookie utilizzati su questo sito leggi L'INFORMATIVA COOKIE Cookie strettamente necessari I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie. Abilita o Disabilita i Cookie Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie. Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Questo sito Web utilizza i seguenti cookie aggiuntivi: (Elenca i cookie che stai utilizzando sul sito web qui.) Abilita o Disabilita i Cookie Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!