Ddl Zan Ddl Zan: apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 15 Luglio 2020 Nessun commento su Ddl Zan: apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi a cura della Redazione Sabato 11 luglio è partita l’iniziativa #Restiamoliberi promossa dalle Sentinelle in piedi. Migliaia le persone in piazza per manifestare contro la proposta di legge su omotransfobia e, nonostante tutto, il ddl Zan prosegue la sua inarrestabile corsa. La commissione Giustizia alla Camera ha adottato il testo unificato del ddl contro l’omotransfobia e la misoginia proposto da Alessandro Zan, deputato Pd. Lo ha confermato lui stesso nella giornata di ieri. Favorevole tutta la maggioranza. Si astiene invece Forza Italia. Il progetto di legge dunque continua il suo iter in maniera indisturbata come se a proporlo non fosse un governo non eletto dal popolo e come se il popolo stesso non stesse facendo sentire chiaramente la sua opinione. Lo sottolineano bene Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente di Pro Vita & Famiglia che in un Comunicato Stampa, diffuso ieri: “La maggioranza continua a portare avanti una legge non voluta dal popolo italiano e che impedirà a un genitore, per esempio, di non far partecipare un figlio ad attività scolastiche inerenti temi sensibili sulla sessualità e la famiglia. Questa legge è discriminatoria, basta vedere cosa succede in Paesi con leggi simili: è un dato certo che toglierà la libertà di parola e di opinione. Fa specie che un partito liberale come Forza Italia si presti ad agevolare questa nuova dittatura”. Sono centinaia infatti le persone scese in piazza solo nella giornata di sabato 11 luglio e moltissime altre si preparano a farlo nei giorni che seguiranno. “Restiamoliberi, per la libertà di coscienza, la libertà di espressione, la libertà di educazione, la libertà religiosa, la libertà di associazione e la libertà di stampa. Ecco perché in tutta Italia migliaia di persone si stanno alzando in piedi!”. Così le Sentinelle in piedi che hanno promosso la campagna #restiamoliberi per dire “No” al liberticida ddl Zan sull’omofobia in discussione al Parlamento. L’iniziativa ha preso il via appunto sabato 11 luglio a Torino, a Palermo, a Trieste e a Napoli e continuerà durante la settimana con una mobilitazione di altre 100 piazze in tutta Italia. Per tutti i riferimenti delle iniziative che stanno prendendo corpo, è online il sito www.restiamoliberi.it. “Veglieremo in silenzio per 1 ora, distanziati 2 metri l’uno dell’altro per dire NO alla legge bavaglio che verrebbe istituita con l’approvazione del ddl Zan sull’omotransfobia” dicono le Sentinelle. “La mobilitazione, che nasce dal basso, intende fare luce e contestare l’istituzione di un nuovo reato, quello di omofobia appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno tutti coloro che promuovono il diritto naturale di ogni bambino ad avere un padre e una madre o, più semplicemente, che si riconoscono nel principio dell’identità sessuata biologica e non in quello della variegata identità di genere che, basandosi sull’autopercezione, comprende oltre 50 definizioni”. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Alessandro Zan, Ddl Zan, omofobia, Transfobia ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. 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