Educazione digitale

Perché l’educazione digitale è importante?

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di Stefania Grosso, content writer

Durante il lockdown ci siamo tutti connessi di più, ma quali sono i pericoli di una assidua presenza online per i minori? Ecco 5 consigli per proteggere i nostri figli dalle insidie del web.

Durante questo ultimi mesi si è registrato un notevole aumento delle connessioni ad internet e dei servizi utilizzati. Questo è dovuto sicuramente alla decisione di molte aziende di optare per lo smart working e naturalmente all’introduzione della didattica online per sopperire alla chiusura delle scuole. Come c’era da aspettarsi però, il tempo passato online è aumentato anche per sconfiggere la noia, rimanere in contatto con amici e parenti, accedere a servizi in streaming e per giocare. 

Non sono però mancate le truffe online e i tentativi di furti di identità digitale. Proprio per questo, ora più che mai, è importante ricordare che a tutti noi serve accortezza mentre navighiamo sul web e soprattutto, dobbiamo educare i ragazzi all’uso corretto del digitale. 

Leggi anche: Dribblare i rischi e i pericoli del web? È possibile…

Nonostante loro siano i nativi digitali, non possiamo dare per scontato che sappiano fronteggiare i pericoli che circolano su internet. Soprattutto esiste la necessità di spiegare ai ragazzi l’importanza del rispetto in rete, dando le giuste proporzioni e pesi alle amicizie online rispetto ai veri rapporti umani. È inoltre importante spiegare quali sono gli strumenti da usare per garantirci una protezione online ed evitare dunque di essere vittima di truffe e cyberbulli. Ecco dunque cinque consigli utili da usare online, sia per noi sia per i minori:

1. L’impronta digitale

Internet è un grande mondo virtuale dove ognuno di noi lascia delle piccole tracce ogni volta che vi entra: indirizzi, siti visitati, preferenze, foto… tutto può essere tracciato e rintracciato. Impariamo dunque a capire che tipo di dati diffondiamo e dove li diffondiamo. Una foto sui social può fare il giro del web: pensiamo sempre due volte dunque prima di condividere qualcosa con il mondo virtuale. 

2. Visitare siti sicuri

Non tutti i siti sono uguali, e questo lo sappiamo bene. La maggior parte sono sicuri e affidabili e solitamente sono contrassegnati con la dicitura https e il lucchetto verde di Google, altri invece possono essere dannosi e nascondono malware o altri virus. Proprio per questo è sempre bene controllare che la nostra connessione con il sito sia certificata e considerata sicura. 

3. Proteggere i nostri account

Naturalmente una delle prime regole per la protezione online dei minori è di creare dei profili sicuri e che contengano solo informazioni non sensibili (come indirizzi privati e numeri di telefono personali). Inoltre è bene difendere questi profili o account con delle password efficaci e univoche. Non dimenticate poi di attivare antivirus e firewall su tutti i dispositivi e dove è possibile attivare anche delle connessioni ultra sicure come le virtual private network le quali proteggono la nostra privacy da occhi indiscreti. Sono disponibili anche come VPN per iPhone, Chrome o dispositivi Android e grazie a queste possiamo diventare invisibili ad occhi indiscreti.

4. Gestire i Social Network

I social network sono probabilmente il tasto dolente di tutti quanti noi. Quante volte abbiamo condiviso qualcosa per poi pentirci? Per i minori questo è ancora più difficile: per questo è fondamentale spiegare loro l’utilizzo giusto dei social e soprattutto dare il buon esempio nella gestione dei profili su Facebook, Instagram o simili. 

5. Sorvegliare ma non vietare

Di certo negli ultimi anni abbiamo osservato un crescere di atteggiamenti violenti online e non. Molto spesso si è data la colpa a videogiochi e tv aggressiva, ma non è sempre la risposta a tutto. Per contrastare il cyberbullismo e atteggiamenti pericolosi è importante saper educare. Tecnologia e televisione, videogiochi e social, sono solo strumenti. Sta a noi decidere come e quando utilizzarli. Dunque è bene sorvegliare, consigliare, attivare il parental control nei casi dei bambini più piccoli, ma non vietare la tecnologia. L’educazione digitale rimane dunque una priorità per difendere i minori dai pericoli online.




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