San Valentino

Avvolgimi nel caldo abbraccio dell’Amore

di don Gianluca Coppola

Come può essere felice un uomo senza l’amore? Senza qualcuno che gli stringa la mano, gli dia una pacca sulla spalla, un abbraccio in cui sentirsi amati e condividere gioie e dolori. Vogliamo sentire soddisfazione dentro di noi, vogliamo essere appagati. Cerchiamo da quando siamo nati un abbraccio che ci riempia il cuore.

Può essere un amore, tanto grande, quanto l’amore di Dio? Questa domanda non ti sembri inutile e nemmeno banale. In fondo tutto quello che vogliamo nella vita è solo un amore vero. La capacità di essere esclusivi per qualcuno e di sentire qualcuno esclusivo per noi. Cerchiamo ossessivamente qualcosa che ci appaghi. Qualcosa, forse è meglio dire, qualcuno, che possa riempire il vuoto che ci accompagna sempre, che è costituzionale all’uomo creato per avanzare, crescere, andare avanti. Quando cerchiamo il successo, il piacere, i soldi il potere in fondo lo facciamo perché vogliamo stare bene, perché vogliamo riempire quel vuoto. Perché vogliamo essere felici. Il desiderio più grande che anima in maniera più o meno palese ogni agire umano è la felicità. Anche se non ci credi più, vuoi essere felice!

Come può essere felice un uomo senza l’amore? Senza qualcuno che gli stringa la mano, gli dia una pacca sulla spalla, un abbraccio in cui sentirsi amati e condividere gioie e dolori. Vogliamo sentire soddisfazione dentro di noi, vogliamo essere appagati. Cerchiamo da quando siamo nati un abbraccio che ci riempia il cuore. E sai perché? Perché discendiamo da un abbraccio! Sì, un abbraccio nascosto, silenzioso ma potente come un’esplosione. Avvenuto nel quando sei stato concepito. In quel momento, quasi inspiegabile – per usare un termine più comprensibile nell’assurdo neopaganesimo in cui siamo precipitati -“momento magico”, in cui due cellule uno spermatozoo e una cellula uovo si sono unite attraverso quel miracoloso abbraccio che potremmo codificare come l’abbraccio della vita Primordiale, ancestrale esperienza di amore totale in cui sei sbocciato, l’uno è entrato nell’altra fondendosi ma conservando la propria specificità, i propri caratteri. Il primo abbraccio caldo ed essenziale della tua esistenza umana. Quell’abbraccio ti ha trasformato in embrione. E quindi in persona umana. Sì, perché l’embrione è persona, la scienza e non la Bibbia ci dice che in esso c’è già tutto intero il patrimonio genetico del nascituro, il colore dei suoi capelli, la sua carnagione, eventuali problemi e punti di forza, ci sono, cioè, già impresse le tracce genetiche di tutto quello che sei diventato.

E affianco a quel patrimonio genetico c’è qualcos’altro. Il bisogno d’amore. Quella voce interiore, che non è possibile analizzare con gli strumenti della tecnica scientifica ma che per il suo effetto, spesso ahimè, devastante, è più riconoscibile del DNA, che ti dice che non è mai abbastanza, che vuoi altro, che vuoi oltre. Ebbene quel senso di vuoto che ti porti addosso come un vestito di cui è possibile liberarsi solo a volte e che poi torna più aggressivo e logoro di prima col volto della paura, altre volte mascherato da ansia, il più delle volte con l’abito nero della solitudine, soprattutto dopo il “divertimento”, è il modo con cui Dio ti dice forte e sempre di più: ti amo! Sono io l’amore che cerchi!

La fede e la vita non sono due cose che possono essere separate, ne verrebbe fuori un essere umano mutilato. Incapace di affrontare i mostri della propria interiorità. Ma soprattutto incapace di soddisfare il primo, fondamentale bisogno, quello dell’abbraccio profondo, dell’amore totale e totalizzante, quell’amore che riempie il vuoto e guarisce dal non senso. Quell’amore che nessuna passione, sentimento e finanche tuo marito o moglie, figli o amico intimo potranno offrirti se non lo cerchi alla fonte vera.

Quindi non lasciarti ingannare! Dio esiste e ti ama. Lui solo può amarti come desideri, solo a lui puoi donare il tuo amore senza incorrere nel rischio di essere tradito o sfruttato, lui solo è in grado di sopportare i tuoi tradimenti, il tuo pessimo carattere e usare misericordia sempre e sempre! Di farti tornare all’origine di quell’abbraccio che ti ha dato la vita e che per tutta la vita hai cercato di riprodurre a volte intrecciando braccia sbagliate.

Ora guardati dentro, ritrova quell’embrionale abbraccio. Riconosciti amato e accetta Dio come signore della tua vita. E già che ci sei, cerca un bravo sacerdote e facci due chiacchiere su di te, sulla tua vita, sul tuo bisogno d’amore e alla fine chiedigli di iniziare un cammino di fede. Scoprirai scenari nuovi e orizzonti tanto belli che non avresti nemmeno immaginato. Scoprirai che sei un morto che cammina, che eri morto per mancanza d’amore ma che c’è una risurrezione preparata apposta per te. Risorgi!

Non perdiamoci d’animo, l’Amore ci sostiene!




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1 risposta su “Avvolgimi nel caldo abbraccio dell’Amore”

Bello,forte e passionale!
Grazie don Gianluca! Abbiamo bisogno di preti concreti ma anche che ci fanno sognare ancora che l’amore esiste ed è tutto! Grazie!

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