La nudità del cuore. Consigli per gli sposi…

Gli sposi sono chiamati a coltivare un dialogo senza ombre. La nudità del cuore è la necessaria premessa per vivere la nudità dei corpi. Ma il passaggio dalla scelta ideale a quella esistenziale avviene progressivamente e non è mai definitivamente raggiunto, anzi deve essere sempre costruito e coltivato in ogni stagione della vita coniugale.

“Gli sposi sono capaci di donarsi completamente solo se hanno imparato a dirsi tutto, a mettere a nudo il proprio cuore, a far entrare l’altro nella propria storia ed affrontare insieme le difficoltà. Si tratta di un impegno da realizzarsi fin dal tempo del #fidanzamento. Non è affatto facile…” (Chiara Corbella Petrillo)

Nei giorni scorsi una sposa mi ha inviato queste parole di Chiara Corbella, sono molto belle e mi hanno stimolato ad approfondire un tema che considero non solo importante ma essenziale per la vita coniugale.

È ovvio che gli sposi sono chiamati a coltivare un dialogo senza ombre. Sono profondamente convinto che la nudità del cuore è la necessaria premessa per vivere la nudità dei corpi. Ognuno deve stare dinanzi all’altro senza nascondere nulla. È questo il segno di un amore autentico che abbraccia tutta la vita e coinvolge tutto l’essere.

Questa è la condizione di partenza ma, è bene dirlo agli sposi idealisti o frettolosi, è anche il punto d’arrivo: è il frutto maturo di quella fiducia che appare fin dall’inizio nel rapporto di coppia ma che poi viene coltivato attraverso l’attenzione e la tenerezza. Se il dialogo è una carezza, è più facile aprire il cuore e permettere all’altro di entrare nel proprio mondo, anche negli angoli più nascosti, quelli che ognuno ama custodire gelosamente.

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Questa è la dinamica che dovrebbe realizzarsi in ogni coppia. Ma non sempre accade così. Possiamo considerare diverse situazioni. La prima è quella di chi ha tenuto nascosto qualcosa che appartiene al suo vissuto personale, precedente all’incontro di coppia. Non avendo avuto il coraggio di comunicarlo nella fase iniziale, fatica a farlo in un secondo momento. Diversa e più complicata è la situazione quando si tratta di scelte sbagliate che avvengono durante il cammino di coppia, mi riferisco sia al fidanzamento che al matrimonio. In questi casi il coniuge che ha commesso gli errori non se la sente di raccontare. È certamente una mancanza di fiducia ma, a volte, il silenzio può essere percepito e vissuto come una legittima difesa. Questo accade in modo particolare quando la persona ha paura di incorrere nel giudizio altrui. Ed è una paura tutt’altro che infondata. 

Il desiderio di condividere ogni cosa e di conoscere tutti i dettagli del proprio coniuge è legittimo e forse anche doveroso perché ciascuno ha il compito di custodire l’altro. E tuttavia questa richiesta, in sé oggettivamente giusta, diventa sbagliata quando è vissuta come una pretesa e genera una fastidiosa invadenza. Sento già l’obiezione della donna (in questo ambito la sensibilità femminile è ben nota): una moglie non invade mai lo spazio del marito perché il patto nuziale si basa sulla più totale condivisione. È vero, ma il passaggio dalla scelta ideale a quella esistenziale avviene progressivamente e non è mai definitivamente raggiunto, anzi deve essere sempre costruito e coltivato in ogni stagione della vita coniugale. Solo in un contesto continuamente irrigato dall’amore fiorisce il dialogo più sincero. Se invece permane tra i due una certa diffidenza e se emerge spesso la tendenza a incolpare l’altro, anche nelle piccole cose della vita familiare, allora si erge un muro invisibile che soffoca sul nascere la comunicazione.

Il dialogo non nasce dall’insistenza ma dall’amore. È una verità tanto scontata quanto dimenticata. Solo l’amore può vincere le reticenze e abbattere il muro costruito dalla paura di riconoscere i propri errori e di perdere la stima dell’altro. Quando l’amore vince, il desiderio della verità prevale sull’istintiva paura, la coppia si apre e condivide tutti gli aspetti della vita, anche quelli che sono spiacevoli e/o che gettano ombre sulla persona, anche quelli che mettono in luce la fragilità della coppia.

Il tema è certamente più ampio e carico di implicazioni di queste considerazioni. Avremo modo di ritornare su questo argomento. Sono convinto tuttavia che anche questi pochi ed essenziali criteri possono aiutare gli sposi ad affrontare situazioni problematiche e sciogliere quei nodi che impediscono o rallentano l’avventura di una coppia. Buon cammino a tutti.