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Avanti tutta con il modello di “famiglia liquida”

di Ida Giangrande

“Tante famiglie, tanto amore” recita così il nuovo spot di Rete4. Protagonista? La famiglia liquida. A giudicare dai commenti il pubblico non sembra gradire, ma a chi interessa?

Sembra uno spot pubblicitario come tanti altri quello diffuso da Rete4, una delle tre ammiraglie di Mediaset, proprio in questi giorni. La musica in sottofondo, la famiglia al centro, non un solo modello di famiglia, ma tutte… tutte quelle che la fantasia dell’uomo può creare. C’è la famiglia etero che si abbraccia teneramente, in apertura ovviamente per non urtare fin da subito la suscettibilità dei telespettatori. Immediatamente dopo, in una nuance di sfumature strategicamente pensate, si susseguono le immagini di un uomo che coccola un cane, due mamme che sollevano in alto un neonato, subito dopo segue l’immagine di una coppia di anziani che si bacia teneramente sulla fronte e, infine, due ragazzi che si baciano e due ragazze che si tengono per mano, in modo che il messaggio risulti forte e chiaro.

Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. Non si tratta del primo spot pubblicitario in cui il modello di famiglia naturale è affiancato, per non dire sostituito, da “alternative valide”. Basti pensare che anche Google Home ha scelto una famiglia arcobaleno, composta da due papà e due bambini, nel nuovo spot pubblicitario.

A giudicare da alcuni commenti tuttavia pare proprio che il messaggio non sia piaciuto ai telespettatori. Nei giorni scorsi infatti, sono piovute critiche del tipo: «Non è solo Rete4… è il nuovo lavaggio di cervello».  «Fermate il mondo voglio scendere». Ma chissà per quale motivo i media non prendono in considerazione questi importantissimi feedback.




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