Crisi coniugale Hai problemi di coppia e non sai come fare? La soluzione non si chiama “divorzio” ma “Retrouvaille” Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 13 Settembre 2019 Nessun commento su Hai problemi di coppia e non sai come fare? La soluzione non si chiama “divorzio” ma “Retrouvaille” di Ida Giangrande Le crisi di coppia si possono risolvere? Lo abbiamo domandato a Roberta e Giovanni Casaroli, incaricati per la diffusione del programma Retrouvaille a livello nazionale: “Retrouvaille dal francese vuol dire ritrovarsi. L’obiettivo? Essere un segno di speranza per le coppie in una società in cui i mass-media propongono come unica alternativa ai problemi di relazione, la separazione o il divorzio”. Quando e dove nasce il programma Retrouvaille? Il programma Retrouvaille è nato in Canada negli anni Settanta dall’idea di una coppia preoccupata per l’aumento del numero di separazioni e divorzi. Opera in Italia dal 2002 su richiesta dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale Familiare della CEI. Quali sono gli obiettivi che si propone? Il programma ha l’obiettivo di ripristinare la comunicazione all’interno della relazione attraverso una tecnica di dialogo che è anche un potente mezzo per la riconciliazione e la ricostruzione del rapporto di coppia. Inoltre aiuta a ricostruire il matrimonio attraverso la testimonianza di altre coppie, sostenendo la speranza che dal conflitto si può rinascere più forti. Retrouvaille, a differenza di altre realtà che puntano sul singolo anche a discapito del noi, cura la coppia in quanto tale, con un’attenzione particolare a temi quali il perdono e la fiducia, indispensabili quando ci siano stati grossi traumi. Retrouvaille è un’esperienza cristiana cattolica il cui nome in francese significa “ritrovarsi”, che offre un messaggio diverso dai temi attuali di autogratificazione e autonomia e che si occupa specificatamente ed esclusivamente delle crisi di coppia. Da alcuni anni, la Chiesa sta cercando di rafforzare i matrimoni tramite programmi per i fidanzati, consulenza matrimoniale e programmi di arricchimento, sostegno ai genitori e aiuto per i separati e divorziati. Retrouvaille è un programma progettato per colmare un bisogno importante che è quello di offrire aiuto ai matrimoni in difficoltà. Vuole essere un segno di speranza per le coppie, in una società in cui i mass-media propongono come unica alternativa ai problemi di relazione la separazione o il divorzio. Noi che ci impegniamo nel servzio in Retrouvaille vogliamo portare un messaggio contro corrente, poiché riteniamo che ogni matrimonio abbia il pieno diritto di sopravvivere, essere guarito e prosperare. Retrouvaille nel suo specifico è un ministero di guarigione delle relazioni ammalate. Quante sono più o meno le coppie in crisi che sono state seguite dal programma? È possibile fare una stima anche orientativa? Ad oggi sono stati 146 i programmi avviati in Italia con una media di 12 all’anno, a cui hanno partecipato 2.160 coppie e 93 sacerdoti e religiosi. Quante sono le coppie che sono poi riuscite concretamente a rimettere in piedi il loro matrimonio? Oltre il 70% delle coppie che hanno partecipato al programma ne ha tratto tangibili benefici rinunciando alla posizione di separazione in cui vivevano o si stavano accingendo a vivere. L’Ufficio Nazionale per la Pastorale Familiare della CEI sostiene e segue con molta attenzione gli sviluppi di questo ministero di speranza. Leggi anche: A voi sposi, dico: imparate ad amarvi secondo il cuore di Dio Come è composto il programma? È strutturato in quattro fasi. L’elemento fondamentale è la massima riservatezza da parte di tutte le persone che in vario modo sono coinvolte nel percorso di accompagnamento. La prima fase è la registrazione/intervista che si fa telefonando al nostro centralino per iscriversi al programma. La particolarità e l’importanza di questa fase è che ci devono essere due telefonate distinte: di lui e di lei. La seconda fase è il weekend (tre coppie presentatrici ed un sacerdote). Inizia con la cena del venerdì e si conclude la domenica pomeriggio con la celebrazione eucaristica. In questa fase si apprende una tecnica di dialogo, che conduce a toccare nodi cruciali della relazione sempre più in profondità. I partecipanti non parlano in pubblico di questioni personali, si chiede loro solo di ascoltare le testimonianze delle coppie presentatrici e del sacerdote, che si alternano, e si chiede loro un lavoro di elaborazione da fare esclusivamente con il proprio coniuge. La terza fase è il post-weekend che inizia normalmente la settimana che segue il weekend. Vengono formati gruppi di coppie provenienti dalla stessa regione di appartenenza. Sono 12 incontri a cadenza settimanale, ogni incontro dura circa due ore. La quarta fase è il CO.RE. (autogestito). La parola CO.RE significa “Continuare Retrouvaille”. Questa fase è autogestita dalle coppie che hanno terminato la fase del post-we. Chi si occupa di tenere gli incontri? C’è un team di specialisti? Il percorso proposto alle coppie che partecipano al cammino di Retrouvaille è guidato da un team di persone, composto esclusivamente da coppie che hanno già vissuto l’esperienza di Retrouvaille e da sacerdoti. Il termine “coppie presentatrici” deve essere interpretato facendo riferimento all’accezione inglese della parola “present” che sta per “dono” e deve essere inteso come coppie che fanno “dono” di un pezzo delle loro vite. Non sono maestri, offrono un servizio alla pari, hanno solo le loro storie spezzate da condividere. Sono sposi che hanno vissuto in prima persona le medesime difficoltà e le hanno superate con la grazia di Dio ed il sostegno di Retrouvaille. La spiritualità che anima la coppia presentatrice è quella evangelica del “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt. 10,8). Non danno aspettative irrealistiche, ma incoraggiano e testimoniano che ogni matrimonio può essere guarito. Coppie che in forza del sacramento del Matrimonio sono passate da oggetto di pastorale (coppie “ferite”, bisognose di cura) a soggetto di pastorale (coppie “ritrovate“, portatrici di speranza, di guarigione). Siamo coscienti di non essere professionisti e sollecitiamo la collaborazione con gli specialisti (nel caso si manifestassero patologie, dipendenze, problematiche legate alla personalità) per aiutare le coppie in difficoltà. In base all’esperienza e alla competenza che avete maturato, qual è la condizione del matrimonio oggi? Le motivazioni addotte come giustificazione alla separazione ad esempio? Nella società in cui viviamo, tutta una letteratura popolare, dai film alla televisione ecc, ci propone con insistenza un modello di matrimonio con facili vie d’uscita. Ci si sposa per soddisfazione personale. Si rimane insieme finché si sta bene senza fatica, finché si prova calore e si è felici. Se si comincia a soffrire è legittimo guardarsi intorno e cercare altrove la propria soddisfazione. L’impegno di fedeltà è superato. La solitudine non va tollerata. Quando le cose vanno troppo male, c’è sempre il divorzio. L’amore è solo un sentimento, per cui se non lo si sente più, se non sento le campane suonare e i fuochi di artificio quando sto con mio marito/con mia moglie, vuol dire che il matrimonio è morto. Ci sono tanti motivi che portano una coppia verso la crisi… Innanzitutto la mancanza di comunicazione e dialogo. Poi le delusioni, le aspettative infrante, le scelte di vita che non convergono più. Spesso incide molto l’influenza della famiglia di origine nel rapporto di coppia. Poi c’è l’adulterio commesso o subito, i problemi di dipendenza da droghe, alcol, ecc. mantenere interessi e abitudini che escludono il coniuge, come si facesse una vita da scapoli, pur essendo sposati. Dal vostro osservatorio privilegiato riuscite, anche per grandi linee, ad individuare un filo rosso che giustificherebbe la crisi dalla coppia oggi? Un problema frequente è la solitudine: molte coppie vivono prive di un sistema di sostegno familiare o amicale, oppure pensano che il matrimonio riguardi “solo loro due”, che sia una cosa privata, che “i panni vanno lavati in casa.” Quasi sempre una coppia tende a tenere nascosta la crisi anche alle persone vicine (genitori, parenti, amici) e la loro crisi resta invisibile ed inimmaginabile. Quando il rapporto è a pezzi, si finge che tutto vada bene, nascondendo la verità di un matrimonio ferito e si tengono gli altri a distanza dai propri problemi perché ci si vuole sentire parte di un gruppo e si teme un rifiuto. Alcune coppie hanno partecipato a corsi per fidanzati tra i più qualificati nell’ ambito della Chiesa Cattolica, e si chiedono: “Perché è successo anche a noi?”. Loro stessi si sentono disarmati e spaventati di fronte alla crisi e alle conseguenze sulla loro relazione. Tante volte la coppia non capisce da dove sia iniziata la crisi, quale sia il vero problema, ma ad un certo punto uno dei due scoppia perché sente l’altro assente. Tra i due si amplifica, così, l’incapacità di comunicare. Di fronte a questa sofferenza, quando ne veniamo a conoscenza, spesso non sappiamo che risposta dare. A volte anche i sacerdoti non sanno cosa consigliare, né cosa fare di fronte a tanto dolore. Spulciando il vostro sito leggo che il programma Retrouvaille è un’esperienza cristiana a cui però hanno libero accesso tutte le coppie anche quelle atee o di diversa confessione religiosa… Retrouvaille, come afferma il nostro Logo, è un salvagente per matrimoni in difficoltà. Non è obbligatorio essere credenti per partecipare al Programma Retrouvaille. È un servizio esperienziale offerto a coppie sposate senza differenza di credo o affiliazione religiosa, sposate civilmente o conviventi, coppie separate o divorziate, che intendono seriamente ricostruire la relazione d’amore, lavorando per la guarigione del proprio matrimonio ferito o lacerato. La presenza di Dio nella coppia aiuta? Avete mai avuto casi in cui la conversione è stata risolutiva per la crisi coniugale e familiare? Due fattori contribuiscono efficacemente a formare e sostenere un buon matrimonio e sono: la vita di fede, avere una fede comune, pregare insieme, mettere Dio al centro della propria vita rafforza la relazione e il sostegno di altre persone come un gruppo di coppie che crede al valore del matrimonio. Retrouvaille offre entrambi questi fattori proponendo e valorizzando il Sacramento del Matrimonio vissuto da cristiano dentro una comunità cristiana dove contano la comunità, la preghiera e il sacramento. Diamo ai nostri lettori delle indicazioni su come contattarvi… Le informazioni necessarie sono disponibili sul sito www.retrouvaille.it oppure si può chiamare da telefonia fissa al numero verde 800.123958 e da telefonia mobile al 3403389957. Quali sono i prossimi appuntamenti? Il prossimo weekend per le coppie della regione Campania si terrà il 20, 21 e 22 settembre 2019 a Picciano (Matera) Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag CEI, Crisi di coppia, divorzio, Retrouvaille, separazione, Ufficio Nazionale per la Pastorale Familiare ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: La preghiera sincera ti salva il matrimonio: la storia di Anna e Filippo “Noi, portate in pellegrinaggio dai santi Martin”: quattro suore si raccontano “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? 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