Web Vacanze, tempo propizio per disintossicarsi da internet… Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 7 Agosto 2019 Nessun commento su Vacanze, tempo propizio per disintossicarsi da internet… di Ida Giangrande Dipendenza dal mondo digitale, il fenomeno dilaga tra le giovani generazioni e non solo. Un modo per disintossicarsi c’è e si chiama digital detox un processo di disintossicazione consapevole dall’uso di internet e smartphone. Perché non provarci ora che siamo in vacanza? I dati sulla dipendenza dal mondo digitale sono in costante aumento. Il fenomeno dilaga soprattutto nelle giovani generazioni connesse di giorno e anche di notte e per questo esposte ad una serie di sollecitazioni negative che possono creare altrettante dipendenze. Gli indici di fatto, confermano ciò che si vede in una quotidianità fatta di adolescenti in perfetta simbiosi con il proprio smartphone, uno strumento che può diventare alienante anche in contesti socializzanti. Vi è mai capitato ad esempio di vedere un gruppetto di ragazzini al bar che si ignorano tra loro perché troppo impegnati a scorrere la timeline di Facebook? Quale immagine più triste di quella che ritrae una coppia al ristorante dove non c’è dialogo perché ciascuno è impegnato a dialogare con lo smartphone! Dulcis in fundo: l’iperconnessione è un problema anche per la terza età. L’altro giorno mi hanno inviato la foto di due persone anziane, un marito e una moglie, a letto in pieno inverno con tanto di copertina a quadroni di lana. Cosa c’era di particolare? Sia lui che lei avevano un telefono cellulare tra le mani ed erano connessi sì, ma con il mondo del web. È arrivato davvero dunque il momento di imparare a staccare la spina. Bisogna iniziare a fare un po’ di digital detox. Ecco allora per voi 5 piccole regole consigliate da Familyandmedia per iniziare a disintossicarci dal digitale, senza traumi. Prima regola: analizzate la vostra situazione. La prima cosa da fare è capire il vostro reale punto di partenza, a quale livello di dipendenza vi trovate. Provate ad esempio a contare quante volte al giorno prendete in mano il vostro smartphone, quante volte vi connettete sui social o quanto tempo passate sul tablet o sul pc. Fare il punto della situazione, con dei parametri di riferimento, e date un punteggio da 1 a 10 sul vostro stato di reale dipendenza. È questo il primo passo per essere consapevoli del problema e della sua entità. Seconda regola: fissate dei paletti Iniziate a ridimensionare il vostro consumo digitale, partendo dall’auto-imposizione di determinati paletti. Imparate a costruire un recinto, una distanza, anche fisica e non solo mentale, tra voi e i vostri strumenti. Ad esempio, niente cellulare dopo le 22, evitare di tenerlo acceso la notte o di averlo accanto a sé duranti i pasti. Oppure imporsi di non vedere la televisione e navigare contemporaneamente con il tablet. La separazione fisica dai device ci abituerà a una sempre minore dipendenza. Se iniziate a non provare più la fastidiosa sensazione di sentire il vostro smartphone addosso, anche quando lo avete lontano da voi, allora siete sulla buona strada. Leggi anche: Incidenti stradali e smartphone: ci voglio più regole o solo buon senso? Terza regola: stabilite le vostre personali “No digital zone”. Individuate delle zone franche in casa dove la tecnologia non è ammessa. Ad esempio la camera da letto e il bagno o a tavola, in cucina. La convivialità durante i pasti ad esempio è uno dei momenti in famiglia che più di tutti va salvaguardato. In questo modo riuscirete a ridurre gradualmente e senza traumi, il consumo digitale. Questa regola vale anche quando siete fuori casa. Ad esempio, mettevi alla prova e cercate di sfruttare il weekend o le vacanze per staccarvi da smartphone e tablet. Non cercate le wi-fi zone e se potete, disabilitate internet dal cellulare quando non vi serve. Quarta regola: imparate a resistere alle tentazioni. È vero, resistere alla tentazione di prendere in mano lo smartphone per digitare compulsivamente lo screen è dura, soprattutto le prime volte. E che dire poi della tentazione di mandare un tweet o scrivere un post, con relativo selfie allegato? Ma vale la pena resistere. Come? Aprite un libro, uscite di casa per fare una passeggiata, andate al cinema con un amico, iscrivetevi ad un corso di cucina o una bella corsa al parco. E se proprio non riuscite a resistere alla tentazione, utilizzate un vecchio ma sempre efficace trucco: chiudete il vostro smartphone in un cassetto e mettete la chiave dentro una scatola, in un posto alto dove non potete facilmente arrivare, come ad esempio l’armadio. Questo ostacolo allenterà in voi la tentazione. Quinta regola: disattivate tutte le notifiche. Questa ultima regola è una delle più importanti. Imparate a disattivare tutte le notifiche delle email, delle app e dei vari social network a cui siete iscritti. In questo modo ridurrete drasticamente l’ansia di andare a vedere ogni 5 minuti se è arrivato un nuovo messaggio di avviso. L’aspettativa per messaggi e notifiche crea un continuo stato di ansietà, oltre che ridurre la nostra capacità di concentrazione. Per visitare il sito di Family and Media clicca qui: https://www.familyandmedia.eu/ Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Dipendenza da Web, smartphone, vacanze ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? Per Paola Binetti sarebbe segno di speranza “Papà per scelta”: quando il sentimentalismo non lascia posto a un dibattito vero Il compleanno di vostro figlio, una tappa del viaggio della vita Chi è causa del suo mal pianga se stesso? 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