L’amore per la famiglia nelle parole di Benedetto che..

…incoraggia le istituzioni a favore del matrimonio e della famiglia

Per poter realizzare bene la vostra missione come fedeli eredi del Fondatore dell’Istituto, l’amato Giovanni Paolo II, vi invito a guardare a Maria Santissima, la Madre del Bell’Amore. L’amore redentore del Verbo incarnato deve convertirsi per ciascun matrimonio e in ciascuna famiglia in una “sorgente di acqua viva in mezzo a un mondo assetato” (Deus caritas est, 42). A tutti voi, carissimi docenti, studenti di oggi e di ieri, personale addetto, come anche alle famiglie che fanno capo al vostro Istituto, va il mio augurio più cordiale, che accompagno con una speciale Benedizione Apostolica.
(Discorso in occasione del XXV anniversario dalla Fondazione del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, 11 maggio 2006).

…promuove il valore della castità

Grazie a Dio, non pochi, specialmente tra i giovani, vanno riscoprendo il valore della castità, che appare sempre più come sicura garanzia dell’amore autentico. Il momento storico che stiamo vivendo chiede alle famiglie cristiane di testimoniare con coraggiosa coerenza che la procreazione è frutto dell’amore. Una simile testimonianza non mancherà di stimolare i politici e i legislatori a salvaguardare i diritti della famiglia.
(Discorso ai partecipanti all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, 13 maggio 2006).

… esorta la comunità ecclesiale
a sostenere la famiglia

Le sfide della società attuale, segnata dalla dispersione che si genera soprattutto nell’ambito urbano, richiedono la garanzia che le famiglie non siano sole. Un piccolo nucleo familiare può trovare ostacoli difficili da superare se si sente isolato dal resto dei suoi familiari e amici. Perciò, la comunità ecclesiale ha la responsabilità di offrire sostegno, stimolo e alimento spirituale che fortifichi la coesione familiare, soprattutto nelle prove o nei momenti critici. In questo senso, è molto importante il ruolo delle parrocchie, così come delle diverse associazioni ecclesiali, chiamate a collaborare come strutture di appoggio e mano vicina della Chiesa per la crescita della famiglia nella fede.
(Discorso Città delle Arti e delle Scienze Valencia, 8 luglio 2006).

… sollecita a educare alla fede

È del tutto evidente, però, che nell’educazione e nella formazione alla fede una missione propria e fondamentale ed una responsabilità primaria competono alla famiglia. I genitori infatti sono coloro attraverso i quali il bambino che si affaccia alla vita fa la prima e decisiva esperienza dell’amore, di un amore che in realtà non è soltanto umano ma è un riflesso dell’amore che Dio ha per lui. Perciò tra la famiglia cristiana, piccola “Chiesa domestica” (cfr Lumen Gentium, 11), e la più grande famiglia della Chiesa deve svilupparsi la collaborazione più stretta, anzitutto riguardo all’educazione dei figli.
(Discorso di apertura ai partecipanti al Convegno della Diocesi di Roma, 11 giugno 2007)

… indica la famiglia come scuola di pace

Per questo la famiglia è la prima e insostituibile educatrice alla pace. Non meraviglia quindi che la violenza, se perpetrata in famiglia, sia percepita come particolarmente intollerabile. Pertanto, quando si afferma che la famiglia è «la prima e vitale cellula della società», si dice qualcosa di essenziale. La famiglia è fondamento della società anche per questo: perché permette di fare determinanti esperienze di pace. Ne consegue che la comunità umana non può fare a meno del servizio che la famiglia svolge. Dove mai l’essere umano in formazione potrebbe imparare a gustare il «sapore» genuino della pace meglio che nel «nido» originario che la natura gli prepara? Il lessico familiare è un lessico di pace; lì è necessario attingere sempre per non perdere l’uso del vocabolario della pace.
(Messaggio per la celebrazione della XLI Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 2008).

…invita alla responsabilità procreativa

I metodi di osservazione, che permettono alla coppia di determinare i periodi di fertilità, le consentono di amministrare quanto il Creatore ha sapientemente iscritto nella natura umana, senza turbare l’integro significato della donazione sessuale. In questo modo i coniugi, rispettando la piena verità del loro amore, potranno modularne l’espressione in conformità a questi ritmi, senza togliere nulla alla totalità del dono di sé che l’unione nella carne esprime. Ovviamente ciò richiede una maturità nell’amore, che non è immediata, ma comporta un dialogo e un ascolto reciproco e un singolare dominio dell’impulso sessuale in un cammino di crescita nella virtù.
(Messaggio per il 40° anniversario dell’Humanae vitae).

… chiama i fidanzati ad essere lievito nella comunità

Come fidanzati vi trovate a vivere una stagione unica, che apre alla meraviglia dell’incontro e fa scoprire la bellezza di esistere e di essere preziosi per qualcuno, di potervi dire reciprocamente: tu sei importante per me. Vivete con intensità, gradualità e verità questo cammino. Non rinunciate a perseguire un ideale alto di amore, riflesso e testimonianza dell’amore di Dio! Ma come vivere questa fase della vostra vita, testimoniare l’amore nella comunità? Vorrei dirvi anzitutto di evitare di chiudervi in rapporti intimistici, falsamente rassicuranti; fate piuttosto che la vostra relazione diventi lievito di una presenza attiva e responsabile nella comunità. Non dimenticate, poi, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione: a partire dall’attrazione iniziale e dal “sentirsi bene” con l’altro, educatevi a “volere bene” all’altro, a “volere il bene” dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio di sé, di perdono e di rispetto dell’altro.
(Discorso all’incontro con i fidanzati, Ancona 11 settembre 2011).

…infonde coraggio

Care famiglie, siate coraggiose! Non cedete a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria, o addirittura sostitutiva del matrimonio! Mostrate con la vostra testimonianza di vita che è possibile amare, come Cristo, senza riserve, che non bisogna aver timore di impegnarsi per un’altra persona! Care famiglie, gioite per la paternità e la maternità! L’apertura alla vita è segno di apertura al futuro, di fiducia nel futuro, così come il rispetto della morale naturale libera la persona, anziché mortificarla! Il bene della famiglia è anche il bene della Chiesa.
(Omelia  S. Messa nella Giornata Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate, Zagreb, 5 giugno 2011).

…raccomanda premura

Cari sposi, abbiate cura dei vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenità e fiducia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nella fragilità. Ma anche voi figli, sappiate mantenere sempre un rapporto di profondo affetto e di premurosa cura verso i vostri genitori, e anche le relazioni tra fratelli e sorelle siano opportunità per crescere nell’amore.
(Incontro Mondiale delle Famiglie, Milano, 3 giugno 2012).

…chiama la famiglia ad essere avamposto
della nuova evangelizzazione

Il matrimonio, costituisce in se stesso un Vangelo, una Buona Notizia per il mondo di oggi, in particolare per il mondo scristianizzato. L’unione dell’uomo e della donna, il loro diventare «un’unica carne» nella carità, nell’amore fecondo e indissolubile, è segno che parla di Dio con forza, con una eloquenza che ai nostri giorni è diventata maggiore, perché purtroppo, per diverse cause, il matrimonio, proprio nelle regioni di antica evangelizzazione, sta attraversando una crisi profonda. E non è un caso. Il matrimonio è legato alla fede, non in senso generico. Il matrimonio, come unione d’amore fedele e indissolubile, si fonda sulla grazia che viene dal Dio Uno e Trino, che in Cristo ci ha amati d’amore fedele fino alla Croce.
(Omelia in occasione dell’Apertura del Sinodo sulla nuova evangelizzazione, 7 ottobre 2012).




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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