Maternità Le leggi che restringono l’aborto aumentano la mortalità materna? Falso, ecco le prove… Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 14 Maggio 2019 Nessun commento su Le leggi che restringono l’aborto aumentano la mortalità materna? Falso, ecco le prove… di Gabriele Soliani Un’indagine del 2012 ha dimostrato che in Cile, da quando l’aborto è stato vietato dal 1989, non si è verificato alcun aumento della mortalità materna. È dimostrato scientificamente ormai: l’aborto non migliora la salute della donna. Le leggi che restringono l’accesso di aborto non aumentano affatto la mortalità materna. Nel panorama di questa “battaglia” ideologica (sulla pelle delle donne) questa affermazione ha basi scientifiche. Ovviamente i pro-aborto hanno fatto di tutto per dire il contrario e la rivista Contraception ha pubblicato uno studio falso cercando di smentire le ricerche che dimostrano che limitare l’aborto non aumenta la mortalità materna. Ma ha falsificato i risultati ed è stata costretta a ritirare la ricerca, con tanto di scuse. Il ricercatore Blair Darney, della Oregon Health & Science University, voleva a tutti i costi dimostrare che le leggi restrittive sull’aborto aumentavano la mortalità materna, così che i media avrebbero potuto utilizzare… dati scientifici a sostegno della loro campagna di liberalizzazione dell’interruzione di gravidanza in nome della “salute riproduttiva” delle donne. Quando i documenti che escono dai palazzi del potere hanno la dicitura “salute riproduttiva” delle donne sappiamo che si riferiscono quasi esclusivamente all’aborto. Un’indagine del 2012, pubblicata su BMJ Open e realizzata da ricercatori americani e cileni, guidata dall’epidemiologo cileno Elard S. Koch (Melisa Institute), ha dimostrato che in Cile, da quando l’aborto è stato vietato dal 1989, non si è verificato alcun aumento della mortalità materna e, anzi, è ancora oggi uno dei Paesi con il tasso più basso di mortalità materna nel mondo. Un secondo studio, realizzato nel 2013 in Irlanda (quando ancora l’aborto era illegale) da ricercatori della West Virginia University-Charleston e della University of North Carolina, ha dimostrato la presenza di una minor mortalità materna rispetto all’Inghilterra, paesi in cui l’aborto è invece ampiamente liberalizzato. E i tassi di buona salute delle donne si verificano anche in Polonia, dove l’aborto è fortemente limitato. Leggi anche: L’Italia è un Paese per mamme? Il ricercatore Darney ha cercato di capovolgere la situazione e dimostrare che l’aborto migliora la salute delle donne (!) nel senso di mortalità materna. Si è fatto sovvenzionare per 250mila dollari dalla Society of Family Planning (ente pro-aborto) e nel 2016 ha realizzato a sua volta uno studio, pubblicato su Contraception, per dimostrare che vietare l’aborto significa aumentare la mortalità delle donne (tecnicamente chiamata MMR, Maternal mortality ratio). Nonostante le sue intenzioni, anche la ricerca di Darney confermerà effettivamente una diminuzione della mortalità materna (MMR) in 31 stati dell’America latina che limitano l’aborto rispetto a quelli relativi a Città del Messico, dove non ci sono restrizioni. Tuttavia nelle conclusioni si legge l’esatto opposto, cioè che «Città del Messico (l’unico stato con accesso all’aborto su richiesta) è associato a una diminuzione di 22,5 unità in MMR rispetto ai 31 stati con accesso limitato». Una vera falsificazione. Inoltre la ricerca era finanziata da un ente pro aborto. Su queste premesse il team scientifico dell’epidemiologo Elard S. Koch, autore dello studio che sarebbe stato confutato da parte di Darney, ha approfondito la metodologia utilizzata nella ricerca pubblicata su Contraception e ha trovato un’interpretazione errata di risultati statistici corretti, oltre a numerose omissioni metodologiche. Nel 2008 è stata inviata una documentata risposta a Contraception con l’accusa di «cattiva condotta scientifica e false conclusioni». La rivista ha subito ammesso alcuni errori presenti nell’indagine di Darney, ma in seguito all’esplodere del caso è arrivata a fine 2018 a ritirare totalmente lo studio e a ritrattarne le conclusioni, tentando di salvaguardare la reputazione. La conclusione è che si può scientificamente affermare che le leggi che restringono l’accesso di aborto non aumentano affatto la mortalità materna, e dire il contrario è una fake news. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag aborto, Cile, maternità ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. 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