Preadolescenza

“Sono arrabbiato e tanto deluso, ma forse, nel mio piccolo, voglio crederci ancora”

preghiera

di Elisabetta Cafaro

Oggi la lettera di Niccolò a Gesù Bambino: “Ti chiederai cosa voglio da te così piccolo e indifeso, non voglio cose materiali né cose impossibili vorrei poter trascorrere una giornata, solo una, senza pensieri e problemi”.

In classe c’è aria di gioia. È l’ultimo giorno di scuola prima delle tante attese festività natalizie. Appena entro Niccolò mi porge un cioccolatino, mentre Annachiara chiede se possono continuare a giocare a tombola. Contagiata dai loro sorrisi acconsento. Sono i miei fanciulli della terza J.

Leggi anche:
Perché non proporre anche i santi come modello di vita?

I loro cuori emanano raggi di sole. È proprio vero che il Natale crea atmosfere magiche, cariche di emozioni. Mi siedo, gusto un dolcino, mentre li osservo. Niccolò mi si avvicina di nuovo, questa volta mi porge il suo quaderno di religione, con aria un poco timorosa mi dice che ha scritto una lettera a Gesù Bambino.

Niccolò è un ragazzino di grande sensibilità e intelligenza, ha ottimi voti ma nella sua lettera racchiude tutte le ansie verso un mondo che giudica violento. È la sua prospettiva. Guarda con gli occhi di chi ancora riconosce il male. Invece noi purtroppo ci siamo abituati, i nostri occhi sono assuefatti …

“Caro Bambino Gesù,

mi sembra strano stare qui a scriverti, proprio io che da un bel po’ mi sono allontanato da te e dalla tua chiesa. Ti chiederai cosa voglio da te così piccolo e indifeso, bene, non voglio cose materiali né cose impossibili vorrei poter trascorrere una giornata, solo una, senza pensieri e problemi. Vorrei ritornare a ridere ma per davvero non farlo solo per far piacere agli altri, ma più mi guardo intorno e più mi accorgo che non sono l’unico ad essermi allontanato da te.

Nel mondo ormai regna il male, si uccide, si offende senza freno, senza più ritegno. Per non parlare dei bambini che muoiono perché non hanno cibo e di quelli che imparano a giocare con un fucile vero per uccidere altre persone innocenti. E tu? Dove sei tu? Perché permetti tutto ciò? Eppure sei morto per noi, per liberarci dal peccato e ora resti a guardare i tuoi figli scannarsi l’un l’altro? Eppure rinasci per riportare la speranza di un mondo migliore ma dove se ogni giorno si degenera ancora di più?

Lo so, sono troppo duro, arrabbiato e tanto deluso, ma forse, nel mio piccolo, voglio crederci ancora, voglio sperare ancora ed è per questo che concludo questa lettera con una preghiera di San Giovanni Paolo II che racchiude tutto ciò che vorrei dirti.

Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!  Accarezza il malato e l’anziano! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla discriminazione e dall’intolleranza. Sei tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi, liberandoci dal peccato. Sei tu il vero e unico Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni.

Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii tu la nostra pace e la nostra gioia!

Se puoi accontentarmi riporta Luce in questo buio infernale”.

Niccolò 

Questo mese su Punto Famiglia Plus: “Se questo non è un uomo allora cos’è?”
Visita il sito: www.pfplus.it

 




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


1 risposta su ““Sono arrabbiato e tanto deluso, ma forse, nel mio piccolo, voglio crederci ancora””

È proprio vero,è così,ormai è più il male ad invadere a persuadere la mente degli uomini. Ogni azione ha sempre come scopo quello di ferire l’altro,non va bene,per niente. È proprio da questo che si deve iniziare,con la voglia di sorridere,a chiederci perchè non sorridiamo come prima,avere il sorriso solo per ammutolire l’altro. Tutto questo è per un semplice motivo. È perchè siamo lontani da Lui,dalla sua casa,dalla preghiera, dal bene. Io spero che con l’anno nuovo un pò tutti,soprattutto quelli che continuano a far del male si domandino dove la felicità e la gioia siano andate e interrogarsi su loro stessi perchè stessero facendo quelle azioni. Sono felice per te che hai avuto la voglia di mettere penna su carta e di dire a Gesù quello che desideri,e che speri che il mondo cambi perchè Lui,ti ascolta,sempre. Un abbraccio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.