Divorzio

Mamma e papà si separano… E io?

Pf Plus ottobre . Mamma e papà si separano... e io?

di Ida Giangrande

Post divorzio: cosa cambia con il ddl Pillon? Proviamo a vederci chiaro con il nuovo Plus di Punto Famiglia.

Quando un matrimonio finisce, si sa, a farne le spese sono soprattutto i figli, se ci sono. Tuttavia la fine di un matrimonio rappresenta un tuffo nel vuoto anche per gli altri componenti di una famiglia. È un sogno che si infrange come un’onda contro la scogliera, un progetto spezzato, una contesa che non conosce vincitori, dalla quale tutti escono in fondo un po’ più poveri.

Eppure negli ultimi 20 anni le unioni di lunga durata in Italia sono diminuite quasi di un quarto; per la precisione, la quota di separazioni è passata dall’11,3 per cento del 1998 al 23,5 per cento registrata a fine 2017. L’approvazione della legge sul divorzio breve di certo non aiuta. Dai 52.355 divorzi riscontrati nel 2014 si è giunti nel 2015 alla registrazione di 82.469 casi. In tutto questo i figli che fine fanno?

Palleggiati tra mamma e papà come pacchi postali, spesso vittime di terrorismo affettivo da parte di uno dei genitori che usa il figlio per vendicarsi dell’ex. Storie tristemente note che purtroppo conosciamo tutti. Dopo anni di silenzio sembra che qualcosa si stia muovendo, mi riferisco al disegno di legge n.735 sull’affido condiviso al quale abbiamo pensato di dedicare il numero di ottobre del nostro Punto Famiglia Plus che ormai è pronto per prendere il largo. Una legge necessaria secondo il primo firmatario della proposta, l’avvocato e senatore leghista Simone Pillon perché nei fatti stando alla normativa vigente: “I padri sono diventati bancomat e le madri sono state lasciate sole a crescere i figli”. Ma, soprattutto: “Con la situazione attuale i figli vengono pesantemente danneggiati dalla perdita parziale o in alcuni casi totale della relazione con uno dei due genitori”.

Affermazioni molto forti e significative a cui, nel Plus, risponde Vincenzo Bassi, responsabile giuridico del Forum delle Associazioni Familiari. Attenzione, sottolinea Bassi, nel riequilibrare i ruoli “si rischia di trasformare mamma e papà in genitore 1 e 2 e di rendere la genitorialità un diritto”.

Sono almeno tre le storie incluse all’interno del dossier, dalla toccante lettera di una ragazzina autolesionista, alla testimonianza di un papà separato, che racconta le difficoltà e i disagi di chi si trova lontano dai figli, fino alla voce di una madre sola e abbandonata.

Preziosa la collaborazione di psicologhe specializzate nel settore e preziosa è anche la collaborazione di Ernesto Emanuele dell’Associazione Papà separati che alla fine del suo articolo dice: “Di certo la proposta Pillon non è perfetta perché nessuna legge lo è. Tutto è perfettibile. Il mio invito, dunque, è lavorare insieme facendo critiche costruttive per cercare di garantire ai figli di genitori sperati il male minore”. 

Nessuna legge è perfetta, espressione che trova d’accordo anche don Silvio Longobardi, esperto di pastorale familiare che nel suo editoriale scrive: “La legge non è capace di riparare il male, al massimo può cercare di contenerlo, evitando che tracimi e travolga ogni cosa. Il divorzio è un male, è la ratificazione di un fallimento, è tagliare l’esile filo della vita che tiene insieme un uomo e una donna. Una società che propone e quasi impone una cultura sempre più individualistica è oggettivamente complice di quella crisi che, in modo sempre più esponenziale, conduce gli sposi a dichiarare bancarotta”.

Per chi non è ancora informato ricordiamo che Punto Famiglia Plus è un dossier mensile in abbonamento tutto digitale che, di volta in volta, approfondisce, con l’aiuto di esperti del settore, una tematica legata alla famiglia. Dalla sfida educativa alla relazione di coppia, dall’aspetto economico alla diffusione prepotente dei social, dai temi legati alla vita nascente fino a quelli che riguardando l’eutanasia.

Abbonarsi è semplice. Basta collegarsi alla piattaforma Punto Famiglia Plus (https://www.puntofamiglia.net/pfplus/) e seguire le indicazione. Per avere i contenuti a disposizione sempre e in qualsiasi momento basta sottoscrivere un abbonamento annuale al costo di 9 euro. In alternativa è possibile acquistare anche la singola copia al prezzo di euro 2,50.

A chi è utile? Punto Famiglia Plus serve innanzitutto ai genitori per essere informati e al passo con i tempi, per prevenire le domande dei figli, per approfondire e formarsi alla scuola degli studiosi della materia. Ma può essere utile anche a catechisti, sacerdoti, educatori e animatori di gruppi giovani e di gruppi famiglia che vogliano essere preparati sui temi di frontiera che oggi scuotono le coscienze di tutto il mondo.

Per maggiori info su Punto Famiglia Plus clicca qui: https://www.puntofamiglia.net/pfplus/

 




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