Un’esperienza dalla Francia – Una scuola voluta dai genitori

Fede e professionalità: sono i due pilastri su cui si regge l’esperienza della scuola cattolica Louis et Zélie Martin, nata ad Angers, in terra di Francia. Appartiene ad una rete di scuole che intende reagire al monopolio culturale e offrire una proposta formativa che intreccia la dimensione umana, intellettuale spirituale. Una fede che diventa cultura, come amava dire Giovanni Paolo II. L’esperienza è nata del 2004: quattro studenti e pochi soldi per pagare la maestra, assunta part time, ma tanto entusiasmo, nonostante le perplessità di molti, anche all’interno della comunità ecclesiale. Quella scuola non solo ha resistito ai venti di tempesta ma oggi è una realtà consolidata che vanta un centinaio di alunni della scuola materna ed elementare. Pensate di poter allargare l’offerta formativa aprendo canali anche per la scuola secondaria? Ho chiesto alla direttrice, Marie Laure Favre. “Ci stiamo pensando”, mi ha risposto con il sorriso di chi ben conosce le difficoltà che comportano scelte come queste ma non teme di buttarsi in altre avventure. In Francia accanto alla scuola pubblica esiste una fitta rete di scuole private convenzionate con lo Stato. Negli ultimi anni va sorgendo, e sempre più s’impone, una nuova tipologia, quella delle scuole indipendenti, cioè totalmente libere da ogni forma di contratto con lo Stato e naturalmente prive di qualunque forma di sovvenzione ( cf www. creer-son-ecole.com ). Quest’esperienza nasce e si sviluppa grazie a quei genitori che sono pronti a spendere parte cospicua del loro stipendio perché credono nel ruolo educativo della scuola e non si fidano della proposta pubblica. Una bella testimonianza e un’interessante scommessa educativa. “Avendo a disposizione più libertà – dice Raphaël de la Croix, Presidente dell’associazione che gestisce la scuola di Angers – tra cui quella di scegliere la pedagogia e gli insegnanti, queste scuole possono prendere in considera- zione tutte le dimensioni della persona per dare agli alunni il meglio di sé”. “Il loro esempio, aggiunge con quello sguardo sognatore tipico dei pionieri, potrà forse riformare anche l’attuale sistema scolastico”. Un’esperienza significativa che ha per protagonisti genitori nient’affatto rassegnati a delegare alle istituzioni la propria responsabilità educativa. Genitori che hanno compreso la necessità di stringere una più stretta alleanza tra famiglia e scuola. Genitori che non si accontentano di garantire una buona istruzione ma desiderano dare ai propri figli una formazione completa che non esclude il mistero e non emargina Dio.




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