La prima pietra
di don Sergio Nicolli
Mi sento onorato dalla richiesta di “mettere la prima pietra” a questa nuova rivista che nasce da un progetto dell’Associazione Progetto Famiglia. Ho apprezzato i contenuti del piano redazionale e mi trovo in piena sintonia con l’intento di offrire alle famiglie uno strumento semplice di informazione e di riflessione, che attinge alla vita quotidiana e si propone di dare significato e risalto a quel patrimonio personale, sociale ed ecclesiale che sono le relazioni familiari.
La fede ci aiuta a interpretare la vita di ogni persona alla luce di un disegno di Dio che chiama ad esprimere in pienezza la ricchezza che Egli ha posto in ciascuno. Ma ci aiuta anche a interpretare la storia di ogni famiglia come una “storia di salvezza”: non un insieme caotico di vicende che accadono per scelta o a caso, ma una vera e propria “storia sacra”, nella quale la provvidenza di Dio si intreccia con le scelte umane per costruire un capolavoro unico e irrepetibile.
“Storia sacra” non perché perfetta: tutti sappiamo quante fragilità e debolezze ci sono nella storia di ogni famiglia, quante fatiche, cadute e riprese, dovute alla povertà umana di ogni persona che ne è protagonista. Se oso chiamarla “sacra” è perché la storia di ogni famiglia – in modo più evidente quando essa nasce dal Sacramento celebrato davanti a Dio e davanti alla comunità cristiana – è abitata da Dio. Egli si è impegnato con gli sposi in modo irreversibile nel giorno delle nozze perché la loro storia sia a lieto fine e perché essa diventi la tessera preziosa di un mosaico che costruisce la grande storia della salvezza. La chiamata alla santità degli sposi cristiani è invito a vivere consapevolmente questa presenza del Signore che rende preziosa ogni vicenda e a collaborare con Lui nella quotidianità per costruire questa storia.
È davvero un servizio prezioso farsi vicini alle famiglie con uno strumento semplice, costruito però su un progetto preciso. Può costituire un aiuto a leggere la vita quotidiana in questa ottica di fede, per scoprirvi il filo sottile della presenza di un Amore più grande che compie meraviglie in tante storie “ordinarie”; ma offre anche uno stimolo ad affrontare i tanti problemi che si pongono oggi davanti alla società e alla Chiesa, a valutarli con la sapienza del Vangelo, e a fare quelle scelte, non allineate al pensare comune, che danno un’impronta particolare alla famiglia cristiana.
Ed è bello sapere che dietro questo progetto c’è una moltitudine di persone e di famiglie che si propongono così di contribuire a collocare la famiglia al centro dell’attenzione pastorale come una splendida risorsa in grado di dare un volto nuovo alla Chiesa. Anche questo è un passo che fa diventare realtà il grande sogno di Giovanni Paolo II, degnamente continuato da Papa Benedetto, di far divenire la famiglia “la via della Chiesa”.
Auguro a ogni persona che darà il suo piccolo o grande contributo a questa nuova rivista di vivere questo servizio come una splendida avventura che fa sperimentare la gioia di essere una nota collocata al punto giusto di una bella sinfonia che ravviva la speranza.
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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