L’aborto non si ferma: 150mila bimbi mai nati

Forum delle Associazioni Familiari

La Relazione al Parlamento del ministro della Salute Livia Turco sull'attuazione della legge 194 del 9 Ottobre 2006 parla di quasi 130 mila aborti legali nel 2005, più quelli clandestini, stimati dal ministero della Sanità in circa 20 mila, per il 90% al Sud. Sempre alto il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza tra le immigrate, più del 27% del totale, oltre uno ogni quattro. Il ministro della Salute nell'introduzione afferma che «la mancanza di consultori familiari, l'assenza di personale» e «in generale le carenze di organico hanno ridotto le potenzialità di questi originali servizi».

Il Forum delle Associazioni Familiari, l’associazione Scienza & Vita e il Movimento per la Vita intervengono, con un comunicato congiunto, sulla relazione annuale in materia di legge 194 presentata dal ministro Turco.
“Il ministro rileva una presunta riduzione del numero di interruzioni di gravidanza” commentano i presidenti delle associazioni, rispettivamente Giovanni Giacobbe, Maria Luisa Di Pietro e Carlo Casini, “ma non possiamo tacere alcune perplessità in materia. Intanto stiamo parlando comunque di numeri agghiaccianti: ogni anno è come se sparisse un capoluogo di provincia grande come Rimini o Ferrara.
“E c’è poi da chiedersi quanto sia reale questa presunta diminuzione. Anche senza tirare in ballo artifici statistici, come la differenza ormai strutturale tra dati provvisori e dati definitivi, il computo degli aborti sconta la mancanza di elementi importanti quali la cosiddetta contraccezione di emergenza che altro non è se non un aborto precocissimo o l’aborto fai-da-te con il Cytotec. Considerando anche questi valori, il numero salirebbe notevolmente fin quasi a raddoppiarsi. “Infine opportuno chiedersi, se anche la diminuzione fosse reale, quali potrebbero essere i fattori a provocarla: non certo la legge, non certo l’atteggiamento dei consultori e delle Istituzioni. Solo la voce continua e incessante della Chiesa ed il lavoro silenzioso ed ignorato dei volontari pro life possono aver contribuito a modificare nel tempo l’atteggiamento della pubblica opinione.
“Non siamo d’accordo con Livia Turco anche quando parla di Ru486. L’aborto medico sembra, dalle parole del ministro, essere la panacea di tutti i mali, quasi che prevenisse invece che consumare l’aborto. Non è così, ed anzi la pillola abortiva aggiunge al dramma dell’uccisione di un figlio ed alle conseguenze psicologiche per la donna.
“Con il ministro siamo invece d’accordo quando parla di rivedere la struttura ed il ruolo della rete consultoriale” concludono i presidenti delle tre associazioni. “I consultori sono nati per prevenire, non per facilitare l’iter abortivo e devono tornare a far prevenzione con risorse di personale ed economiche adeguate e con la possibilità anche di servirsi di tutte le opportunità che in tal senso la società civile è in grado di offrire”.




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