iniziativa

Goccia dopo goccia un mare di solidarietà

di Emanuela Pandolfi

Goccia dopo goccia nasce un mare. Un mare di solidarietà e di fratellanza. È questo il significato più profondo della Goccia d’Oro, riconoscimento “al merito della solidarietà” che da 23 anni i volontari della Misericordia e dei Donatori di Sangue di Rapolano Terme assegnano a chi si è distinto nel campo del volontariato e del bene comune. Tra i premiati di questa edizione anche Delfina e Gaetano Pandolfi, membri della Fraternità di Emmaus.

Rapolano Terme conta circa 6mila abitanti e può essere definita la “capitale morale del volontariato in Italia” dato che il 70% della popolazione è composto da volontari che operano in diverse realtà associative per offrire servizi di pronto intervento e di protezione civile oltre al Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” con i suoi oltre mille iscritti.

Qui da 23 anni si conferisce il premio Goccia d’oro. Il tema dell’edizione è stato il rapporto tra famiglia e lavoro. La giuria ha deciso di assegnare il premio a Delfina e Gaetano Pandolfi di Salerno per aver aperto la loro famiglia all’amore e all’accoglienza della vita, sottolinea la motivazione del riconoscimento. Della loro esperienza abbiamo più volte parlato sulla nostra rivista. Basta ricordare che questa coppia di sposi che ha 4 figli naturali ha deciso quindici anni fa di lasciare la loro casa per vivere in un’oasi della Fraternità di Emmaus, una realtà ecclesiale che nel servizio che offre alla Chiesa vi è anche quello di accogliere minori in difficoltà. Goccia d’Oro al merito della solidarietà anche alla Rete Sos Lavoro di Pisa “per aver creato una rete di intervento per sostenere persone e famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro”. Infine una Goccia d’Oro straordinaria “al merito della famiglia” è andata al regista Pupi Avati per la miniserie tv Un matrimonio, andata in onda su RaiUno. “Per aver riportato alla ribalta di un capolavoro senza effetti speciali la normalità dei valori più autentici della vera famiglia”.

“È stato un momento molto importante prima di tutto di condivisione e di preghiera e di gioiosa amicizia” commenta Delfina. “Siamo stati accolti in modo splendido da Claudio Fornetani, giornalista della Rai, organizzatore del premio, e abbiamo conosciuto tante belle persone impegnate come noi nel campo del volontariato ma anche nel mondo della televisione e del giornalismo italiano”. “La serata è iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Mons. Fabio Fabene, nominato da pochi mesi sottosegretario del Sinodo della Famiglia che si celebrerà ad ottobre” aggiunge Gaetano “poi insieme a tutti i rapolanesi ci siamo recati in piazza per la premiazione. È stata una serata molto bella, animata da tanta buona musica da parte di musicisti della Rai, bravissimi”. “Il momento più emozionante per noi” ricorda Delfina “è stato la premiazione. Mi sembrava un riconoscimento eccessivo per la nostra famiglia.

Ecco perché ricevendolo ho voluto sottolineare che io e Gaetano non ci sentivamo degli eroi ma la forza della nostra esperienza era ed è la condivisione con tanti amici che ci aiutano, ci accompagnano e portano insieme il peso e la bellezza di essere una famiglia che accoglie”. Pupi Avati salendo sul palco per ricevere il suo premio ha detto: “Sono commosso dalla storia di Delfina e Gaetano, da questa mamma che ha accolto tanti figli ed è rimasta bambina! (alludendo alla semplicità e al sorriso di Delfina)”. Spinto poi dalla storia dei Pandolfi ha cominciato a parlare della sua esperienza di matrimonio, dei suoi belli e difficili 50 anni di matrimonio vissuti con la moglie. Un premio all’insegna della bellezza e della gratuità, che nascono dal farsi prossimo, dall’aprire il cuore e le braccia e spesso che le porte di casa perché l’altro, specie sofferente, si senta amato, accolto e rispettato.




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