Il coraggio di proporre la Verità

Alcuni passaggi del discorso di Benedetto XVI al Convegno della diocesi di Roma l’11 giugno 2007 dal tema “Gesù è il Signore. Educare alla fede, alla sequela, alla testimonianza”.

Sono molte, certamente, le famiglie impreparate a un tale compito e non mancano quelle che sembrano non interessate, se non contrarie, all’educazione cristiana dei propri figli: si fanno sentire qui anche le conseguenze della crisi di tanti matrimoni. Raramente si incontrano però genitori del tutto indifferenti riguardo alla formazione umana e morale dei figli, e quindi non disponibili a farsi aiutare in un’opera educativa che essi avvertono come sempre più difficile. Si apre pertanto uno spazio di impegno e di servizio per le nostre parrocchie, oratori, comunità giovanili, e anzitutto per le stesse famiglie cristiane, chiamate a farsi prossimo di altre famiglie per sostenerle ed assisterle nell’educazione dei figli, aiutandole così a ritrovare il senso e lo scopo della vita di coppia.

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L’educatore autentico prende ugualmente sul serio la curiosità intellettuale che esiste già nei fanciulli e con il passare degli anni assume forme più consapevoli. Sollecitato e spesso confuso dalla molteplicità di informazioni e dal contrasto delle idee e delle interpretazioni che gli vengono continuamente proposte, il giovane di oggi conserva tuttavia dentro di sé un grande bisogno di verità. È nostro compito cercare di rispondere alla domanda di verità ponendo senza timori la proposta della fede a confronto con la ragione del nostro tempo. Aiuteremo così i giovani ad allargare gli orizzonti della loro intelligenza, aprendosi al mistero di Dio, nel quale si trova il senso e la direzione dell’esistenza, e superando i condizionamenti di una razionalità che si fida soltanto di ciò che può essere oggetto di esperimento e di calcolo. È quindi molto importante sviluppare quella che già lo scorso anno abbiamo chiamato «pastorale dell’intelligenza».

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Il lavoro educativo passa attraverso la libertà, ma ha anche bisogno di autorevolezza.

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Oggi più che nel passato l’educazione e la formazione della persona sono influenzate da quei messaggi e da quel clima diffuso che vengono veicolati dai grandi mezzi di comunicazione e che si ispirano ad una mentalità e cultura caratterizzate dal relativismo, dal consumismo e da una falsa e distruttiva esaltazione, o meglio profanazione, del corpo e della sessualità. Perciò, proprio per quel grande «sì» che come credenti in Cristo diciamo all’uomo amato da Dio, non possiamo certo disinteressarci dell’orientamento complessivo della società a cui apparteniamo, delle tendenze che la animano e degli influssi positivi o negativi che essa esercita sulla formazione delle nuove generazioni..

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