Non cacciate i figli da casa

di Mario Sberna

Inutili gli asili nido. Più sostegno alle neo mamme.

Il Family Day ha indicato all’Italia intera la vera priorità della nostra società, cioè “Più Famiglia”, la Conferenza ha evidenziato alcune piste affinché questa priorità possa essere sostenuta e sviluppata. Perché se “cresce la famiglia, cresce l’Italia”. La presenza dell’associazionismo familiare, su tutti il Forum, ha consentito di individuare nei vari gruppi di studio le modalità più concrete e ottimali per rispondere alle esigenze di giustizia, equità e sostegno che le famiglie italiane pongono. Ora ci aspettiamo che già dalla prossima Finanziaria si diano risposte concrete alle priorità emerse. Se dunque salutiamo con favore l’iniziativa e il suo svolgimento, è utile e necessario sottolineare almeno un aspetto della Conferenza che ci trova assolutamente discordi e sul quale sarà necessario un serio approfondimento a livello politico, culturale e sociale. Si tratta del messaggio, più volte scandito nella tre giorni di Firenze, che può essere così riassunto: “Si caccino i figli da casa”.

In buona sostanza, alcuni importanti esponenti politici chiedono di aumentare gli asili nido e gli appartamenti low cost (così definiti, in inglese, dalla Ministra Melandri) per i maggiorenni. I piccini sarebbero messi in mani sicure mentre le madri si occupano di quella che parrebbe essere la loro priorità, lavorare, i giovanotti imparerebbero a stare al mondo abbandonando anzitempo la casa dei genitori. In entrambi i casi mi pare di poter dire che il pulpito dal quale viene la predica non è quello che rappresenta la maggioranza delle cittadine e dei cittadini di questo Paese. E’ evidente che per una donna in carriera (politica, o anche medica, aziendale ecc.), l’asilo nido rappresenti un porto sicuro cui affidare la prole senza compromettere la propria attività lavorativa. Ma la stragrande maggioranza delle donne di questo Paese, non è in carriera. Stampa plastica nelle fabbriche, cuce indumenti, pulisce pavimenti, è impiegata negli uffici, è cassiera di supermercato. Oltralpe, a queste donne, viene offerta una significativa scelta: lasciare il lavoro per tre anni dopo il parto ottenendo un beneficio economico mensile molto simile allo stipendio ottenuto lavorando. Costruire e mantenere asili nido costa più che sostenere economicamente le neo mamme nei primi anni di vita dei loro cuccioli.




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