Famiglia? Su quale canale?
di Luca Memoli
Gli italiani sono un popolo di abitudinari e fanno fatica ad aggiornarsi nel campo dei nuovi media, eccezion fatta per il cellulare.
E’ ora di cena, a casa Rossi. La mamma, tornata da poco dal lavoro prepara velocemente la tavola. È stanca e tra una pietanza da riscaldare e i panni da riassettare, chiede al figlio più piccolo, di 10 anni, come è andato il pomeriggio cercando di sovrastare la voce del televisore che il bambino sta guardando. Intanto la sorella maggiore rinchiusa in camera sta studiando con il sottofondo dell’ultima canzone della sua band preferita. Il padre in attesa che tutto sia pronto completa un lavoro sospeso nello studio con il suo portatile. La mamma, urlando richiama tutti a tavola. Appena seduti, dopo una rapida consultazione animata sul programma da vedere inizia la cena. Tutti tacciono, guai a parlare, si potrebbe perdere qualche parola dell’interessante programma in onda! Alla fine della cena, ognuno nelle proprie stanze. C’è un televisore posto dovunque e ciascuno, compreso il piccolo, può scegliere dal calderone del palinsesto il programma da vedere.
Conclusioni: mass- media, interlocutori assoluti della famiglia?
Le ricerche dimostrano la presenza massiccia dei media tra le mura domestiche, il vero problema è che purtroppo l’abuso che se ne fa di questi strumenti di comunicazione sta soppiantando il tempo del dialogo e del confronto.
E’ ora di svegliarsi! E’ necessario che la famiglia prenda coscienza degli innumerevoli risvolti negativi legati all’esposizione prolungata ed eccessiva dei propri figli, specie minori, davanti alla televisione e adotti misure preventive ed adeguate per prevenire i danni. Senza dubbio questo richiede tempo e un forte impegno culturale da parte dei genitori, che devono informarsi, fare selezione, consigliare, adottare regole precise, perché i propri figli siano aiutati a sviluppare criticamente un uso corretto della televisione. La CEI nel documento “Comunicazione e Missione” sottolinea l’importanza dell’educazione mass-mediale con queste parole “i genitori devono essere preparati a convivere con i media e a educare i loro figli perché sappiano interagire in modo competente, critico, eticamente responsabile”.
Il problema va analizzato non solo all’interno della famiglia ma anche da chi è ai vertici delle istituzioni, da chi è dietro le quinte e muove i fili delle programmazioni. La famiglia deve farsi sentire per esprimere il pieno diritto ad un prodotto migliore, ad una televisione che sia strumento di conoscenza e di maturazione e non di emulazione di modelli negativi e distorti.
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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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