Cei
Giovani, famiglia e lavoro al centro della prima Prolusione del Cardinale Bassetti
a cura della Redazione
Stiamo vivendo un cambiamento epocale in cui è necessario che i cattolici non siano divisi tra “cattolici della morale” e “cattolici del sociale”. Questo, in sostanza, il monito con cui è iniziata la prima Prolusione del Cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che ha aperto la sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente.
Le donne vittime di “una violenza cieca e brutale”, “le popolazioni italiane ferite dal terremoto, da Ischia all’Italia centrale” poi “i cittadini di Livorno colpiti dall’alluvione” e il “Messico dove un terribile terremoto ha tolto la vita a centinaia di persone”. È esprimendo solidarietà e vicinanza a queste categorie di persone toccate dalla sofferenza e della crudeltà che è iniziata la prima Prolusione del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei. La Prolusione ha aperto la sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente, i cui lavori si svolgeranno a Roma fino a mercoledì nella sede della Cei in Circonvallazione Aurelia.
“Oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca”. Ha detto il Cardinale, il che implica il sorgere di “nuove sfide e nuove domande a cui bisogna fornire, senza paura e con coraggio, delle risposte altrettanto nuove”. Infatti “viviamo in una società tecnologica e secolarizzata” in cui troppo spesso l’uomo è “spaesato, confuso e smarrito”. Da qui l’emergere di “una nuova questione sociale” caratterizzata da almeno tre fattori: “Lo sviluppo pervasivo di un nuovo potere tecnico, come aveva intuito profeticamente Romano Guardini; la crisi dell’umano e dell’umanesimo che è il fondamento della nostra civiltà; una manipolazione sempre più profonda dell’oikos, della nostra casa comune, della Terra”.
Ma è sui temi del lavoro, la famiglia e i giovani che Bassetti invita la Chiesa a fare un vero discernimento. “Il lavoro è sempre al servizio dell’uomo e non il contrario”. “Oggi il lavoro è senza dubbio la priorità più importante per il Paese e la disoccupazione giovanile è la grande emergenza”.
Ed è proprio in questa prospettiva che si colloca la prossima Settimana Sociale di Cagliari dal titolo: Il lavoro che vogliamo: “Libero, creativo, partecipativo e solidale”. “Auspico vivamente – dice Bassetti – che questa riflessione, bene impostata nell’Instrumentum laboris, si trasformi presto in una proposta concreta da mettere al centro dell’agenda pubblica del Paese”.
Dei giovani dice: “Quando si parla ai giovani bisogna parlare con parole di verità. Senza ripetere ad oltranza una serie di frasi mielose e senza sostanza. Sui giovani, infatti, c’è una drammatica e stucchevole retorica, che purtroppo non viene sempre supportata dai fatti. Dovremmo impegnarci su questo. C’è molto lavoro da fare”.
La famiglia al centro: “La Chiesa italiana, pur tra molte difficoltà, è una Chiesa di popolo”. Un popolo che è senza dubbio costituito “da milioni di famiglie, che costituiscono la cellula basilare della società italiana”. E sono “almeno tre le sfide che la famiglia deve affrontare nel mondo contemporaneo”. Quella di tipo esistenziale che “risiede nelle difficoltà di formare ed essere una famiglia”. Quella di tipo sociale che “consiste nel riuscire a rendere più a misura di famiglia la nostra società, sempre più complessa e logorante”. Infine quella che si “riferisce alla questione antropologica e alla difesa e alla valorizzazione della famiglia tra uomo e donna, aperta ai figli”, una “sfida culturale e spirituale di grandissima portata”. Di fronte alla quale “abbiamo di fronte due strade”. Innanzitutto, quella pastorale “in cui dobbiamo impegnarci nelle Diocesi, nelle parrocchie e negli uffici pastorali per recepire con autenticità lo spirito dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia”.
E poi in secondo luogo, “quella sociale in cui chiediamo con forza alle Istituzioni – a partire dalla prossima Conferenza Nazionale per la famiglia – di elaborare politiche innovative e concrete, che riconoscano, soprattutto, il «fattore famiglia» nel sistema fiscale italiano. Una misura giusta e urgente, non più rinviabile, per tutte le famiglie, in particolare quelle numerose. Una misura di cui avvertiamo l’assoluta importanza non solo perché avrebbe dei benefici sui redditi familiari ma perché potrebbe avere degli effetti positivi su un tema cruciale per il futuro della nazione: quello della natalità”.
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