Dove inizia la pace

di Carlo Casini Presidente del Movimento per la Vita

Il  4 febbraio prossimo si celebrerà la 29° Giornata per la Vita il cui tema è “Amare e desiderare la vita.Il mio pensiero corre al momento in cui la Conferenza Episcopale Italiana decise di istituire la “Giornata”. Era stata approvata da poco la legge che legalizzava l’aborto volontario e l’iniziativa fu promossa per dimostrare, come allora fu detto, che “la Chiesa non si rassegna e non si rassegnerà mai”.

Il  4 febbraio prossimo si celebrerà la 29° Giornata per la Vita il cui tema è “Amare e desiderare la vita.Il mio pensiero corre al momento in cui la Conferenza Episcopale Italiana decise di istituire la “Giornata”. Era stata approvata da poco la legge che legalizzava l’aborto volontario e l’iniziativa fu promossa per dimostrare, come allora fu detto, che “la Chiesa non si rassegna e non si rassegnerà mai”. Perciò la Giornata intende stimolare la riflessione in due ambiti diversi, quello della comunità cristiana e quello della intera società civile. Ogni anno cambia il tema ma il filo conduttore resta sempre lo stesso: non dimenticare, non rassegnarsi, proclamare che la vita umana è sempre degna del massimo rispetto.

In modo particolare la Giornata per la Vita è strettamente legata al dramma dell’aborto ed alla legge che lo legittima. Il suo scopo verrebbe tradito se questo aspetto originario venisse dimenticato o non venisse collocato in prima linea.

A 29 anni di distanza dalla prima giornata si ha l’impressione che il messaggio della Chiesa italiana sia filtrato abbastanza nella società civile e nella comunità cristiana e che, tuttavia, molto di più debba essere ancora fatto per renderlo persuasivo. Ciò vale particolarmente per la comunità cristiana. Quante parrocchie non ne fanno nemmeno memoria? Quante scuole cattoliche ne fanno oggetto di riflessione per i propri allievi? Quante associazioni del laicato cristiano concentrano in una riflessione sulla vita i loro incontri e i loro giornali in prossimità della prima domenica di febbraio? Soprattutto l’esame di coscienza deve concentrarsi sul tema della preghiera. La ragione dell’impegno ecclesiale per la vita nascente è il riconoscimento che l’uomo è sempre uomo, il bambino è sempre bambino, sempre la dignità umana va affermata nella stessa uguale misura per tutti coloro che debbono essere definiti “individui viventi appartenenti alla specie umana”.

Giovanni Paolo II, nell’enciclica “Evangelium vitae”, non ha esitato a parlare di una “guerra dei potenti contro i deboli”, di una “congiura contro la vita”, del costituirsi di autentiche “strutture di peccato”. Richiamo queste forti espressioni per paragonarle all’incessante supplica della Chiesa per ottenere la pace quando sono in corso guerre sanguinose. E’ giunto il momento di attuare l’auspicio formulato da Giovanni Paolo II proprio al termine dell’enciclica “Evangelium vitae”, quello di un’incessante “grande preghiera per la vita”.

Il Movimento per la Vita che presiedo non è una struttura ecclesiale, ma in vista della realizzazione dell’obiettivo che la Chiesa universale e quella italiana perseguono nel nostro tempo con tanta determinazione, umilmente propone che la preghiera formulata da Giovanni Paolo II a “Maria, aurora del mondo nuovo”, sia letta al termine di ogni celebrazione eucaristica o, almeno, nelle messe domenicali. Sono certo che se questo avvenisse, molte vite umane sarebbero salvate e sarebbe affrettato il momento di una completa vittoria della cultura per la vita. Molte altre iniziative potrei suggerire in occasione della Giornata per la Vita. Ne ricordo una soltanto: “Progetto Gemma”. Se ogni nucleo di comunità cristiana promuovesse un Progetto Gemma, l’effetto di concreta solidarietà sarebbe enorme e l’efficacia persuasiva delle parole sarebbe moltiplicata dalla testimonianza dell’amore concreto per la vita. Ma, più importante ancora, mi pare la richiesta della preghiera. Le opere verranno inevitabilmente di seguito.




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