Melania e il suo incontro con Gesù

Oggi la testimonianza di fede di una ragazza appena 15enne: “La religione è un po’ come il sole, si può nascondere anche dietro le nuvole ma c’è sempre”.

“Mi chiamo Melania, sono una studentessa di 15 anni. Nella vita le cose importanti per me sono due: seguire sempre il cuore e dare il meglio di se stessi.

Prof, questo anno scolastico è passato in fretta, avrei voluto più tempo per stare con lei magari più ore di lezione, perché le sue non erano solo lezioni di religione, ma soprattutto incontri tra persone. In particolar modo mi piaceva e mi piace leggere e commentare gli articoli di Punto Famiglia. Articoli che trovo interessanti e ricchi di tematiche attuali.

Tanti sono stati gli argomenti di cui abbiamo discusso! In fondo la materia che lei insegna riguarda tutta la vita. La religione è un po’ come il sole, si può nascondere anche dietro le nuvole ma c’è sempre. Dio, a volte sembra distante, ma è sempre al nostro fianco. È il nostro sole. Quello che illumina le giornate.

Grazie prof perché lei non ha mai lasciato nessuna spiegazione al caso, eliminando la maggior parte dei nostri dubbi sulla fede. Anche se non tutti erano interessati alla materia, posso dirle che in tutti ha lasciato una traccia del suo passaggio, del suo sorriso, della sua simpatia, della sua disponibilità. Una traccia che resterà indelebile per la vita.

La mia esperienza di fede è iniziata il 27 febbraio 2013. Ho piacere a ricordare il giorno e la data come si fa per tutte le cose importanti, che accadono nella nostra vita. In questo giorno è iniziata la mia storia d’amore con una persona che ha dato la sua vita  per salvare tutti noi e che ha lasciato 99 pecore per recuperarne una sola. Il suo nome è: “Gesù”.

Avevo lasciato la Chiesa subito dopo la Prima Comunione, come spesso accade. Un giorno parlando con mia cugina che frequentava l’Azione Cattolica, vedendola molto felice del percorso che stava facendo, accettai l’invito ad andare con lei. Mi sentivo come una bimba al primo giorno di scuola, ero molto emozionata, non conoscevo nessuno.

Quel primo incontro fu bellissimo, iniziò e finì con la preghiera. Al termine mia cugina mi portò  in chiesa per salutare Gesù nel tabernacolo. Forse non mi crederà ma quando tornai a casa, non ero più la stessa. Ero cambiata, era Dio che stava nascendo davvero dentro di me.

Il giorno dopo ero così felice che quando andai a scuola raccontai alle mie amiche di quest’esperienza. Iniziarono a prendermi in giro e a farmi sentire una ragazza “poco normale”. Rammaricata di non essere stata compresa parlai con il mio padre spirituale, il mio confessore. Lui mi aiutò a comprendere che sarebbe stato sempre così. Che il mondo aveva schernito anche Gesù e che dovevo continuare a fare il percorso che avevo iniziato.

Quando non prendevo la Comunione, quando Gesù per lungo tempo non era presente in me, mi sentivo scoraggiata, persa. Potevo anche stare con mille persone ma la sensazione era sempre la stessa. Solo quando andavo nella sua casa, la chiesa, mi sentivo piena di felicità, serenità e tranquillità. Ringrazio il buon Dio che mi ha permesso di conoscere persone bellissime, di avere avuto come dono un padre spirituale e di aver conosciuto tanti nuovi amici in questo percorso.

Prof, sapete alcune ragazze che non frequentano la Chiesa spesso mi chiedono: “Ma tu vai in chiesa per diventare suora?”. È una domanda che diverse volte mi hanno fatto anche i miei professori a scuola. Ho solo 15 anni, non sono ancora consapevole di cosa realmente saranno le mie scelte di vita per il futuro. Affido per questo tutto nelle mani di Dio, so che mi farà comprendere qual è la strada giusta da seguire.

Melania