Pedofilia
Sdoganare la pedofilia: quando la comunicazione è al servizio del male
di Marco Giordano
Secondo alcuni articoli pubblicati dalla BBC, la pedofilia non è un atto deplorevole di cui vergognarsi, ma un orientamento sessuale al “pari” di altri. Quali interessi si celano dietro questa ennesima deriva culturale?
La British Broadcasting Corporation (BBC) ha consentito ad un autore anonimo di pubblicare articoli sulla sua piattaforma, che mirano a ridurre al minimo la depravazione totale della pedofilia. Non è certo la prima volta che accade.
Nel 2013 su Salon rivista online, che propone ogni settimana un argomento diverso e aggiornato, Todd Nickerson, un graphic designer americano, scrisse una lettera aperta per dire a tutti che non era un mostro. “Ho l’orientamento sessuale più sfortunato che ci sia, – scrisse – ossia la preferenza per persone che legalmente, moralmente e psicologicamente non riusciranno mai a ricambiare le mie emozioni e i miei desideri”.
La lettera fu poi rilanciata anche dall’Huffington Post. Questa volta è la BBC a pubblicare una cosa molto simile secondo una precisa strategia culturale che potrebbe richiamare il famoso meccanismo della Finestra di Overton, quel processo di comunicazione che attraverso sei passaggi rende accettabili dalla società, idee all’inizio sentite come improponibili e immorali.
La cosa peggiore è che la BBC sembra essere anche d’accordo con il suo autore anonimo, sul fatto che la pedofilia non è necessariamente un disturbo da trattare con disprezzo, ma piuttosto un orientamento sessuale che richiede semplicemente “aiuto” da parte di chi ne soffre.
Mi sembra impossibile che nella cultura occidentale, che ha fatto della tutela dei bambini uno dei suoi vessilli, si possa dare tanto spazio al primo incantatore di serpenti.
Da decenni ci prendiamo cura di bambini e ragazzi vittime di abusi sessuali e violenze. Insieme a tante altre organizzazioni ed esperti facciamo parte del CISMAI, Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (www.cismai.it), a sua volta membro dell’ISPCAN, International Society for the Prevention of Child Abuse and Neglect (www.ispcan.org). Queste organizzazioni diffondono cultura, buone pratiche con grande autorevolezza e competenza e, soprattutto, chiedono politiche adeguate di prevenzione e contrasto dell’abuso sui minori.
I minori abusati sono “vittime” della criminale voracità di adulti depravati. Bambini e ragazzi indifesi terribilmente feriti nel corpo e nell’anima. Nessuno può promuovere, anche solo velatamente, la pedofilia e restare a piede libero. Non si tratta di libertà di espressione ma di crimini contro l’umanità.
Il tentativo di sdoganare la pedofilia svela goffamente i tratti perversi di una più generale opera di banalizzazione e di mercificazione della sessualità e della persona umana, ridotta a pulsione animalesca, da soddisfare senza limiti e, talvolta, anche senza alcuna etica.
A volte la realtà supera l’immaginazione. Dovremmo tutti (educatori, istituzioni, mass media…) impegnarci nell’accompagnare le nuove generazioni a prepararsi alla vita, alla relazione, al bene, al dono, alla costruzione di una società migliore. Al contrario sempre più spesso emerge la spinta a favorire il ripiegamento dell’uomo su se stesso. Prende campo la tendenza a “giustificare tutto”, come se al mondo non ci fosse più alcuna distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male.
Quali interessi si celano dietro questa deriva? Ad un occhio attento non sfugge la presenza di precise strategie di tanta parte dei poteri forti, ai quali certo conviene un’umanità fatta di monadi egoiste e narcisiste, compulsive ed edoniste, terreno di redditizi mercati.
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