Fratelli

“Il mio gemello, volato in cielo troppo presto, è sempre con me”

statua angelo

di Elisabetta Cafaro

Oggi la lettera di una ragazza che scrive al suo fratellino volato in cielo troppo presto: “Il mio angelo sta cantando con gli angeli celesti e sta vegliando su di me! Lui non è mai troppo lontano. Io lo sento come una dolce carezza sul viso”.

Pasqualina, una mia alunna di 15 anni mi scrive questa lettera. La leggo in un caldo pomeriggio di fine giugno. Dalla finestra aperta del balcone di casa mia i fuochi della festa del Santo Patrono riempiono l’aria di gioia e accompagnano i miei pensieri. Mentre nel cielo si diffondono le note che fuoriescono dal furgoncino che porta la statua di San Giovanni Battista, le parole di questa ragazza mi raggiungono e mi commuovono. Quanta tenerezza si nasconde nel cuore dei nostri adolescenti! Quanti profondi sentimenti si celano dietro quell’aria apparentemente indifferente, strafottente. Il loro modo di guardare il mondo, la vita e anche la morte, ha sempre qualcosa da insegnare a noi adulti.

“Cara prof – leggo – volevo dirle che mi sono riavvicinata alla religione cattolica. Stavo vivendo un periodo davvero brutto, uno di quei periodi in cui sembra che tutto il male capita a te e nessuno ti capisce. Pregavo Gesù, ma non ottenevo risposta. L’assenza di mio fratello era un vuoto che credevo incolmabile. Trovavo ingiusto che Dio me lo avesse portato via così presto, senza nemmeno darmi l’opportunità di salutarlo. Una mattina, però, durante una delle sue lezioni lei ci parlò del senso della vita e da quel momento qualcosa in me si è mosso.

Mio fratello si chiamava Pio Francesco ed era il mio gemello. Aveva quasi un anno quando se ne è andato via. È successo così, all’improvviso. Morte bianca, così dissero i medici. Non ho mai capito di cosa si tratta, ma ricordo bene le lacrime di mamma, il dolore di papà. Tante volte avrei voluto averlo vicino e qualche volta mi sembra di avvertire la sua presenza accanto a me nel buio, come deve essere stato quando eravamo insieme nella pancia di mamma.

In fondo lui non mi ha mai veramente lasciato. Lo sento vicino ogni giorno, capisco che non è facile per chi non ha un gemello, comprendere il legame profondo e affascinante che unisce due vite concepite e venute al mondo nello stesso istante. Due vite che condividono lo stesso DNA. Lui è il mio angelo-ombra che mi segue. Molti pensano che essere gemelli sia solo una questione genetica. L’affinità tra i gemelli non è solo il frutto di un caso, di una coincidenza. I gemelli hanno un legame permanente che altri fratelli possono invidiare, ma non possono sperare neanche lontanamente di emulare.

Quando parlo di lui tutti mi dicono che non me lo posso ricordare perché ero piccola e non l’ho mai veramente conosciuto. Allora mi arrabbio perché io l’ho conosciuto meglio di chiunque altro. Ho condiviso con lui il grembo di nostra madre per i primi nove mesi della mia vita. È stato la mia compagnia quando non conoscevo niente del mondo. Non sapevo di esistere, ma sapevo che lui esisteva. Essere gemelli significa essere collegati così, in un maniera viscerale, quasi telepatica.

Eravamo entrambi piccoli quando è morto, ma posso dire con certezza, di aver sentito le sue lacrime quando mi ha lasciata. Sono rimaste intatte nel profondo del mio cuore come un sigillo indelebile, come un patto d’amore.

Sento che mi pensa, che mi ama e che veglia su di me senza sosta. È presente nella mia vita e in fondo io lo sono nella sua. Se guardo il mondo lo faccio spesso anche per lui.

Nella mia famiglia, il dolore lo abbiamo superato pregando e abbiamo trasformato quelle lacrime di addio in gocce di speranza. Il Signore mi ha permesso di ritrovarlo nella preghiera.

Prof vi scrivo perché voglio dire a tutte le persone che hanno perso un loro caro, di pregare. Non siamo mai soli se preghiamo. I nostri cari non ci abbandoneranno mai, li possiamo sentire vicini se ci avviciniamo a Dio”.




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4 risposte su ““Il mio gemello, volato in cielo troppo presto, è sempre con me””

La preghiera è fonte di speranza; pregare ci aiuta a vivere meglio e con più serenità i momenti più brutti della nostra vita. Sapere che Dio ci protegge da lassù e non ci lascia mai ci risolleva l’anima,ci dà coraggio.La perdita di un caro,sopratutto di un fratello gemello come nel tuo caso,è dolorosa e spiacevole.Anche se si tratta di una morte bianca,essendo gemelli, senti un grande dispiacere poichè siete cresciuti entrambi nello stesso grembo.Hai condiviso con lui circa nove mesi con il tuo fratellino.Il legame tra di voi è il più stretto che si possa creare tra due fratelli;a volte due gemelli si capiscono solo guardandosi negli occhi.Anche se ora non c’è più lui, è in cielo con il Signore ed è felice in quel paradiso che Dio preserva per noi.Tu più di ogni altro,in quanto sua gemella,lo sentirai e ogni tuo sentimento arriverà a lui.Quindi sii felice, e anche lui sarà contento e percepirà in cielo ogni tua gioia.

Prof grazie di tutto! Ogni parola mi tocca il cuore delicatamente come se fosse la sua mano a farlo!❤️
Grazie a tutti❤️

Ciao ho letto profondamente il tuo articolo. Sono veramente dispiaciuta per la perdita del tuo gemello. Ti capisco perfettamente perchè anche a me è morta una bisnonna,non era una figura molto vicino a me di parentela,bensì a mamma,ma ogni qual volta che la vedevo mi confidavo con lei perchè aveva quel senso di dolcezza, di affidabilità nei suoi occhi. Io e mia mamma abbiamo fatto un po come i tuoi genitori ,ci siamo affidati a Dio ,così soprattutto mia mamma ha trovato una forza enorme nel saper affrontare la vita. Lei per mia mamma era come una seconda mamma ,e non riusciva a colmare quel vuoto che aveva dentro. Pregare è la più bella fonte di speranza e di affidamento a Gesù. Comunque ,non ti preoccupare,come dico sempre a mia mamma i defunti sono sempre, quotidianamente ,gli angeli che ci stanno sempre vicino e ti guardano,ti aiutano nei momenti di difficoltà e soprattutto percepiscono sempre le tue emozioni. Ti abbraccio affettuosamente.

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