Santi Luigi e Zelia Martin Oggi 12 luglio, memoria liturgica dei santi Luigi e Zelia Martin, genitori di santa Teresa del Gesù Bambino del Volto Santo Autore articolo Di Punto Famiglia Data dell'articolo 12 Luglio 2017 Nessun commento su Oggi 12 luglio, memoria liturgica dei santi Luigi e Zelia Martin, genitori di santa Teresa del Gesù Bambino del Volto Santo di Ida Giangrande Una storia di santità familiare che passa attraverso la quotidiana preghiera alla Vergine Maria. È il 22 febbraio del 1860. In casa Martin c’è aria di festa. Dall’amore di Luigi e Zelia, è appena sbocciato il primo fiore, la prima gemma del loro firmamento. È Maria, la primogenita. La piccola appena nata, porta un nome glorioso. Un nome che svela il prezioso, intimo e profondo legame di questi sposi alla Vergine Madre del Redentore. Il nome Maria, sarà dato a tutti i figli e le figlie che Dio donerà al grembo fecondo di questa famiglia, come uno stemma araldico, il vessillo della loro vita, il segno chiaro di un’appartenenza. Ancora oggi non si può comprendere la spiritualità dei coniugi Martin, senza passare attraverso il loro legame con la Vergine Maria. Per ben 83 volte santa Zelia fa riferimento alla Madonna nella sua corrispondenza. Nostra Signora delle Vittorie, così la venera e così insegna a venerarla alle sue figlie. Tutta la storia di questa famiglia è segnata dalla presenza costante di Maria. Da madre amorevole, ella indica la via, consola, allevia, sostiene, suggerisce. La Sua presenza è il segno tangibile della protezione del Cielo. È la Vergine che indica a Zelia la professione da intraprendere l’8 dicembre del 1851, quando le sussurra in una intuizione del cuore: “Fa’ fare il Punto di Alençon!”. Nell’aprile del 1858, solo pochi giorni dopo l’Apparizione della Vergine Maria a Bernadette Soubirous, avviene il primo incontro tra Luigi e Zelia. Come non vedere in queste apparenti fatalità delle vere e proprie Dioincidenze? La statua della Vergine occuperà sempre una posizione privilegiata in casa Martin. È qui che la famiglia si riunisce per pregare. È qui che Zelia riceve la grazia della pace interiore dopo la morte della figlia Elena ed è di questa stessa statua che Celina scrive: “È ai suoi piedi che mamma ci faceva fare la nostra preghiera e noi la baciavamo così spesso che le dita erano tutte rotte”. La fede incrollabile nella Santa Vergine si fa più viva nel tempo della malattia di santa Zelia. Un tumore al seno la consuma molto rapidamente. Anche in questo i Martin sono una famiglia moderna; oggi sono molte, infatti, le donne che combattono contro questo male, ma poche forse sono quelle che ricorrono alla preghiera del Rosario come medicina dell’anima. Pur curandosi come i medici le suggerivano di fare, Zelia non rinuncia al suo pellegrinaggio a Lourdes dove chiede il miracolo della guarigione. Sa bene, infatti, che il meccanismo della vita e della morte è appannaggio esclusivo di Dio e che la medicina può certamente aiutare, ma non determinare l’esistenza. In una lettera datata 24 giugno 1877, Zelia scrive: “Non sono guarita, al contrario il viaggio mi ha aggravato il male. Tuttavia, non ho affatto perduto ogni speranza, credo che guarirò e questa idea mi è venuta mentre davo il mio ultimo addio alla grotta e perciò durante il ritorno sono stata molto lieta. Ho cantato nel tornare quanto nell’andare…” In casa Martin la preghiera ritma la giornata, definisce il tempo e lo spazio. Dona valore ad ogni istante. Tutto quello che accade nel bene o nel male, viene letto alla luce dell’eternità. Non si tratta solo di un insieme di formule da recitare meccanicamente, ma di un appuntamento che raduna la famiglia e scandisce le giornate. Questa è la più grande eredità che Luigi e Zelia hanno lascato alle loro figlie e anche a noi che oggi ne facciamo memoria: la preghiera come porta d’entrata di Dio nella vita dell’uomo. Mettiamoci alla sequela della loro scuola. Impariamo a pregare come facevano loro, chiamando a raccolta la nostra famiglia per quanto difficile possa essere. Recitiamo il Santo Rosario, lasciandoci accompagnare dalla loro amicizia, per imparare a leggere i segni della presenza di Maria nelle nostre vite. È possibile farlo aiutandoci con un nuovo, speciale libricino edito da Editrice Punto Famiglia, Il Rosario in compagnia dei santi Luigi e Zelia. Gli scritti dei Santi ci accompagneranno di mistero in mistero, guidando le intenzioni del cuore. Ci aiuteranno a chiedere cose sante e a confidare nell’Altissimo. Per acquistare Il Rosario in compagnia dei santi Luigi e Zelia clicca QUI Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Noi, portate in pellegrinaggio dai santi Martin”: quattro suore si raccontano “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? Per Paola Binetti sarebbe segno di speranza “Papà per scelta”: quando il sentimentalismo non lascia posto a un dibattito vero Il compleanno di vostro figlio, una tappa del viaggio della vita Chi è causa del suo mal pianga se stesso? La Vigna di Rachele non la pensa così… Ero ateo, sono sacerdote: mia madre pregava che trovassi la felicità “Prof, perché va a Messa, se insegna scienze?”. Io rispondo con la storia di Enrico Medi Quando c’è vera intimità? Quando vi donate davvero l’uno all’altra! 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