Terrorismo
Papa Francesco: “Possa il Signore convertire i cuori di chi semina terrore, violenza e morte”
A cura della Redazione
In Egitto a poche settimane dalla visita del Papa, un'esplosione ha causato 27 morti a Tanta, mentre un kamikaze si è fatto esplodere nella chiesa di San Marco ad Alessandria: altre 18 le vittime. Papa Francesco: “Possa il Signore convertire i cuori di chi semina terrore, violenza e morte”.
Può cambiare lo scenario, ma il copione è quasi sempre lo stesso: l’esplosione improvvisa, la nuvola di fumo che annebbia la vista, diffonde lo sconcerto e poi le urla di chi è rimasto a terra ferito in mezzo a tanti altri che invece non ce l’hanno fatta. È successo di nuovo, in Egitto questa volta, a poche settimane dalla visita del Papa.
Ieri, Domenica delle Palme, festa importante per i cristiani di tutto il mondo, i kamikaze del Daesh hanno fatto strage di cristiani copti in due chiese: a Tanta, a nord del Cairo, e ad Alessandria, lasciando sul terreno almeno 45 morti e 118 feriti.
“Si tratta di un atto terroristico empio: sradicheremo il terrorismo dall’Egitto e siamo determinati a eliminare i gruppi terroristici”, ha commentato il primo ministro egiziano, Sherif Ismael. Gli attacchi dei jihadisti arrivano a 20 giorni dalla visita in Egitto del Papa, prevista per il 28 e 29 aprile in quello che sarà il suo primo viaggio in Medio Oriente.
Il Santo Padre intanto ha espresso cordoglio ieri mattina in piazza San Pietro a conclusione del rito della Domenica delle Palme, dove ha chiesto ai fedeli una preghiera: “Per le vittime dell’attentato compiuto al Cairo in una chiesa copta. Al mio caro fratello, papa Teodoro II, alla Chiesa copta e a tutta la cara nazione egiziana esprimo il mio profondo cordoglio, prego per i defunti e i feriti e sono vicino ai famigliari e all’intera comunità”, ha detto il Papa. “Possa il Signore convertire i cuori di chi semina terrore, violenza e morte” ha aggiunto infine.
Antonios Aziz Mina, vescovo copto-cattolico emerito di Guizeh spiega invece al Sir che: “Colpire i cristiani garantisce ai terroristi una grande risonanza mediatica” e che i terroristi “hanno colpito in uno dei giorni in cui maggiore è l’affluenza in chiesa”. Circa il viaggio di Papa Francesco in Egitto, previsto il 28 e 29 aprile prossimi, Mina si dice convinto che non sia a rischio: “Le misure di sicurezza saranno altissime e sono certo che tutto avverrà senza alcun problema”.
Ma prima della visita di papa Francesco i cristiani sono chiamati a celebrare la Pasqua, culmine del fede cattolica. Quest’evento a così poca distanza da questo tragico episodio di efferata violenza, secondo il vescovo Mina: “È di tutti i cristiani quest’anno: avrà più che mai il sapore del sangue e l’amaro della tristezza. Nonostante ciò, non perderemo mai la speranza. Questi gesti efferati ci rendono più saldi nella fede e più forti. Non siamo sconfitti”.
“È un dramma. Davanti a fatti del genere non ci sono altre parole. Solo preghiera e speranza” ha detto invece Adel Zaki, vicario apostolico di Alessandria d’Egitto per i cattolici di rito latino.
Stamattina intanto il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha annunciato parlando in televisione “la dichiarazione dello stato di emergenza in Egitto per tre mesi”. Lo stato d’emergenza sospende il diritto alle manifestazioni di ogni genere e le adunate di oltre cinque persone, consente fermi per un periodo indeterminato, estende i poteri delle forze di polizia, permette procedimenti giudiziari per civili ad opera di tribunali militari.
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