Anoressia

Anoressia, e il grande vuoto delle risposte mai date

di Elisabetta Cafaro

Tra la voglia di essere e il desiderio di apparire a volte si insinua una delle più terribili malattie del nostro tempo: l’anoressia. Emanuela soffre per la sua amica e non riesce a darsi le risposte. Risposte che gli adulti hanno smesso di dare ai giovani.

Cara prof,

in questi pochi mesi durante le sue lezioni abbiamo discusso sì di religione, ma anche e soprattutto dei problemi adolescenziali che riguardano noi giovani. Lei ha saputo renderci protagonisti unici e speciali della nostra vita e della nostra storia. Lo dico perché a volte noi ragazzi a 14 anni ci sentiamo incompresi e poco considerati dagli adulti. Vengono sottovalutati i nostri sentimenti, gli stati d’animo, i sogni, le paure. Molti pensano che noi ragazzi, trascorriamo le nostre giornate a non fare nulla. Siamo rimproverati perché vogliamo stare fuori invece che in classe, perché abbiamo un cellulare in mano o perché stiamo sempre con le cuffie nelle orecchie. Però prof noi giovani siamo anime deboli, troppo sensibili, incastrate in un corpo che sta cambiando sia a livello fisico che spirituale. Siamo cuori agitati nel vento. Intrappolati in un processo non facile, mi creda… Prof, li conosciamo tutti i problemi che incidono sulla nostra generazione.

C’è chi si odia perché secondo la società è diverso e non rispetta le regole. C’è chi cerca di annullare se stesso per essere accettato. C’è chi cambia il proprio pensiero solo perché il mondo la pensa diversamente. Chi si fa del male, chi piange, chi sta cercando di non amare più per non essere deluso di nuovo e chi cerca di diventare nessuno. Poi c’è chi non mangia più come la mia migliore amica, con la quale fino a qualche anno fa ho condiviso giochi e sorrisi. Lei, così bella, solare ha deciso senza che io comprenda il perché, di mettere fine giorno dopo giorno alla sua esistenza. Anoressia, si chiama così il suo male. La rete ne è piena, colpisce soprattutto le ragazze dai 13 ai 17 anni. Si riducono a un mucchietto di ossa per aver ricevuto un commento insignificante, insulti, parole pesanti, offese. Vedo mie amiche arrivare a odiarsi per qualche chilo di troppo. Vedo ragazze annullarsi perché non riescono ad arrivare alla perfezione fisica. Una perfezione che le annienta totalmente tanto che quando ci arrivano, se ci arrivano, non esistono più. Mi chiedo perché? Cosa spinge una giovane ragazza ad arrivare a tanto? Il desiderio di diventare magre? Non può essere solo questo! Forse è il desiderio di essere accettate. Tutto comincia da questo, non essere accettate per quello che si è può fare male… molto male.

Emanuela


Cara Emanuela,

mentre ordino le idee per rispondere alla tua bellissima lettera, osservo dalle vetrate della scuola la perfezione della natura che inizia a svegliarsi; il pesco in fiore è da sempre il suo biglietto da visita. Nelle giornate di sole o in quelle piovose la primavera non manca mai di allietarci con i suoi colori. Questa festa di colori sembra un miracolo. Sì è proprio un miracolo che avviene dove tutto sembrava morto, un miracolo che si riproduce come dice il poeta: “Mille migliaia di volte nel sonno di ogni autunno e nella passione di ogni primavera” (Gibran). I giovani sono anime fragili, piccoli bruchi in attesa della loro primavera. Le stagioni passeranno cara Emanuela e la vita avrà nuovi colori, nuovi profumi. Basta solo attendere. Tutto concorre alla bellezza e non esistono parametri, misure e regole perché non esiste una perfezione da eguagliare. I parametri le misure e le regole della perfezione li hanno inventati gli uomini che sono limitati e imperfetti.

È facile correre dietro a delle illusioni, viviamo in una società che insegna ad apparire anche per quello che non siamo. Una società che annienta le anime, dimenticando troppo spesso che è più importante essere. Non di maschere, ma di volti dobbiamo vestire la nostra vita per essere amati per quello che siamo e non per quello che vogliamo sembrare o peggio per quello che gli altri ci impongono di essere.

Non ho molte risposte da darti, so che devo fare la mia parte. Anche noi professori dobbiamo comprendere che i ragazzi vogliono essere educati al senso della loro esistenza. Troppo spesso non siamo capaci di dare le risposte giuste. Anche noi.

Ti abbraccio in attesa di contemplare insieme la bellezza della primavera.

La tua prof




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6 risposte su “Anoressia, e il grande vuoto delle risposte mai date”

Emanuela, hai ragione, noi adolescenti vogliamo cambiare, vogliamo essere più magre, vogliamo avere un fisico perfetto solo per essere accettate. Vogliamo essere accettate per quelle che non siamo. Non è una cosa positiva cambiare per piacere agli altri. DobViano cambiare prima di tutto per noi. DoBiamonti farvi rispettare e amare per quelle che siamo veramente. Ognuna di noi è perfetta nelle sue imperfezioni, e ognuno di noi è unico a modo suo. Le persone criticano e offendono, sono persone che provano solo invidia alla fine, perché vedono i te qualcosa che loro non hanno. Non dobbiamo ascontare qJester persone che non accettano gli altri nella loro diversità, che poi ognuno di noi è diverso, ognuno di noi è unico, ognuno di noi è perfetto così com’è. Dobbiamo far capire agli adolescenti che soffrono di questo “male”, che anche se ci sono persone che ti dicono che sei inferiore, tu avanti avanti, li lascio perdere, perché dobbiamo sapere che quelli inferiori sono loro che stanno facendo del male ad una persona. Dobbiamo essere forti, non deboli. Dobbiamo far vedere a questa gente che anche se non fossimo così perfetti come nella loro immaginazione, dobbiamo sempre avere la testa alta e la forza di andare avanti. Nel cammino della nostra vita si trovano molte di queste persone del genere, ma si trovano anche persone che ci amano per quelle che siamo.

Davvero una lettera e una risposta bellissima❤
Complimenti all’alunna e alla prof per tutti gli insegnamenti dati tramite questa lettera!

Ciao Manu,
purtroppo molto spesso sentiamo parlare dell’anoressia, questo buco travolto dal buio che travolge anche le persone…inspiegabilmente, però.
Ci sono persone che non pensano prima di parlare, che con le parole mettono man mano fine alla felicità e al corso naturale della vita di altre persone…Andando avanti negli anni è sempre più incomprensibile come la gente ha il potere sugli altri facendoli cambiare…e come la.gente voglia avere la meglio sui pensieri, sul corpo, sulla vita, sul carattere, sugli ideali, sulle virtù, sulle scelte…Niente di tutto questo è giusto! Non lo è per niente.
È un fenomeno molto diffuso tanto quanto complesso.
Tante sfumature di questa malattia…un argomento cosi spinoso che andrebbe volentieri evitato…Ma purtroppo per colpa della società,non è possibile lasciare inascoltato tutto questo.
Una rivincita per tutti coloro che cadono sotto questo “complotto” tra società, persone malsane, e specchio, sarebbe far capire quanto sia sbagliato credere di poter gestire le persone come fossero burattini.
Perché le parole sbagliate sono come l’impiccato…uccidono le persone.

L’adolescenza dovrebbe essere il periodo più bello della nostra vita, eppure, l’uomo, all’interno della società, a poco a poco, ha fatto si che diventasse il periodo più brutto della vita. Inutile continuare a negarlo.. basta guardarci intorno e guardare le cose da un’altra prospettiva per notare l’infelicità che opprime la maggior parte dei ragazzi della mia età. Abbiamo gli occhi lucidi eppure quel sorriso che ci stampiamo in faccia è cosi convincente che nessuno si rende conto di quanto noi siamo fragili, di quanto stiamo male, di quanto tutto ci ferisca in un modo o nell’altro. Questa è la società del degrado, la società delle etichette. Ho sempre odiato etichettare le persone. Eppure avviene all’ordine del giorno . “Autolesionista, depressa, anoressica, bulimica, grassa, mostro..’’ Qualsiasi commento negativo, basta a buttarci giù, nel vuoto più totale. Siamo persone con sentimenti e non macchine. In tutti noi quelle che etichettano come ‘’malattie’’ sono emozioni. Una ragazza non è “bulimica” in quanto si induce il vomito. Una ragazza è “bulimica” perchè si guarda allo specchio e vede troppa materia riflessa. Vuole dimagrire ma non fa altro che mangiare. Mangia e sente insopportabili sensi di colpa che la affliggono provocando lo stesso dolore di un pugnale che va dritto al cuore. Una ragazza bulimica vuole solo trovare un rimedio ai suoi errori. E purtroppo non è un buon rimedio quello che trova. Una ragazza “anoressica” non è una ragazza che rifiuta il cibo. Una ragazza “anoressica” è molto di più. È una ragazza che si è sentita presa in giro per il suo peso, una ragazza che non trova mai un equilibrio con se stessa, una ragazza che non riuscirá mai a vedersi abbastanza magra, abbastanza bella, abbastanza giusta, abbastanza amata, abbastanza e basta. Una ragazza forte e determinata, che vuole raggiungere il suo scopo, purtroppo anche lei in maniera troppo drastica. Una ragazza “autolesionista” non è una ragazza che taglia i polsi per tentare il suicidio e perchè è felice tagliandosi. Davvero pensate che tagliandosi stiano ‘bene’? A loro tagliarsi le fa sentire meglio semplicemente perchè capiscono di essere ancora vive. Capiscono che in loro scorre qualcosa. E hanno bisogno di ricordarselo, ogni tanto. Loro trovano nel ferirsi una sorta di punizione. Loro trovano nel ferirsi, una sorta di vita. Proprio cosi. Si uccidono per capire di essere vive. Si autopuniscono. Sono molto severe con loro stesse, e soprattutto sono forti. Non pensate mai che siano ragazze troppo deboli per affrontare i problemi. Loro sono forti. Loro non parlano con nessuno di quello che non va. Tutto ció che non va lo scrivono sui loro polsi con una lametta. É una scrittura particolare che si dice possano capire solo loro. Una scrittura che si presenta come un insieme di “linee rosse” a primo impatto. Solo osservando anche gli occhi della ragazza riuscirete a decifrare quella stravagante scrittura. Delusione, rabbia, tristezza, stanchezza, false illusioni, abbandono, e chi più ne ha ne metta. Questo è quello che c’è scritto su quei polsi. Una ragazza “depressa” è una ragazza che ha visto talmente tante cose brutte nella sua vita che le viene difficile guardare il bicchiere mezzo pieno. Una ragazza “drogata” è una ragazza che riesce a trovare la sua libertá solo sotto effetti di “agenti esterni” , è l’unico modo che trova per divertirsi, per sognare, per scordarsi almeno per 5 minuti tutto ciò che la circonda. Non voglio dilungarmi ancora, sennó non la smetto più di scrivere. Tutto ciò era per dirvi di non smettere mai di riflettere sulle emozioni delle persone. Non fermiamoci a quello che sono le etichette e le apparenze. Guardiamo sempre ció che si nasconde dietro una definizione. Guardiamo gli occhi. Guardiamo le anime. Guardiamo la verità.

Cara Emanuela oggi i giovani sono condizionati da molte cose e proprio ciò le porta a cambiare e alcune volte come nel caso della tua amica a distruggere la propria vita.In ogni caso tu continua a restargli vicino e convincila a non arrendersi mai e a combattere perché una persona non può rinunciare alla vita per un chilo di troppo o per uno stpido commento.Tu non arrenderti mai e cerca in ogni modo di essere forte e continua a sostenere la tua vita perché in ogni modo una via di liberazione si trova .Un abbraccio.

Credo che purtroppo oggi quello che sta distruggendo la società e’ proprio il concetto di perfezione. Se non c’è quello allora tutto perde forma e colore.. e questo e’ il caso di questa giovane ragazza che per apparire diversa ha deciso di non alimentarsi più. Purtroppo come lei tante sono le ragazze che decidono di seguire questa rotta e il più delle volte viene anche fatto per seguire modelli e prototipi che si presentano tutti i giorni davanti agli occhi. Questo succede perché i giovani non sono più compresi, vivono in una società che guarda solo all’apparenza e non più all’essenzs..

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