17 Febbraio 2017

17 Febbraio 2017

Perdersi per salvarsi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8,34-9,1)
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».

Il commento

Salvarsi o perdersi? Il Vangelo di oggi sembra metterci davanti un aut aut. È duro perché ci richiama all’essenziale. Parla di croce, di vergogna, di peccato, di vita eterna. A chiare lettere, Gesù ci dice che la strada della salvezza passa attraverso la croce, la rinuncia e la morte. È una verità che scardina il nostro modo di vivere, che capovolge le categorie di ricerca della felicità, eppure è il passaggio obbligato verso la vita eterna. L’unica strada per seguire l’amore. Scriveva Santa Teresa di Gesù Bambino: “Non c’illudiamo di poter amare senza soffrire, senza soffrire molto” (Lettera, 65). Ma il “prendere la croce” è accompagnato da un’altra azione: “mi segua”. Venga cioè dietro di Lui. “Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso…umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,5-6). Siamo chiamati a portare la croce con Gesù, dietro di Lui. Ad assumere i suoi sentimenti, acquisire il suo stile di vita, il suo desiderio di obbedire al Padre in pienezza, il suo amore per ogni uomo che lo porta sulla via del Calvario. Non facciamoci illusioni, vivere pienamente l’amore, quello tra gli sposi in modo particolare, significa perdersi. Perdere se stessi, mettere da parte il proprio io, anteporre il Bene della coppia ad ogni altra esigenza personale. È la logica della croce che Gesù ci ha insegnato donando in se stesso il modello da imitare. Perdersi per salvarsi, morire per vivere. Oggi chiediamo la grazia di restare dietro di Lui, caricati delle nostre piccole e grandi croci. Chiediamo la mansuetudine dell’Agnello, la mitezza e umiltà di cuore del nostro Signore, consegnato per amore, consegnato per la nostra salvezza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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