Etica e politica
Come la pensano i grandi della terra sulle questioni etiche? O meglio: esistono ancora dei valori etici?
di Gabriele Soliani
La fotografia di un mondo scristianizzato visto dall’alto: niente più Natale in alcune parti del mondo. Cristiani costretti a subire l’emarginazione e lo sfruttamento sociale, sostegno alla cultura della morte e del commercio di esseri umani. Come la pensano i grandi della terra sulle questioni etiche? O meglio: esistono ancora dei valori etici?
Via gli addobbi dal case, niente più luci alle finestre, il Natale è andato via e ha portato con sé quel clima di attesa e di malinconica serenità che spesso costringe chiunque a fermarsi e a riflettere, a prescindere dalla confessione religiosa. Dunque le festività natalizie da noi sono concluse e si ritorna al quotidiano, ma se è vero che il Natale sta progressivamente perdendo la sua accezione religiosa, è anche vero che tutti avvertono qualcosa di speciale in questa festività, anche i non credenti, quantomeno per le vacanze scolastiche, i regali sotto l’albero, i viaggi e la possibilità di giorni di riposo in famiglia. Non è così dappertutto nel mondo purtroppo. In Nord Corea ad esempio il tiranno Kim Jong-un ha vietato il Natale e al posto della nascita di Gesù Cristo ha imposto la celebrazione di sua nonna Kim Jong-suk nata alla vigilia di Natale del 1919. Come la mettiamo quindi con i cristiani presenti in quel Paese? Non hanno forse il diritto di professare la loro religione? Pare proprio di no, sembra infatti che i poveri cristiani nord coreani sono quasi tutti in carcere e lavorano gratis per lo Stato finché ce la fanno. Non c’è di che meravigliarsi se in una società dove Dio viene fatto fuori, l’uomo prende il sopravvento da autocrate e tiranno. Quella di annullare una festività cristiana o il Cristianesimo stesso appare quasi un’esigenza per giustificare scelte altrimenti in netta antitesi, basta pensare che in Corea del Nord chi nasce con una malformazione o un difetto genetico viene immediatamente soppresso. Sono tutti…… sani i bambini nord coreani per la gioia del dittatore ateo. Invece la ricerca per vincere le malattie fa progredire la scienza medica e rende più umana la società. In Corea del Nord tutto tace. Lo scenario purtroppo non cambia se guardiamo altrove sul mappamondo.
Negli U.S.A. si sta avvicinando l’ora del cambio della guardia; tra poco infatti avrà termine il mandato del presidente Obama, che festeggerà con un ricevimento nostalgico, da favola. In molti si sbracceranno a farne gli elogi. Ci sarà chi ne tesserà le lodi, chi lo rimpiangerà e chi lo confronterà, in modo soggettivo e con antipatia, al neo presidente Donald Trump. Un presidente inviso a molti, ma certamente eletto dal popolo. Gli elettori U.S.A. si sono ricordati forse anche di alcune posizioni e parole che Obama disse sull’aborto. Una delle più famose e sorprendenti fu: “God bless Planned Parenthood” (Dio benedica Planned Parenthood). Affermazione che risuona quasi come una bestemmia se pensiamo di poter mettere in relazione Dio con il più grande ente abortista esistente al mondo. Planned Parenthood infatti è l’abortificio numero uno sul pianeta, finanziato dal governo statunitense con milioni di dollari e appoggiato apertamente anche dalla sfidante Hillary Clinton. Sembra proprio che dopo tanti discorsi e sorrisi bisogna arrivare al dunque e il popolo vuole proprio sapere, prima di esprimersi col voto, come i “grandi della terra” la pensano sui temi etici che, per Grazia, diventano sempre più importanti.
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