CORRISPONDENZA FAMILIARE

di Silvio Longobardi

“Voi non andate in Burundi per prendere un bambino, voi andate ad accogliere un bambino per donargli una famiglia”

28 Novembre 2016

adozione

Don Silvio nella lettera di oggi risponde ad una coppia di sposi che si prepara ad abbracciare il figlio della Provvidenza in Burundi. Un’attesa carica di preghiera e di speranze.

Ciao don Silvio,

abbiamo la data!! Partiremo martedì prossimo, 29 novembre. Il volo è alle 23:45 del 29; il 30 passerà tra il viaggio e la sistemazione in albergo. La mattina del 1 dicembre incontreremo finalmente Jean Pierre.

Soggiorneremo in Burundi circa una quindicina di giorni. “SE” tutto va bene il rientro è previsto per il 15 dicembre, nella speranza che durante questo tempo gli uffici locali riusciranno a prepararci tutti documenti per il rientro in Italia. Se così non fosse saremmo costretti a prolungare il nostro soggiorno nel Paese. Difatti, pur  mettendo piede in Burundi ancora alcuni documenti non sono pronti.

Non ti nascondo che l’aspetto burocratico mi porta non poca ansia e tensione (ho paura che possa subentrare qualche altro inghippo).. per questo ho bisogno di pregare e chiedo preghiera affinché possa custodire nel cuore la gioia dell’incontro che si fa vicino.

Se ci potessi ricordare nell’Eucarestia del 1 dicembre, giorno dell’incontro con nostro figlio, te ne saremo grati.

Un caro saluto a te e a tutta la comunità,

Chiara.

 

Carissimi Piero e Chiara,

accolgo con gioia la vostra comunicazione e sento tutta la vostra trepidazione, proprio come quella di una coppia che si prepara al parto. Si sono rotte le acque. È proprio così. È commovente per me sapere che vi apprestate ad abbracciare quel figlio che la Provvidenza vi ha donato, quel figlio che avete atteso da lunghi anni e che avete “concepito” a Lisieux, durante quel benedetto pellegrinaggio di due anni fa. Dio si fa attendere ma la sua venuta è sicura, come l’alba che ogni giorno sorge a vestire di luce il nuovo giorno. Sì, il 1° dicembre pregherò per voi, anzi vi assicuro che tutta la nostra oasi pregherà per voi. E attenderemo con ansia la foto di quel primo, lunghissimo, abbraccio. Immagino già le lacrime di gioia … sufficienti a ripagare l’attesa, le notti buie, i tanti dubbi e le paure …

Non vi preoccupate delle difficoltà burocratiche che potrete incontrare. Fanno parte del viaggio. A volte sono inventate ad arte per aumentare il prezzo… È triste dirlo ma è così. Si tratta perciò di difficoltà facilmente superabili. E poi … qualche giorno in più o in meno in Burundi, non fa differenza. Anzi, forse potrete respirare il clima dell’Africa, incrociare lo sguardo e il sorriso della gente, percepire i desideri di vita che ciascuno porta nel cuore. E sarete feriti dallo sguardo triste di quei bambini che ancora attendono di incontrare i loro genitori … E penserete all’egoismo della nostra società occidentale che fabbrica nuovi bambini e abbandona al loro destino quelli che sono già nati. Un egoismo collettivo che si veste di buone ragioni ma che in realtà risponde soltanto ad una logica economicistica.

Voi non andate in Burundi per prendere un bambino, voi andate ad accogliere un bambino per donargli una famiglia. Voi non lo sapete ma siete parte di quelli che Papa Francesco chiama i “protagonisti della carità” che operano senza suonare la tromba. Permettetemi allora di allargare l’orizzonte della carità e di suggerirvi qualcosa che, ne sono certo, appartiene già ai vostri progetti.

Accogliendo un bambino africano, voi fate entrare nel vostro cuore e nella vostra casa un piccolo frammento di quell’immenso continente dove tanta gente purtroppo è ancora costretta a vivere in condizioni davvero insopportabili. Non lo dimenticate! Non voltate le spalle all’Africa. Anzi, portate nel cuore quella gente, fate quel che è possibile per scrivere pagine di carità a favore di quel popolo e … educate anche il vostro Jean Pierre a custodire la sua identità africana e a sentirsi parte del suo popolo. Riceverà la cittadinanza italiana ma non deve mai perdere la sua prima e più naturale appartenenza.

Ed ora prepariamoci. Preparatevi con la novena ai santi Martin, iniziate domani e concluderete proprio nel giorno in cui è previsto l’incontro con il piccolo Jean Pierre. Prima di partire recatevi a Pompei e consegnate alla Madre celeste la vostra gioia, carica di trepidazione. Invitate tutti a pregare con voi e per voi. Tutta la comunità e tutti gli amici. Vi consiglio anche di raccogliere in un diario le impressioni dei prossimi giorni, è una bellissima stagione della vostra vita coniugale e familiare. Scrivete le sensazioni, le piccole luci che Dio dona ma anche le paure che vi rattristano. Scrivete tutto o quasi. Questo diario diventerà come una preziosa reliquia che un domani consegnerete a vostro figlio. Sarà il regalo più bello.

Cari amici, andate con umiltà, con i passi dei poveri. Sono certo che tornerete colmi di ogni benedizione. Mi unisco a voi e, insieme a voi, abbraccio Jean Pierre. Un affettuoso saluto.

Don Silvio

 




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