La recensione
I Robinson una famiglia spaziale
di Simona Parigi
Regia: STEPHEN J. ANDERSON - Anno: 2007
Lewis è un ragazzo che vive in orfanotrofio, dove la madre dodici anni prima lo abbandonò. Nonostante questo, Lewis è solare, appassionato di scienze e fervido inventore. Una famiglia adottiva, però, fortemente desiderata dal ragazzo, proprio per le sue stranezze e le sue stravaganti invenzioni tarda ad arrivare. La sua più grande invenzione consiste in uno scanner mnemonico che Lewis vorrebbe utilizzare per conoscere finalmente la sua vera madre. Quando finalmente è ad un passo dal realizzare la sua ambiziosa impresa, alla Fiera della Scienza scolastica, la sua ideazione gli viene rubata da un misterioso uomo con una bombetta. Nella stessa occasione Lewis conosce Wilbur, suo coetaneo, che spacciandosi per un poliziotto venuto dal futuro, lo sprona a non farsi scoraggiare dall’accaduto e a reinventare il suo scanner mnemonico.
Il ragazzo però quando scopre la macchina del tempo di Wilbur, non è più interessato allo scanner. Con questa non avrebbe più bisogno di inventarlo, gli basterebbe tornare indietro nel tempo per conoscere in prima persona il suo passato. Wilbur non è d’accordo e tra i due scoppia un litigio, il loro viaggio sulla macchina del tempo capitola precipitosamente: il mezzo, di cui hanno ormai perso il controllo, si schianta rovinosamente al suolo. Il mondo dove i due ragazzi sono atterrati non è più il presente grigio e spigoloso di Lewis, ma il futuro tondeggiante e colorato di Wilbur. Questi è visibilmente preoccupato, apparentemente senza motivo, sia dal fatto che Lewis si trovi lì e sia dalle cattive condizioni del mezzo che nasconde nel garage di casa insieme a Lewis,non prima di aver nascosto i capelli del piccolo orfano sotto un cappello e persuasolo a riparare la macchina del tempo. Lewis riesce a sgattaiolare in casa dell’amico e qui conosce la sua famiglia. Franny, la madre di Wilbur, dirige un’orchestra di rane, nonno Bud, indossa vestiti al contrario, lo zio Art, consegna pizze a domicilio in tutta la galassia, gli zii Spike e Dimitri, vivono in grossi vasi di ceramica all’ingresso di casa e fungono da allarme, ecc. tutti assolutamente strani e bizzarri, ma anche molto divertenti e uniti tra loro, sostenitori dell’importanza di festeggiare ogni fallimento (senza il quale il successo non arriverebbe mai). Nei suoi vari, fantasiosi componenti , la famiglia Robinson, riesce a esprimere bene il senso di libertà e gioia che in loro si incarna: sono persone che hanno trovato il loro posto nel mondo.
Qui la stranezza di Lewis non viene più considerata qualcosa di sgradevole, ma anzi, è apprezzata e lodata, il film, infatti punta ad enfatizzare il concetto del prendere coscienza di sé, delle proprie attitudini e propensioni, della propria vita e dell’assecondare le proprie passioni senza mai abbattersi; non a caso il motto della famiglia Robinson è “guardare sempre avanti”. La famiglia di Wilbur affezionatasi al ragazzo decide di adottarlo, ma a questo punto viene svelato il segreto della provenienza del piccolo inventore e i Robinson, per una ragione che lo spettatore intuisce, ma che a Lewis rimane oscura, sono costretti ad allontanarlo senza potergli dare una plausibile spiegazione. La pellicola scorre e i pezzi, come in un puzzle, iniziano ad andare a posto. Lewis che dopo esser stato rifiutato dai Robinson era stato avvicinato dal misterioso uomo che alla Fiera della Scienza gli aveva sottratto lo scanner mnemonico, scopre la sua vera identità. Altri non è che il suo compagno di stanza all’orfanotrofio Mike Yagoobian, che attribuisce al piccolo Lewis la causa della sua misera vita. Mike infatti da bimbo dolce e simpatico si è trasformato nel futuro in un vecchio, sporco e ripugnante. Il film mette a confronto l’atteggiamento della famiglia Robinson e quello di Mike, riflettendo sull’errore in cui incappa chi si guarda alle spalle pieno di nostalgia invece di dirigere il proprio sguardo all’avvenire, con speranza e curiosità. Lewis ha quasi tutti gli elementi per tornare indietro nel suo tempo, non prima però di aver la rivelazione che tutti vorrebbero avere: chi diventerà nel futuro.
A chi ha guardato con occhi attenti il film, non sarà certo una sorpresa scoprire che il piccolo Lewis diverrà Cornelio Robinson famoso inventore, marito di Franny e padre di Wilbur. Così il lieto fine è pronto, Lewis può tornare indietro e vivere appieno la sua infanzia con speranza rinnovata nel futuro e la certezza che esista anche per lui un posto nel mondo.
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